Depone giornalista argentino «Ecco perché mi torturarono»
Depone giornalista argentino «Ecco perché mi torturarono» Processo nella fase calda: riappaiono gli «squadroni»? Depone giornalista argentino «Ecco perché mi torturarono» BUKNOS AIRES — L'attesa del pubblico per la testimonianza del giornalista Jacobo Timerman al processo contro i generali argentini non è stata delusa. L'ex direttore del quotidiano «La Opinion»', sequestrato, torturato, espulso dal Paese e privato della sua cittadinanza, non ha lesinato invettive contro I suoi aguzzini, citando fatti e soprattutto nomi, utilissimi alla'linea del pm .lidio Cesar Strassera. In poco più di due ore, Timerman - oggi vicedirettore del quotidiano «La Hazon» ha ricostruito ogni fase del suo sequestro c della sua prigionia, dal 1977 al 1979, quando fu espulso dal Paese. Neil' identificare I suoi torturatori, Timerman ha citato più d' una volta il nome dell'allora colonello Ramon Camps (oggi generale e recluso in attesa di giudizio), definendolo «paranoico e nazista». «Volevano — ha detto — che ammettessi di appartenere a un gruppp cospirativo»: la «fantasia di ognuno dei mici torturatori dipendeva dal tipo di cospirazione alla quale avrei dovuto appartenere». Il giornalista ha accusafo Camps di essere «intervenuto nella repressione Illegale contro la guerriglia», e ha citato anche i nomi del latitante generale Suarez Mason e di altri ufficiali e membri di organismi dei servizi di sicurezza». Timerman non ha però risparmiato critiche anche ai responsabili del «silenzio» mantenuto di fronte agli autori della «guerra sporca»: la Chiesa cattolica, i giornalisti, i sindacati e i politici. Un' altra accusa del giornalista che si è definito «ebreo, sionista e socialista» • è stata rivolta all'ammiraglio Carlos Bonino. «L'unica volta — ha detto — in cui un militare mi confessò che era stato commesso un delitto fu quando Bonino mi disse che avevano lanciato una persona in mare». Domani il processo entra nella terza settimana. I giornali danno ampio spazio alle udienze mentre la tv è stata esclusa dall'aula per non accrescere la tensione interna. Nell'edizione ieri in edicola, infatti, il settimanale «El pcriodista» scrive che centinaia di persone sarebbero state «condannate a morte» da «squadroni della morte di estrema destra» che stanno riemergendo approfittando del rovente clima politico.
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