I due tecnici della farmacia Molinette fornivano la draga alla mafia calabrese di Beppe Minello

I due tecnici della farmacia Molinette fornivano la draga alla mafia calabrese Clamorosi sviluppi nel giallo degli stupefacenti scomparsi dall'ospedale I due tecnici della farmacia Molinette fornivano la draga alla mafia calabrese 11 nucleo di polizia tributaria ha arrestato nove esponenti dell carcere altri S orflini'eli"cattura - Tra gli[fn^jlli^^t^fi-fetelli li Mazzaferro e il boss Sfarà . <' della 'ndrangheta e notificato in La farmacia delle Molinetle era diventata un comodo e redditizio paravento per un'organizzazione criminale di spacciatori di droga. L'arresto, avvenuto a metà febbraio, di due tecnici di laboratorio, accusati di rubare medicinali a base di stupefacenti, ha condotto gli uomini della Guardia di Finanza a clamorose e inquietanti scoperte. I due uomini ora In carcere, Giuseppe Calabrese e Gianfranco Vici, secondo gli inquirenti s'impadronivano dei medicinali e della droga, abbandonati nei corridoi della farmacia perché rimasti inutilizzati dai reparti del maggiore ospedale torinese, e rifornivano la mafia calabrese. I militari del nucleo di polizia tributarla hanno individuato e arrestato nove componenti della banda, mentre ad altri cinque l'ordine di cattura, firmato dai sostituti procuratori Saluzzo e Annamaria Loreto, è stato notificato in carcere dove si trovano già detenuti per altri reati. Sono quattordici persone tra cui spiccano i nomi dei fratelli Francesco e Salvatore Mazzaferro (il primo già in carcere per spaccio di droga) e quello di Rocco Sfarà, 58 anni, considerato il boss della 'ndrangheta emigrata in Piemonte. Gli altri sono: Giuseppe Sfarà, Carmelo Triciclo, Giuseppe Zucco, Giovanni Gentile, Claudio Perclabosco, Nicola De Nuccio e Gino Di Paola. In casa di quest'ultimo, i militari della sezione stupefacenti della Tributarla hanno anche trovato 650.900 franchi francesi d'argento falsi (il controvalore in lire è di 136 milioni). In carcere, oltre che a Mazzaferro, l'ordine di cattura è stalo notificato a Cosimo Arena, Natale AH, Giovanni Gianpaolo e Antonio Pacileo. Ma Viel e Calabrese non si sarebbero limitati a rubare droga. Il caos organizzativo e amministrativo che ha regnato per ar.ni nella farma¬ cia delle Molinette avrebbe permesso alla mafia calabrese di sfruttare la struttura pubblica per rifornirsi di materie prime necessarie alla fabbricazione in laboratorio di eroina e per controllare la qualità delle partite di droga da immettere sul mercato piemontese. Dalle indagini sarebbe emerso che 1 due tecnici, ma è improbabile che potessero agire da soli, sarebbero riusciti, rubando ma anche, pare, facendo la cresta sui rifornimenti dell'ospedale, a impadronirsi di Ingenti quantità di reagenti chimici (anidride acetica, acido cloridrico e cosi via) e di morfina base. Sostanze che sarebbero state consegnate all'organizzazione criminale la quale, per forza di cose, doveva avere a disposizione una raffineria, non ancora scoperta e sicuramente- già smantellata, per trasformare la morfina in eroina. Operazioni rese possibili, come già detto, dalla confusione che regnava nella farmacia e dalla carenza di norme che regolano, negli ospedali, la consegna e la restituzione di medicinali a base di stupefacenti. Soprattutto per questi motivi, a febbraio, erano stati arrestati e poi posli in libertà provvisoria, il direttore della farmacia, Daniele Rosenkrantz e due suoi collaboratori. Ancora al vaglio degli inquirenti è la posizione del responsabile del reparto stupefacenti, dott. Giovanni Salico, anche lui arrestato. Beppe Minello ErdgddlpvpiRngpsp"t J 111 r 11 r, [ I M l > 11 : r 111111M I ' LI I ' 11 [ M1 Francesco Magatemi, Giuseppe Zucco e Rocco Sfarà arrestati dagli uomini della Finanza

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