Managua furente s'appella all'Onu Solo Durate non critica l'embargo Usa

Managua, furente, s'appalla Iff^ny Solo Quarte non critica l'embargo Usa Dal gruppo di Contadora aspre critiche contro le sanzionila diventa tutto più difficile Managua, furente, s'appalla Iff^ny Solo Quarte non critica l'embargo Usa DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — La nuova crisi tra gli Stati Uniti e il Nicaragua, aperta dalle sanzioni economiche del presidente Reagan, si è ieri aggravata con il ricorso del regime sandinista al Consiglio di sicurezza dell'Onu per ottenerne la revoca. I sandlnisti hanno respinto la richiesta americana di ridurre i rapporti con Cuba e l'Urss, allontanare i loro consiglieri militari e smantellare parte degli armamenti in cambio dell'abolizione dell'embargo commerciale. Il vicepresidente nicaraguense Ramirez ha ribadito che -l'azione di Reagan è illegale e il Nicaragua non intende rinunciare alla propria sovranità» (Ortega, intanto, prosegue il suo viaggio nei Paesi dell'Est europeo: ieri, proveniente da Bucarest, è giunto in Ungheria). Il ricorso sandlnlsta all'Orni è stato accompagnato da aspre critiche del gruppo di Contadora (Messico, Panama, Colombia, Venezuela) al¬ l'operato degli Stati Uniti. Da due anni, il gruppo svolge invano opera di mediazione in Centro America. Messico e Venezuela hanno lamentato che le sanzioni economiche renderanno piti difficile stabilire la pace e hanno ricordato clie le analoghe misure adottate 25 anni fa da Elsenhower contro Castro ebbero come unico risultato l'ingresso di Cuba nel blocco sovietico. Anche il presidente argentino Alfonsin si è dissociato dall'iniziativa. L'unico Paese centro-americano non ostile alla mossa americana sembra 11 Salvador che ieri, attraverso il presidente Duarte, ha espresso fiducia clic le misure possano servire a riportare la democrazia a Managua. In un incontro coi giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Djerejlan ha anzi sottolineato che altre ritorsioni potrebbero essere adottate contro 11 Nicaragua nelle prossime settimane (probabilmente l'ambasciato¬ re Usa a Managua è stato richiamato in patria proprio per discuterle). Il portavoce ha In pratica accusato il regime sandlnlsta di accingersi a destabilizzare l'Honduras, che serve come base al ribelli nicaranguensl, e il Costa Rica, che è neutrale. Djerejlan ha svelato che una brigata di 200 guerriglieri comunisti costaricani combatte contro i ribelli di Eden Pastora, e un'altra, honduregna, viene addestrata a Cuba. Secondo indiscrezioni trapelate dal Pentagono, lo sviluppo più grave della crisi avverrà in concomitanza con la prevista nuova Offensiva dei contras nelle regioni settentrionali del Nicaragua. I ribelli hanno ricevuto circa 10 milioni di dollari di aluti militari — 20 miliardi — da gruppi privati Usa e dispongono ora di missili terra-aria. Ha destato allarme a Washington la notizia che l'esercito ha avviato uno studio sulle misure militari e civili da adottare qualora le forze armate Usa dovessero intervenire in Nicaragua. La Casa Bianca ha ribadito che non esiste nessun plano di attacco contro i sandlnisti, ma ha aggiunto che se la sicurezza delle due Americhe fosse minacciata gli Stati Uniti sarebbero costretti' ad agire congiuntamente con gli altri Paesi in base al Trattato di Rio de Janeiro del-1947.

Persone citate: Alfonsin, Castro, Duarte, Eden Pastora, Ortega, Ramirez, Reagan