Il cinema invaso dai ragazzini di Furio Colombo

Il cinema invaso dai ragazzini DIETRO LA NUOVA MODA ESPLOSA SUGLI SCHERMI D'AMERICA Il cinema invaso dai ragazzini Su venti prime visioni, sedici hanno per protagonisti i teenager -1 giovanissimi accorrono, provocando enormi incassi - Si identificano in storie inventate, festose o tragiche - Esperti s'interrogano sui quindicenni «impegnati in un'evoluzione veloce e misteriosa» - E «Streetwise», film documento «più pauroso di un thriller», getta sul dibattito ombre inquietanti NEW YORK — Roberta è una moglie bambina che vive nel New Jersey e si annoia. Tiene d'occhio la pubblicità del giornale locale, e si accorge che qualcuno, con annunci pubblicati ogni giorno, cerca disperatamente contatto con una certa Susan. Fissa appuntamenti, manda parole d'ordine, indica luoghi e segnali di riconoscimento. Roberta si lascia tentare da una sua piccola impresa di spionaggio. Chi cerca Susan e perché? Roberta scopre che Susan è un'altra teenager, con una vita diversa, poca nota e molto rischio. Alla fine Roberta deve decidere qual è la vita che preferisce: casa o avventura? Angela è una teenager di campagna di quelle che vivono con la nonna e si nutrono di fantasie pericolose. La sua produce streghe e lupi mannari che al momento opportuno non hanno difficoltà a incrociarsi con persone vere e fatti realmente accaduti. Stephen, Cameron e Leigh sono tre ragazzini decìsi a ignorare che gli Anni SO e l tempi di Elvis Presley sono passati. Organizzano parties rumorosi, grandi vacanze sulle spiagge, scorribande con le ragazze, •come allora-. E •come allora- fanno brutte figure, si mettono nel guai e scoprono di voler bene alle ragazze ptii belline e più buone del gruppo. Il caso di Eric è drammatico (è nato deforme), ma la sua vitalità, sedici anni, non è meno straordinaria. Ha successo, dà soddisfazióni alla madre e non ha difficoltà a costruirsi una storia d'amore prima di scomparire con grazia da questo orizzonte insieme quotidiano ed eroico. Matthew è il teenager d'un medioevo oscuro, certo, ma anche avventuroso e romantico. Piace alle damigelle, scatena i cavalieri e provoca quel tanto di magia che l'epoca richiede. Da 'tìpico' '■ÀdbTèscèHte 'fà'lùtltf 'èòVi1 irK-° ruenza, ha la fortuna dei giovani e, nonostante le disavventure, pub saldamente legarsi alla giusta principessa del castello accanto. Ma l'orrore nell'adolescenza è sempre in agguato e questo riguarda per esempio le vicende di Shannon e Lori che sono andati ad abitare con i genitori in un quartiere che non conoscono. Le loro esperienze dimostrano quanto hanno ragione i ragazzi che non vorrebbero mai cambiare scuola, quartiere o banda di amici. Il nuovo è terrificante. Controprova: Luke, Matthew, Tim, Johnny e le loro ragazze sono da sempre radicati nella loro vecchia e sgangherata high school, ne fanno di tutti i colori e benché le loro imprese vadano un po' al di là di ciò che qualunque preside o genitore dovrebbe permettere, questi ragazzi ridono non-stop, segno che qualche vantaggio esiste pur sempre nella difficile età dell'adolescenza. Quanto a John, ha la stessa voglia di vivere, ma come tanti teenager è malinconico e anche un poco insicuro della sua vita sentimentale. Però c'è un amico che gli procura un incontro in California. Pur di avere il primo appuntamento John attraversa il Paese e il piano riesce. La ragazza è davvero bella, davvero buona e non aspettava che lui. Il repertorio della vita e delle avventure dei ragazzi sotto i diciassette anni (il sacro limite delle scuole medie in America) si espande da una costa all'altra degli Stati Uniti. Ma ha anche il suo tocco internazionale. C'è il ragazzino, faccia da schiaffi, francese soprannominato .le petit con.. C'è la ragazzina australiana, Angela, che combatte contro l'handicap di una malattia tanto quanto il suo collega americano combatte contro la deformità naturale. Nella stessa settimana la tv, spesso rimproverata per la povertà dei programmi, ha trasmesso una complicata serie a puntate sulla conquista dello spazio, un film ben documentalo sul diplomatico 'jve'de'sé.l'tyal}e}$èr'g. Che dajglo'jhà salvalo migliaia di ebrefdalìa'^uftaflazlstà, e. un altro film,' EJmbassy, su vita e avventurédi un ambasciatore americano a Roma, alle prese col terrorismo internazionale. Come mai il cinema, che iì\passqlo si era assunto il compito di fratello maggiore, di adulto responsabile della comunicazione di massa, adesso sembra avere scello il lato leggero del fare spettacolo quasi soloper ragazzini? E' vero, non tutti i temi, non tutte le storie di questa valanga di film sull'adolescenza sono festosi. Ma come si fa a non notare che due soli grandi temi, la malattia fisica e la fantasia scatenata, occupano fa* Ht|tff Ifuaitxicr^ non si'tratta detriti'di crescita, ài corteggiamenti a scuola e di vacanze tribali? Due delle storie (Mask. storia del teenager deforme, e Taste of Love, diario della ragazzina malata) sono segnate dalla durezza del male. Però, come ha osservato David Denby, critico cinematografico del New York Magazine, si tratta del lato cattivo della natura, come un tornado,-come un terremoto. Un modo per dire che persino questi film, con la loro tensione drammatica (anzi tragica) si legano agli altri, ai frivoli e ai festosi, in un punto: sono tutte rappresentazioni •naturalistiche: Rappresentano la natura del cremtre;Ha«nvt«ra che sptngtrn intrecciare, i primi rapporti, Hmpeto-'l'irruenza, la-goffaggine e la comicità delle prime esperienze. Naturalismo ' Qual è la ragione del •naturalismo- facile del cinema giovane? La spiegazione di mercato è quella che si sente ripetere più spesso. La tv si sta facendo piU adulta, molti canali trasmettono sema interruzione i grandi film del passato, molte famiglie hanno la Media Boom per vedere, nel modo voluto e all'ora desiderata, i film affittati per pochi dollari nel negozio sotto casa. Sloggiati dal controllo del loro strumento preferito, i ragazzini emigrano nelle sale da cinema, ormai abbandonate dai grandi, le riempiono di scatole di pop corn e di lattine di Coca Cola e vanno a vedere se stessi. L'esodo dei teenager verso le sale da cinema, il venerdì e il sabato sera sia nelle grandi città che nei suburbia e in campagna, crea problemi di ordine pubblico e persino di traffico. Resta la domanda: come mai, per la prima volta nella storia delle comunicazioni, agli adolescenti interessano gli adolescenti? Come mal le avventure immature, le vicende imprecise del primo navigare nella vita attraggono l giovanissimi più di James Band, dello spazio, della fantasia da •adulti-, dell'esplorazione ansiosa di ciò che non è ancora permesso o possibile? Una caratteristica dei nuovi film infatti è la vita semplice, solo apparentemente realistica, un espediente che produce incassi incredibili. .La piccola realtà da vicenda •dietro l'angolo supera la finzione della grande avventura, con qualche modesta eccezione per la fuga nel Medioevo, ma anch'essa carica ■di tutti i segnali che guidano i ragazzi a non sentirsi troppo lontani. Per esempio nel Medioevo si vive, si ragiona, si litiga, si parla e si corteggia esattamente come alla periferia di Kansas City. Questo meravigliato interrogarsi di esperti e di adulti che non trovano facilmente risposta, è stato troncalo, almeno a New York, da un film guastafeste. Si tratta di Streetwise, e conte tutti gli altri successi del momento è dcdtaaùra ragaeKt r? tpgazze^ americani, dei nostri- giorni -fra-i-tredici e-irdieiassette .anni. Ma è stato filmato per le strade di un grosso centro urbano, Seattle, nello Stato di Washington. E non è una storia inventata, è un documentario. Ha scritto il critico David Amen: «Sarebbe interessante proiettare questo filmetto nelle stesse sale in cui trionfa il cinema commerciale per teenager, farlo vedere a fianco delle storie inventate da Hollywood al ' costo di decine di milioni di dollari. Streetwise farebbe esplodere lo schermo, distruggerebbe letteralmente le storielle di fantasia a confronto con questi piccoli ag- ■ ghiacciami documenti di vita». «E', dice Ansen, una visione dell'America che fa paura piti di qualunque thriller e di qualunque vicenda di fantascienza». Sono storie di solitudine, di rischio, di fuga, di abbandono, di droga, di violenza, d'un piccolo cabotaggio squallido e pericoloso, di rischi qualche volta mortali. Come spiegare una simile differenza fra visione e realtà, fra cinema e vita? Un'avventura «Non tutto 11 cinema assomiglia a questa ondata di teenagerlsmo festoso sullo schermo, spiega lo psichiatra Daniel Freedman, e non tutta la vita del giovani americani sotto i diciotto anni assomiglia alle vicende e ai. personaggi del film documentarlo realizzato da Martin Bell, Cheryl Mccall e Mary Ellen Mark per le strade di una metropoli». Però è 'impossibile Immaginare una \linea di contatto fra l'adolescenza •naturale- e benestante che domina sedici su venti film in prima visione, e la realtà drammatica che emerge dal film di Seattle, Ima anche dalle notizie, dalla \cronaca, dalla televisione. Sembra più utile fidarsi della spiegazione di David Ansen: «I ragazzi sono i mutanti di una specie impegnata in una evoluzione tanto veloce quanto sconosciuta. Streetwise è 11 documento di questa evoluzione. Oli altri film sono la vacanza, il momento di tranquillità e di conforto di cui la massa dei mutanti ha bisogno per non avere troppa paura del camtt^'r>fo',Pw»e sarà la,lpJttC RTf;gglflpftoVita?.Non lo sappiamo noi, non lo sanno i ragazzi e nessuno per ora è In grado di indicare il percorso. Forse è un segno di salute che cerchino insieme il rifugio di attesa. E per fortuna qualcuno provvede a fornire il materiale frivolo e irreali-' stlco per questa vacanza. Il resto dell'avventura, quello che una volta cercavano al cinema, d'ora in poi lo vivono per la strada». Furio Colombo Miami. Teenager a un concerto pop: ora accorrono al cinema che parla di loro (Tel. Upi)

Persone citate: Ansen, Cheryl Mccall, Daniel Freedman, David Amen, David Ansen, David Denby, Elvis Presley, James Band, Martin Bell, Mary Ellen Mark