L'Adriatico ora attende i turisti

L'Adriatico ora attende i turisti Le reazioni degli albergatori dopo il decreto sulla balneazione L'Adriatico ora attende i turisti Il provvedimento del governo ha reso meno rigide le norme Cee sulle acque pulite - Castaldi (lidi di Cornacchie): «Bisogna applicare quelle norme che impediscono alle industrie di inquinare il mare» - Sedioli (cooperative Rimini): «Per tre anni potremo stare tranquilli ma nell'89 si riproporrà il problema» DAL NOSTRO INVIATO COMACCHIO — Il decreto governativo che alleggerisce alcune norme Cee sul requisiti necessari perché 11 mare possa essere considerato bai neablle lux fatto tirare un sospiro di sollievo alle aziende di soggiorno e agli albergatori delle località costiere emiliano-romagnole: l'imminente stagione turistica rischiava di trasformarsi in una gigantesca polemica a tutti i livelli. Il decreto riguarda la trasparenza delle acque e, soprattutto, la presenza di ossigeno disciolto i cui valori, e questo parametro vale per tre anni, sarà di 50-170 ogni litro d'acqua mentre quello di 24 ore prima era di 70-120. Il valore-guida della Cee, cioè da non superare dal 1992 in poi. è fissato in 80-120. Nel frattempo l'Italia avrà tutto il tempo di mettersi in regola realizzando adeguati impianti di depurazione. Quindi commenti positivi per questo colpo di bacchetta «che pulisce il mare». A botta calda ne registriamo alcuni tra i più importanti operatori turistici della costa emilianoromagnola. Fernando Castaldi, presidente dell'Associazione albergatori Lidi di Cornacchie dice: -Una buona soluzione e bisogna dire ette il governo ha fatto guanto poteva. Adesso si tratta solo di applicare quelle norme e quei, provvedimenti Luciano Sedioli, funzionarlo della più grande cooperativa d'Italia di promozione alberghiera che ha sede a Rimini, commenta: 'La reazione^ di soddisfazione perché indubbiamente dopo tutte le tegole che ci sono cadute in testa questa è quella che almeno non ci colpisce in pieno. Abbiamo da qualche anno avuto flessioni di preseme anche a causa del discorso del mare. L'alleggerimento deciso dai ministri non cambia sostanzialmente le cose però ci dà una boccata d'ossigeno per i prossimi tre anni. Però il problema si proporrà nell'estate dell'89 in tutta la sua gravità, e speriamo che per allora lo stato di salute del nostro mare migliori notevolmente a beneficio non solo degli operatori turistici ma soprattutto della nostra vasta e fedele clientela Polemico, ma incisivo, Claudio Iorio, direttore commerciale di duecento alberghi di Cervia. -Dal mio punto di vista commerciale questa deroga doveva uscire molto prima. Mi spiego: la legge avrebbe già dovuto avere questi parametri da tempo, non da quando la stagione sta per iniziare. In questo momento le prenotazioni sono già state effettuate. L'allarme è stato dato allora e a questo punto è troppo tardt per porvi rimedio. Questa deroga doveva arrivare quando gli stranieri co-. minclano a prenotare, cioè il 10 di gennaio. Deve sapere che il mercato europeo non è come quello italiano che fa le prenotazioni all'ultimo momento. C'è un'organizzazione all'estero dove vengono effettuate le prenotazioni già nel mese di novembre, dell'anno prima s'intende-. Infine il pensiero dell'assessore Walter Zago, responsabile dell'Ambiente del Co- mune di Cornacchie -Il governo ha fatto giustizia su un decreto che era sbagliato fin dalla sua prima formulazione. Sbagliato perché anche dal punto di vista sanitario applicai'a metodi di analisi errati. Poi era un decreto che non teneva assolutamente conto della differenza tra le coste italiane. Non si può applicare lo stesso parametro di trasparenza delle acque della costa emiliano-romagnola con quella degli altri mari: il nostro ha caratteristiche completamente diverse: abbiamo bassi fondali e sabbiosi, e quindi non ha la limpidezza del mare scoglioso. Si è fatta giustizia di un decréto forse nato dalla presunzione di mostrare die l'Italia è più attenta degli altri Paesi alla salute dei suoi cittadini. Se questo era lo scopo non è stato raggiunto-. Dell'inquinamento dell'Adriatico impressionano i dati di uno studio della Regione Emilia-Romagna sulla quantità di fosforo che ogni anno viene immessa nel bacino da tre regioni padane attraverso i detersivi, i prodotti usati in agricoltura, nella zootecnia, dalle industrie: dalle 15 alle 20 mila tonnellate. E questo fosforo è responsabile del degrado eutrofico perché favorisce lo sviluppo delle famose fioriture algall che sono diventate una* caratteristica lungo tutta la co¬ sta. Solo negli Anni 70-75 11 fenomeno ha assunto prò ;■ jrzionl preoccupanti e la situazione in seguito è peggiorata al punto di diventare cronica. Queste fioriture si manifestano con un intorbi dimento delle acque causato da mlcr Dal glie di specie diverse la cui densità può raggiungere là concentrazione di diversi milioni di cellule per litro. Allora il mare assume una colorazione che va dal rosso e violetto al bruno: In quest'ultimo caso l'acqua ha l'aspetto fangoso. Oli effetti sono disastrosi: l'enorme massa algale nel corso della sua decomposizione assorbe ossigeno all'acqua fino a renderla completamente anossica. Tutte le forme di vita nel tratto contaminato muoiono e vengono poi spinte sulla spiaggia dalle mareggiate. Uno studio sul problema dell'eutrofizzazione della costa promosso dall'assessorato Ambiente ricorda che nel settembre del '75 sul litorale di -Milano Marittima, Cervia, Pinarella e Cesenatico vennero trovali quantità enormi di- animali (sogliole, gtanchetti, rombi, gobidi, anguille, vongole, cannolicchi e altri organismi)-'deceduti per anossia o reperiti in stato preagonico che una stima permise di quantificare, per la sola zona di Cesenatico, in 70 mila quintali-. Aldo Popaiz

Persone citate: Aldo Popaiz, Castaldi, Cervia, Claudio Iorio, Fernando Castaldi, Luciano Sedioli, Walter Zago