Il matrimonio d'interesse tra le foglie e gli insetti

Il matrimonio d'interesse tra le foglie e gli insetti Il matrimonio d'interesse tra le foglie e gli insetti zuccheri non richieda: essi dilani continuano a succhiare per procurarsi il prezioso elemento. Avviene cosi che degli zuccheri in eccesso, assimilati nel frattempo, non sappiano che (arsene. Perciò li trasudano dal corpo sono forma di melata o di granuli polverulenti che. prima o poi, finiscono sul terreno. E qui. appunto, s'innesca un nuovo processo. La microflora batterica s'impadronisce dei prodotti di scarto degli alidi e se ne avvantaggia. In questo caso non si tratta di microbi qualsiasi, ma di batteri capaci, fra l'altro, di catturare l'azoto atmosferico per incorporarlo Ilc' suolo. Insomma, questi microrganismi, grazie agli afidi, sono in grado di fertilizzare la terra. E le piante ne traggono vantaggio. E' il capovolgimento completo delle teorie tradizionali? Non proprio, perché i ficanti. I danni che provocano alle coltivazioni giustificano indagini approfondite. Recentemente due entomologi. D.F. Owcn e R.G. Wicgert. si sono posta una domanda che ha avuto l'effetto di un sasso gettato in uno specchio d'acqua tranquillo. Essi si sono detti: e se gli afidi, invece, fossero ulili alle piante? La loro ipolesi rivoluzionaria si può riassumere in questo modo. Molli vegetali siniciizzano senza difficoltà grandi quantità di zuccheri e di sostanze di riserva, eppure la loro produzione di fiori e di semi risulta carente a causa della scarsità di azoto disponibile nel terreno. I pidocchi delle piante, quando succhiano la linfa dalle foglie, si procurano con facilità gli zuccheri necessari, ma anche per essi l'azoto risulta scarso. Ecco perché ingeriscono più linfa di quanto il fabbisogno di Gli indigeni lo chiamano mokele-mbebe due entomologi ammettono che i pidocchi delle piarne riescono pur sempre dannosi, soprattutto sui suoli coltivati o già ricchi di azoto. Inoltre il loro cfletto positivo si manifesta soprattutto a lunga scadenza ed e quindi apprezzabile sulle piante perenni Si tratta, in ogni caso, di un .beneficio- in termini relativi che, in assoluto, non sempre riesce a bilanciare il danno diretto provocato dagli insetti. Un'ipotesi scientifica e buona non solo quando riesce a spiegare qualcosa di nuovo, ma anche quando suscita dibattili, prove e controprove. In questo senso l'ipotesi di Owen e Wicgert è senz'altro una buona ipotesi. Poco dopo la sua pubblicazione, infatti, sono stati condotti studi su questo argomento e sono stati proposti alcuni modelli matematici che l'hanno analizzata nei suoi aspetti dinamici e quantitativi. Vi è sta¬ Aldo Zullin:

Persone citate: Aldo Zullin