Quasimodo a teatro ascoltava a occhi chiusi

Quasimodo a teatro ascoltava a occhi chiusi Quasimodo a teatro ascoltava a occhi chiusi Questo Mose parla per allegorie PER dodici anni, dal '48 ai '60. Salvatore Quasimodo fu recensore teatrale prima su Omnibus e poi su Tempo; e lo fu in modo del tutto personale, insensibile ai problemi della messinscena, della regia, dell'interpretazione che pure in quegli nv.ni di rifondazione artistica oltre che civile baluginavano di fervore e di polemica. all'Interpretazione allegorica, spesso pesante e qualche volta astrusa. Il gusto dell'allegoria era comune al suo tempo, e fin da quando la cultura ellenistica, ormai a disagio di fronte alla lettera degli antichi miti e in particolare dei poemi omerici con il loro litigioso Olimpo, ne aveva traspostoli racconto in senso spirituale. Gregorio, attraverso Filone e Origene dei quali è spesso tributario, adotta il metodo e lo applica senza esitazioni e senza limiti. Il roveto ardente dal quale Dio parla a Mose di- spondere a chi l'interpellava circa la via della virtù che porta ad essere amici di Dio. Mose è un esempio di vita virtuosa. E poiché questo è il fine morale che l'autore si prefìgge, le vicende della vita del legislatore ebreo sono interpretate in funzione della loro utilità in vista dell'edificazione spirituale. Ma troppe cose, nel racconto biblico che Gregorio segue in sostanza fedelmente, non sono utilizzabili a questo scopo. Alcune, anzi, sono decisamente tutt'altro che edificanti. Gregorio è spinto perciò ' /r\/<r\ • ,v-;.\-.,*Vi„!.v.*''-.. tef I Illustrazione di Coco

Persone citate: Filone, Salvatore Quasimodo