La combustione

La combustione La combustione ricérche che cos'è S E il /uuco /osse, come pensarono filosofi antichi, uno dei quattro elementi della nat ll'lt di bb d dicotobe I vantaggi indiretti del Cern S E il /uuco /osse, come pensarono filosofi antichi, uno dei quattro elementi della natura, null'altro su di esso sarebbe da dire. Gli antichi però non ebbero mano felice nell'indicare ali elementi: il fuoco, l'aria, l'acqua, la terra sono, nel concetto di noi moderni, dei composti. In tempi più vicini, gli alchimisti vollero rcnslderure il fuoco, come uno ••spirito', vagamente imparentato con lo solfo. Finché un geniale e avventuroso chimico tedesco, J.J.Bcchcr (1635-1682) propose una teoria, poi ripresa e divulgata da G.E.Stahl. altro chimico tedesco e medico, teoria che ebbe durevole fortuna: il fuoco sarebbe una sostanza che si trova in tutti i corpi combustibili. Alla sostatila fu dato il nome grecizzante di flogisto (ardente). Quando un corpo brucia, il flogisto ne viene fuori come fiamma, mentre quel che rimane è una cenere, una terra. Questa ipotesi ingegnosa fu accolta e fatta propria da parecchi studiosi. C'era peraltro una difficoltà: bruciando dei metalli o riscaldandoli forte e a lungo, se ne otteneva, dopo uscito il flogisto, un residuo che pesava di più del metallo originario. Come poteva essere che un metallo, diminuito del suo flogisto, pesasse più di prima? Non era una difficoltà tale da scoraggiare un uomo ingegnoso come il ISccher. Il flogisto, egli spiegò, ha una qualità opposta al peso: esso ha leggerezza. Togliendo flogisto ai metalli, si toglie ad essi leggerezza: togliere leggerezza è come dire aggiungere peso. Questo ragionamento è più elegante che persuasivo: può essere un bell'esempio di sofisma. Un avvio a comprendere meglio la combustione si ebbe con l'invenzione della macchina pneumatica (ir>50). cioè della pompa a stantuffo con cui è possibile togliere aria da un certo ambiente, per esempio dall'interno di una campana di vetro. Dentro quel vuoto, comunque imperfetto (secondo esperimenti del chimiso irlandese li. Boyle), lo zolfo non bruciava, anche se messo a contatto con un ferro rovente: mentre dei gattini, nello stesso ruoto, cessavano di miagolare e morivano. L'aria si rwelò in tal modo necessaria sia per la combustione, sia per la vita. Più tardi, il chimico inglese J. Priestley, scopriva (1774) il gas ossigeno: e Lavoisier Ilo scienziato francese clic doveva finire i suoi giorni sotto la ghigliottina, nel 1794) potè indicare che la combustione è una combinazione del carbonio (contenuto nel materiale combustibile) con l'ossigeno dell'aria. Il combustibile può essere legno, carbone, petrolio: ma si combinano con l'ossigeno, bruciando, anche altre sostanze, come l'idrogeno (e ne risulta acqua) o il magnesio (che dà il noto lampo), o ancora lo zolfo. Oggi si definisce la combustione come •■un'ossidazione violenta, che avviene con sviluppo di luce e calore-. Uno dei prodotti delle combustioni consuete è l'anidride carbonica (C02), un gas che si forma nella combinazione tra carbonio e ossigeno (è visibile nelle bollicine delle acque gasate). Esso è altresì il prodotto di un'altra combustione. Uomini e animali, infatti, quando respirano, immettono aria nei polmoni. Qui l'ossigeno dell'aria passa al sangue e da esso è portato alle cellule, dove si cotnbina con gli apporti della nutrizione: è questa una sorta di combustione, che non dà fiamma, ma dà calore ai corpi; e produce anch'essa anidride carbonica. Questo gas. riportato (sempre dal sangue) ai polmoni, ne esce con la respirazione. Sia l'una che l'altra combustione ini poltriscono l'aria di ossigeno (l'azoto, altro gas dell'aria, non prende parte a queste reazioni). Ma (se si nega il flogisto) che cos'è la fiamma? E' una lingua gassosa, incandescente e mobile, che si manifesta quando nell'aria si brucia un gas (come nelle cucine domestiche), o quando, nella combustione, un gas si libera da legna o petrolio o altro per combinarsi con l'ossigeno. La fiamma è un esempio di plasma (v. Il Plasma. Tuitoseienze, 25/11/'82). A xvtte, particelle solide incandescenti sono emsse dal combustibile e contribuiscono a dare luminosità alla fiamma; il che. quando ci si rischiarava con candele o lampade a petrolio, era considerato un pregio. Per ogni franco svizzero speso dal Cern (il Centro europeo per la ricerca in fisica nucleare) per acquisire apparecchiature a elevato livello tecnologico, si ha una ricaduta economica di tre franchi per le industrie produttrici. In quindici anni, dal 1973 al 1987, la spesa del Cern per l'acquisto di tecnologia è di 748 milioni di franchi (553 miliardi di lire). Questi investimenti comporteranno una ricaduta economica pari a 3107 milioni di franchi svizzeri (2300 miliardi d! lire). E' quanto emerge da uno studio realizzato dallo slesso centro e basato su un'indagine compiuta presso 160 delle 520 industrie che forniscono al Cern apparecchiature tecnologicamente avanzate.

Persone citate: Boyle, J. Priestley, Stahl