Che cosa rivelano le grotte sulla natura del sottosuolo

Settimanale di scienza e tecnologia Settimanale di scienza e tecnologia Che cosa rivelano le grotte sulla natura del sottosuolo 2.000 Una trivella a Kola ha stabilito il nuovo primato mondiale di sondaggio nella crosta terrestre nologia, che testimonia le condizioni di vita dell'uomo preistorico; l'etnografia, che prende in esame le popolazioni delle caverne. Ma come si sono formate, e come continuano a evolversi, le grotte? Nel sottosuolo l'acqua piovana lavora in sordina originando il fenomeno della corrosione, che è il più importante meccanismo della speleogenesi. L'azione combinata di ESPLORARE il mondo sotterraneo è da sempre una delle attività che più affascinano l'uomo. Il progressivo interesse scientifico, turistico, sportivo, che ha investito negli ultimi decenni il mondo delle grotte ha dato un notevole impulso alla speleologia. Una scienza giovane, che ha meno di un secolo di vita: fino al secolo scorso visitare grotte e caverne era un'avventura al limite delia fantascienza (chi non ricorda .Viaggio al centro della Terra» di Jules Verne?). Soltanto poco prima del '900 le prospettive mutano: è il francese Eduard Alfred Martel il primo ad applicare una metodologia scientifica basata su dati di mineralogia, idrologia, fisica generale e geografia fisica. Oggi Martel è considerato il padre della moderna speleologia. Di recente uno studio dell'Unesco ha stabilito che il 30-35 per cento delle acque utilizzate in Italia per usi urbani sono di provenienza -carsica, cioè derivano da cavità» sotterranee originate dall'erosione dell'acqua sulle rocce calcaree (si prevede che nel 2030 questa percentuale salirà all'80 per cento). Circa l'BO per cento del piombo e dello zinco, come gran parte dei giacimenti di uranio, si trova oggi in ambienti carsici. Sono dati che testimoniano la vastità di interessi e la quantità di discipline che la speleologia investe: la geomorfologia, che studia le forme degli ambienti ipogei: l'idrologia, legata ai fenomeni carsici esterni e sotterranei; la meteorologia, che si occupa delle condizioni fisiche dell'habitat ipogeo: la biospeleologia, che esamina le condizioni zoologiche e botaniche di vita; la paleontologia che classifica i reperti fossili animali e vegetali; la palet¬ !a zona mineraria (rame e nichel) di Pechenga. La trivellazione del pozzo ha portato a parecchie scoperte; tra queste, secondo il ministro della Geologia sovietico, Y. A. Kozlovsky. specialista nell'esplorazione mineraria, «grandi getti di acqua calda c ad alto contenuto di minerali». L'acqua, ha scritto recentemente Kozlovsky sullo Scientific American, viene emessa poiché la roccia «é sottoposta all'impasto e alla "cottura" del metamorfismo». Quando l'acqua riesce a farsi strada verso altre formazioni rocciose, più in superficie, può depositare i minerali che contiene, formando vene di metalli. Sempre secondo Kozlovski, questa produzione di acqua, chiamata «disaggregazione idraulica» della roccia metamorfica, non era mai sta¬ G'O^ ~\f G'Olta d> Viiia.nova p^ft^ ~\f» Orotld Pa'Olin. *. Grotta Gigante \ e Buco del Piombo \ • G.oita d. S G-ovanr». d Anito „ r-f tn .mi VtU<—^ts Bo»ca • G' "«Dosa, "Grotla delle Mc.a».gl.c "ge. "Grolla del fameto J «Grolle &>del delia Basura. B,o M.ItiBO_ j^U^".0 E"U,,B0 Gt| dei Vcnl0 ■ Grolla Mao^a •ci ■ ^ inna rj f Grotte di pg Grottì mSS oÌSL G' della Madonna FJ . f Grotte d- Rasassi v»«v *V. . »lAfJ ' pg c,0"\ <" m, c 4.000 a Basura. ■•ci ■ inna rj ; Belvedere Gr della Madonna FJ v *V. ' G-otle di Belvedere Grolla di Patena r Grolla di Caslelovia •^.■Grotta o Nettuno Grotta del Bue Marmo w a de Bue w «.Grotta dell Addaura / Il carsismo fornisce preziose informazioni geologiche 6.000 Le concrezioni di calcile pura sono bianche, ma se l'acqua e passata attraverso depositi di altri minerali possono assumere colori diversi. Caratteristiche sono il -latte di monte», concrezione costituita da uno strato molle, colloidale, e la ■ pelle di leopardo.., a disegni maculati. In Italia esistono circa 200 gruppi speleologici con sede nelle maggiori città o in centri minori in prossimità di aree carsiche, soprattutto del Nord e centro Italia, mentre nel meridione la presenza è massiccia soltanto in Puglia e Sardegna. L'organismo che li raccoglie a livello nazionale è la Società Speleologica Italiana con sede al Museo di Storia Naturale di Milano. Molti gruppi fanno capo invece alle sezioni locali del Club Alpino Italiano. Il territorio italiano è costituito per oltre un terzo da terreni carsici, e le grotte finora conosciute sono almeno quindicimila, ripartite in maniera piuttosto disuguale da regione a regione a'secondn dello sviluppo '*' assuntovi dal carsismo. Alcune s, ,o interessanti dal punto di vista sportivo per profondità e larghezza, al.tre per le loro peculiarità scientifiche, altre infine attirano per le bellezze artistiche e risultano adattabili a fini turistici. Appare purtroppo carente la normativa legislativa, che considera più l'aspetto turistico e di salvaguardia dell'ambiente che quello scientifico, demandato all'insegnamento universitario. Quest'ultimo è mollo attivo in zone fortemente carsiche come Austria. Jugoslavia e Francia. In Italia. all'Università di Bologna, solo di recente è stato avviato il primo insegnamento di speleologia, nell'ambito del corso di laurea in scienze geologiche. umidità costante in ogni stagione. Tutti gli esseri viventi, animali e vegetali, hanno perciò escogitato strategie di sopravvivenza uniche. Come alcuni insetti e crostacei che, ciechi per la completa inutilità degli occhi in un ambiente privo di luce, sviluppano in modo abnorme altri organi (antenne, setole e zampe) per permettere l'esplorazione di un'area più vasta. ^ f Grotte di pg» Grottì rolla di Pale . f Grotte d- Rasassi . »lAfJ pg» c,0"\ <" mon,e cuc" roma Grolla dei Cav Grolla dei Cavallone r-._M. rim Gr. dt Caatellana da C0™ Grotta d. Manna d, Marida C0™1* *"«">»» pa °V <—■ V <—■ <—■ «.Grotta dell Addaura / Caratteristiche formazioni morfologiche delle grotte sono le concrezioni. L'acqua, cadendo a gocce, lascia sulla superficie uno strato di carbonato di calcio che. col tempo, si calcifica e viene ad assumere aspetti spesso spettacolari e insoliti. Nascono cosi le stalagmiti, che si innalzano dal pavimento, e sono generate dalle stesse gocce d'acqua delle stalattiti che, dall'alto, non hanno completamente depositato il loro contenuto di carbonato di calcio. Marco Ansaldo Gli abissi più profondi in Italia 1. Antro del Corchia (Toscana) 950 metri 2. Grotta di Monte Cucco (Umbria) 922 metri 3. Abisso Michele Gortani (Friuli) 920 metri 4. Spluga della Preta (Veneto) 878 metri 5. Buca del Cacciatore (Toscana) 830 metri 6. Abisso Emilio Comici (Friuli) 774 metri 7. Abisso Enrico Davanzo (Friuli) 737 metri 8. Abisso Coltelli (Toscana) 730 metri 9. Pozzo della Neve (Molise) 693 metri 10. Abisso di Bifurto (Calabria) 683 metri Le grotte più estese 1. Complesso di Piaggia Bella (Piemonte) 15.800 2. Grotta di Monte Cucco (Umbria) 15.123 3. Buso de la Rana (Veneto) 14.500 4. Complesso Fiume-Vento (Marche) 12.700 5. Antro del Corchia (Toscana) 9.000 6. Is Angurtidorgius (Sardegna) 8.800 7. Abisso Michele Gortani (Friuli) 8.500 8. Grotta di S. Giovanni su Anzu (Sardegna) 8.435 9. Buca del Cacciatore (Toscana) 8.300 10. Grotta di Su Bentu (Sardegna) 7.000 Seta»»» ai Auriiina ~' »»— MIII». I I il •0 SO 100 del fiume 'limimi, con le principali cavila che caratterizzano ressionanti fenomeni carsici del mondo (Boegan e Desio) STRONAUTICA: I prossimi lanci dalla base lfi, direttore della ricerca Ibm Italia / GENErofessore di Istologia all'Università di Torino