Il governo dice sì all'affare Sme ma sui conti vuole vederci chiaro di Emilio Pucci

Il governo dice sì all'affare Sme ma sui conti vuole vederci chiaro Il Consiglio dei ministri ha chiesto più informazioni sulla cessióne a De Benedetti Il governo dice sì all'affare Sme ma sui conti vuole vederci chiaro ROMA — Il governo ha dato via Ubera con riserva all'acquisto della Sme — la capogruppo dell'Iri nel settore alimentare — da parte di Carlo De Benedetti, perché vuol vederci più chiaro, sulle condizioni e soprattutto sugli aspetti finanziari dell'affare che vale 500 miliardi (400 miliardi dovranno esser versati da De Benedetti, attraverso la Buitoni, e gli altri 100 miliardi da Mediobanca e Imi). Il Consiglio del ministri ha ieri espresso >Ia sua adesione di prlnclipio alla privatizsazione di taluni settori delle Partecipazioni statali, ma ritiene che l'operazione debba essere attentamente esaminata sotto il profilo della congruità». E Craxi, a quanto si dice seccato di essere stato informato soltanto a cose fatte, ha richiesto al ministro delle Partecipazioni statali Darlda una dettagliata e documentata relazione. Darlda dovrà pure riferire al Parlamento: il presidente della commissione Bilancio della Camera, il democristiano Pomicino, su richiesta del comunisti, ha convocato il ministro per mercoledì 15 maggio. De Benedetti, intanto, nel prossimi giorni si vedrà con i sindacati per discutere in particolare sul futuro occupazionale della nuova super-holding privata alimentare. Sarà un confronto difficile, perché già Viri aveva individuato oltre 2500 la-' voratori in esubero. L'uscita dell'industria pubblica dal ramo alimentare è stata lungamente e vivacemente discussa ieri al Consiglio dei ministri. D'accordo tutti sul fatto che le partecipazioni statali debbano «girare» ai privati attività economiche non ritenute strate-1 glche, è stato invece il ministro per il Mezzogiorno De Vito a sollevare qualche obiezione sulla validità dell'accordo. «La decisione assunta dall'irl di cedere la Sme alla Buitoni (già acquisita da De Benedetti tre mesi fa, ndr), — ha osservato De Vito — è coyidivlstbtle in linea di principio ma non può non sorprendere il ministro per il Mezzogiorno che si attendeva dal programma di risanamento del gruppo un ulteriore impegno nella direzione del consolidamento e del rafforzamento di un settore che riveste una notevole importanza per lo sviluppo dell'area meridionale». Comunque, declsio- ni di questa portata «necessitano di un maggior approfondimento di tutte le loro implicazioni e, quindi, di valutazioni che coinvolgono più vasti ambiti di responsabt-, MA: Di qui la richiesta di Crani a Darlda di un'ulteriore documentazione. Ma sono da escludere colpi di scena, perché ancora ieri democrl- stlani, socialisti e repubblicani hanno ribadito il loro assenso all'affare. E Darlda ha rassicurato Craxi, che il governo sarà .in condizione di conoscere esattamente la portata dell'affare ed eventualmente intervenire. Non altrettanto soddisfatti sembrano 1 sindacati che al tempo stesso sono preoccupati per gli occupati Sme e arrabbiati con i vertici dell'Iri per la mancata informazione (come invece previsto dal recente protocollo di intesa) sugli sviluppi della trattativa con De Benedetti. La UH ha chiesto un chiarimento a Romano Prodi, presidente dell'Ir!, e l'incontro con i sindacati è in programma per il 9 maggio. Per la Cisl, l'operazione, oltre ad essere criticabile sul piano del metodo, è giudicata -grave perché vanifica ampie possibilità di ruolo e di sviluppo che un grande polo pubblico avrebbe potuto avere nel Paese». Ancor più critico Sergio Garavini della Cgll: «// risanamento delle imprese pubbliche rischia di diventare non più base per «no sviluppo, ma condizione per l'abbandono, così come è avvenuto per il settore alimentare». Altrettanto negativi 1 commenti dei comunisti che soliecltaflpJeigniega^jonidi D.&rlda jn Par^ame^tq^ «X.g^cej;slorie della fyMftlpYùppo privato De Benedétti — sostiene Barca, responsabile economico del pei — non pone per noi questtoìii di principio, ma solleva riserve e interrogativi». Il coro delle critiche potrà farsi più alto In presenza di eventuali massicci tagli occupazionali. i Emilio Pucci

Luoghi citati: Imi, Mediobanca, Roma