Due satelliti italiani spieranno l'atmosfera

Due satelliti italiani spieranno l'atmosfera Due satelliti italiani spieranno l'atmosfera KENYA A caccia d'inquinanti nell'aria Un ruolo determinante nella chimica dell'atmosfera, secondo recenti ricerche, è quello svolto da acido nitrico, acido nitroso c ammoniaca. I tecnici dell'Istituto per l'inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno sviluppato, nell'ambito 'elle ricerche eseguite per la valutazione dcl1 acidità atmosferica, un procedimento originale per il campionamento di questi e alni inquinanti in fase gassosa, basato sull'impiego di tubi di diffusione (denuders). L'alta efficienza di questi dispositivi permette di campionare le specie inquinanti eliminando possibili mutue interferenze anche con le particelle. Come egli stesso racconta, l'idea di un accordo fra Cnr e Nasa prese corpo lo stesso giorno nel quale Gagarin trionfalmente orbitava intorno alla Terra. Era il 1961 e Broglio stava pranzando in una trattoria di Pontassieve. vicino agli slessi luoghi che nel 1911 lo hanno visto nascere. L'uomo che parlava con entusiasmo di inserirsi nella gara spaziale in atto fra Stali Uniti e Unione Sovietica aveva dietro di sé una vita di studio dedicala ai problemi del volo. Un tipo di scienziato non comuno in Italia: sarebbe diventalo il preside della Scuola di Ingegneria aerospaziale di Roma e generale ispettore del Genio Aeronautico. Pur in continua lotta con la mancanza di fondi, i successi del Progetto San Marco sono siali numerosi e. dopo veni'anni, esso é ancora «in buona forma», tanto che dal 1983 il Poligono italiano, posto al limile delle acque territoriali keniote a soli 2' 50' a Sud dell'equatore terrestre, riceve dati e che gli consentirà di fare misure sulle variazioni dell'altissima atmosfera originate da anomalie dell'attività solare. Il secondo satellite sperimenterà, per la prima volta, un'orbita «multislazionaria-: di qui la sigla DM Sarà in tal modo possibile studiare fenomeni che avvengono sulla superficie terrestre o vicino ad essa come ad esempio il movimento dei corpi nuvolosi dei tropici, le variazioni dello strato di ozono e il contenuto di anidride carbonica nell'atmosfera. Il confronto fra i dati forniti dai due satelliti dovrebbe inoltre fornire gli elementi per tentare di stabilire un rapporto fra le variazioni dell'attività solare e alcuni fenomeni naturali che sembrano a essa correlali. Il cuore di tutti gli esperiménti è sempre staio la «bilancia Broglio», uno strumento originale in grado di misurare la densità atmosferica in modo istantaneo, continuo e con la massima precisione. trasmette comandi ai satelliti anche nelle modernissime bande di frequenza S ed X, coprendo cosi il vuoto internazionale che ci sarebbe sull'Africa e sull'Oceano Indiano. Il progetto non vive intatti di ricordi, come il diploma di .miglior team di lancioottenuto dalla Nasa nel 1971 oppure il contributo portato alla conoscenza dell'altissima atmosfera, allo studio delle leggi relativistiche e dei problemi di rientro dello «Shuttle., e infine gli apporti essenziali portati all'astronomia in raggi X e Gamma che solo orbite equatoriali come quelle realizzabili dal suo poligono di lancio, consentono. Finora dal poligono equatoriale sono stali lanciati 8 satelliti fra italiani, inglesi e americani e sono previsti ancora due lanci entro il 1985: quelli del San Marco D. Il primo satellite, caratterizzato dalla sigla D/L (L sta per low cioè basso) avrà un'orbita «bassa» fra i 180 e i 1000 chilometri di quota, il VENT'anni fa gli scienziati spaziali italiani vivevano uno dei loro momenti di massima popolarità: il 15 dicembre del 1964. per primi in Europa, avevano potuto lanciare dal poligono Nasa di Wallops Island il San Marco e si stavano allestendo le piattaforme oceaniche che avrebbero consentilo all'Italia di diventare uno dei quattro Paesi del mondo occidentale che posseggono un poligono di lancio satelliti (con Stati Uniti. Francia e Giappone). .Progetto San Marco» diventava un termine comune e non più una denominazione nota solo a pochi socialisti. In questi vent'anni sono stati numerosi i successi conseguiti dal Cra (Centro ricerche aerospaziali), nato per una convenzione fra Aeronautica italiana e Uni¬ versità di Roma Ne bisogna dimenticare che la Scuola di Ingegneria aerospaziale, nella sede adiacente a San Pietro in Vincoli, ha formalo i migliori tecnici dell'industria aerospaziale italiana. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza la tenacia e l'entusiasmo del padre del progetto e inventore della .bilancia» che è stata il cuore di tutti i satelliti San Marco: il professor Luigi Broglio. Broglio è un personaggio senz'altro straordinario che ha saputo nello stesso tempo essere uno scienziato di fama mondiale e un manager talmente abile e accorto da riuscire a portare a compimento l'idea di un progetto spaziale originale che nazioni con disponibilità finanziarie maggiori ci invidiano. Australia nello spazio Il Csiro. l'organizzazione australiana per la ricerca scientifica e industriale, ha istituito un centro di ricerca spaziale. Il centro costerà inizialmente 7 milioni di dollari australiani (circa 10 miliardi di lire), che per la line di questo decennio saliranno a 20 milioni di dollari australiani l'anno (circa 34 miliardi di lire). L'Australia spende per la ricerca spaziale l'equivalente di 0,33 dollari americani prò capite, mentre il Canada, il Giappone, gli Stati Uniti e i Paesi europei investono cifre che stanno tra i 2.50 e i 25 dollari. La radiazione solare provoca molle reazioni: si sìudieranno nella cometa di Halley TUTTI i corpi celesti, quali più quali meno, sono laboratori dove fenomeni chimici e fisici svolgono continuamente la loro azione provocando mutazioni inarrestabili verso uno stato finale difficile da prevedere. Sui pianeti questa azione è in genere lenta ed è dovuta a residui di attività negli strati profondi e in superficie all'influenza di stelle vicine: nelle stelle le attività chimiche e nucleari sono rapide e spettacolari. Nelle comete le trasformazioni sono praticamente inesistenti quando esse si trovano a grande distanza dai corpi attivi (come il Sole), ma. quando si avvicinano a essi, diventano violente tanto da consumarne Inesorabilmente gli strati più labili, che conferiscono loro raspollo caratteristico: si calcola che le comete periodiche esauriscano questi strati in media dopo mille passaggi al perielio. A grande distanza da una stella (per esempio il Sole) le comete sono corpi freddi relativamente piccoli, nel cui interno sono stati identificati elementi come ferro, cobalto, rame e vanadio: strali intermedi sono formati da silicati, dal calcio e dai suoi composti più semplici e da altri elementi sotto forma di rocce. Negli strati più esterni, che possono essere di qualche decina o centinaio di metri, si trovano acqua, ammoniaca, solfuro di idrogeno e altri composti semplici, tulio allo stato di granelli solidi.

Persone citate: Broglio, Gagarin, Gamma, Halley, Luigi Broglio