Monet segreto al Marmottan

Monet segreto al Marmottan Monet segreto al Marmottan SI è soliti credere che la pittura impressionista francese sia praticamente tutta raccolta in quello che è considerato il suo sacro tempio: il Jeu de Paume, in fondo ai giardini del Louvre. Pochi sanno che, sempre a Parigi, si trova un altro «tempietto» dedicato all'impressionismo. Si tratta del delizioso e appartato Museo Marmottan, aperto tutti i giorni tranne il lunedi daKe 10 alle 18. che raccoglie una collezione di cento capolavori di Claude Monet e del «suol amici». Il Museo si trova in una palazzina ottocentesca tra 11 Bols de Boulogne e i giardini di La Muette nel 16 arrondissement, al 2 di rue Louis-Bollly. E' raggiungibile con il metrò, fermata Muette, e gli autobus 22, 32, 52. E' stato inaugurato il 21 giugno 1934, in seguito alla donazione di Paul Marmottan (1856-1932), critico e storico dell'arte; si avvale della collezione Donop de Monchy. discendente di quel Georges de Bellio grande amico e mecenate degli impressionisti, soprattutto di Monet e Renoir, e del considerevole legato di Michel Monet. figlio del grande pittore. Di Claude Monet (18401926) nelle sale sotterranee e nella spaziosa galleria sono raccolte 86 opere, che datano dal 1870 fino alla morte. Si possono ammirare alcuni capolavori, su tutti la celebre tela dal titolo «Impresslon, soleil levant» dipinta nel 1872 a Le Havre ed esposta presso Nadar nel 1874, da cui si trasse, con intenti derisori, il nome del movimento nascente. I quadri raccolti mostrano le varie tappe della carriera artistica di Monet: dai ritratti familiari a «Le train dans la nelge.. (1875), da «La Cathédrale de Rouen» (1894) ai dipinti ispirati a Londra e al Tamigi con i suggestivi giochi di nebbie e fumi di locomotiva. Il museo presenta inoltre una raccolta unica delle grandi tele che Monet negli ultimi venti anni di vita, ritiratosi nella sua proprietà di Giverny, dipinse prendendo ispirazione dal giardino, dallo stagno e dalle celebri ninfee, che egli aveva piantato un giorno per piacere e aveva coltivato Lucia Sollazzo senza mai sognarsi di dipingerle e che, a partire dai primi anni del Novecento, sono diventate pressoché 11 suo unico modello, insieme ai vari angoli del giardino e alla casa di Giverny. Di Monet, cosi come di Renoir, sono conservate in bacheca la tavolozza, •gli occhiali, la lunga pipa ed alcune significative lettere indirizzate a possibili compratori ed agli amici, soprattutto al De Bellio; ve n'è una, tra le altre, datata 10 ottobre 1921, con la quale Monet rifiuta cortesemente ma in modo fermo di autenticare una tela di cui non si ricorda: «Se non è rimasta nella mia memoria, non posso essere stato io a dipingerla... Filippo Bondesio per il volo andata e ritorno, o in vagone letto, con cena, per 80 L.E.. Oppure col più economico treno diurno che impiega però tutta la giornata. t-er visitare Luxor e il tempio di Karnak si può affittare una bici per 1,5 L.E. ài giorno. Per la riva ovest; la «riva dei morti», è preferibile 11 taxi. Per 15 L.E. troverete chi vi accompagna alla Valle dei Re, a quella delle Regine e alle tombe del Nobili. Si può traghettare il Nilo in feluca a vela per 4 L.E. o col traghetto per sole 20 piastre (300 lire). Infine, qualche consiglio d'ordine generale. Bere sempre acqua minerale in bottiglia e usarla anche per lavarsi i denti. Usare scarpe con suola di gomma, possibilmente scamosciate, per affrontare la sabbia e soprattutto la polvere onnipresente del Cairo. Le suole di gomma vi saranno utili anche per destreggiarvi nel traffico omicida della città, dove circolano 300.000 auto, 15.000 camion e 200.000 carretti, provocando ogni anno 1000 morti e 10.000 feriti. Se si ha patente internazionale e coraggio sufficiente, si può noleggiare anche un'auto, meno costosa dei taxi. «Bakshish», la mancia, vi verrà chiesta con un garbo disarmante al quale è difficile resistere. Se la rifiutate vi risponderanno senza rancore con un rassegnato «maalesh»: non fa niente. Alberto Rapisarda CO Memphis ■Il u EGITTO swan. ' Il /il ili 15 mila, divisi in alberghetti tirati a lucido (molti dotati di piscina e sauna) e tante pensioncine di cucina casalinga. Una cucina ricca di ghiotte specialità nel ristoranti tipici tra Corvara, Colfosco, La Villa, San Cassiano e Pedraces. Chi non ama le discese, ha a disposizione tre anelli per il fondo per un totale di 30 chilometri. Ci sono diverse piste di pattinaggio e impianti, coperti, di tennis e di squash. Si può cavalcare e andare in slitta. Si può tuffarsi nei giochi e nelle tradizioni di un passato che continua.

Luoghi citati: Corvara, Egitto, Le Havre, Londra, Parigi