Appoggio e aiuti (anche militari?) di Gorbaciov al sandinista Ortega di Fabio Galvano

Appoggio e aiuti (anche militari?) di Gorbaciov al sandinista Ortega Il leader del Nicaragua al Cremlino prima di raggiungere Belgrado Appoggio e aiuti (anche militari?) di Gorbaciov al sandinista Ortega DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — A pochi giorni dal «no» con cui il Congresso Usa ha negato i fondi voluti da Reagan per i «contras» del Nicaragua, il leader sandinista Manuel Ortega ha ottenuto dal Cremlino di Gorbaciov altri aiuti — presumibilmente militari oltre che economici — e soprattutto l'inequivoca conferma di un saldo appoggio politico in campo internazionale. Nella partita che le superpotenze stanno indirettamente disputando in America Latina, l'Urss ha segnato un altro punto: «Abbiamo ratificato il sostegno accordato dall'Unione Sovietica al Nicaragua», ha dichiarato Ortega a una conferenza stampa svoltasi ieri mattina all'aeroporto di Mosca, poco prima di partire per Belgrado (seconda tappa del suo viaggio nell'Est europeo). «L'Urss — aveva detto Gorbaciov nell'incontro di lunedi, dopo essersi scagliato contro "l'aggressione Usa" — continuerà ad offrire assistenza al Nicaragua amico per risolvere urgenti problemi legati al suo sviluppo economico, ma fornirà anclie un appoggio politico e diplomatico nello sforzo di garantirne la sovranità». E' il leit-motiv con cui Ortega è stato accolto anche a Belgrado: non casualmente il giornale Borba ha ricordato ieri la «crescente pressione militare, politica ed economica» di Washington su Managua. In passato, secondo Washington, tanto Mosca quanto l'Avana hanno fornito a Ortega e ai 60 mila uomini che formano l'esercito del Nicaragua aerei Mig ed elicotteri corazzati Mi-24, carri armati, artiglieria, armi leggere. Ma ieri Ortega non ha voluto confermare un presumibile impegno del Cremlino a intensificare gli aiuti militari. «L'Unione Sovietica — egli si è limitato a dire — collabora a diversi aspetti fondamentalmente legati alla difesa del nostro Paese, in campo economico e finanziario». Ha ag¬ giunto, in esplicita polemica con Washington: «L'Urss sostiene l'esistenza del Nicaragua, in contrasto con ciò che stanno facendo gli Usa, i quali vi mandano la morte». I colloqui con Ortega, che era stato a Mosca per i funerali di Cernenko e che in quell'occasione aveva già incontrato il nuovo segretario generale, sono stati caratterizzati (Tass) da un clima «d'amicizia e di completa comprensione reciproca»; né, su questo, potevano esservi dubbi. Ma le dichiarazioni ufficiali e formali tacciono i contenuti concreti, anche se di esclusivo carattere economico. Si sa soltanto di un accordo intergovernativo per coordinare il commercio e l'insieme dei rapporti economici, e ciò spiega la partecipazione ai colloqui di Nikolaj Bajbakov, che è a capo dell'Ente sovietico di Stato per la pianificazione (Oosplan). La verità è che il Nicaragua poteva offrire ben poco a Mosca, se non la sua ostilità a Washington, e che al contrarlo Ortega aveva molto da, chiedere al Cremlino. Parlando la settimana scorsa al. Plenum del comitato xentra-' le, Gorbaciov aveva citato il Nicaragua sandinista come vivido esemplo di come Washington 'Calpesta i diritti e la sovranità delle altre nazio^ nU. Fabio Galvano