Il pittore poeta astratto
Il pittore Il pittore poeta astratto La vita in Palestina è scritta con l'odio e il sangue CON Tregua appartata. una raccolta di versi pubblicata in splendida veste da Vanni Scheiwiller e presentata da uno scritto denso e partecipe di Giorgio Bàrberi Squarotti. Mario Becchis si inserisce a pieno diritto nel novero dei pittori-poeti — di quei pittori, voglio dire, che si esprimono autonomamente e ad alto livello anche con il linguaggio della poesia. E' una tradizione quantitativamente esigua, ma qualitativamente importante, che vanta nomi come quelli di De Pisis. Scipione, Scialoja. e che meriterebbe ormai un'attenzione specifica. Come gli autori citati, anche Becchis non scrive «da pitlore». non cerca equivalenze o compenetrazioni fra i due linguaggi; al contrario, c'è in questo suo libro (come nel precedente, Misu¬ tendenze espresse dai suoi figli, più duttili nel ricevere 11 messaggio moderno. Inevitabilmente, il libro finisce in tragedia. Hagi Hibraim. ancorato ai suol tabù, sgozza e squarta Nada la sua figliola, perché defiorata. Hagi muore a sua volta fulminato da una sincope sotto la grandine di accuse del figlio che, dopo aver trionfato, impazzisce, anch'egli incapace di uscire dal solco di una tradizione millenaria. Condito di erotismo, ma con estrema misura, il libro è un'analisi attenta del mondo arabo, del suol vizi ed incongruenze. L'arabo come uomo sociale non esiste secondo l'autore, è un essere che vive d'istinti e di tradizioni ancestrali. Non per nulla i protagonisti si chiamano Ibrahlm, Abramo, Hagar, la moglie schiava. Ismaele, il figlio abile e riottoso. Chi ama ricordare 1 luoghi visitati, almeno come turista, 11 troverà tutti In questo bel romanzo, Damasco e Gerusalemme, Betlemme e Amman, Cafarnao, Gerico e 11 Mar Morto. Ci sono anche Qumrah. la grotta sul Mar Morto in cui furono scoperti 1 Vangeli apocrifi degli Essent, ed 11 Monte Tabor, dove sarebbe morto Mose. Nella sua apparente 'complessità, 11 romanzo si legge con estremo Interesse, quasi come un libro giallo. Francesco Rosso Leon Uris. «Hagi., Bompiani, 410 pagine, 20.000 lire. Giovanni Kaboni trovare un minimo di coesione. C'erano tanti muftì, cadi, muktar ansiosi di affermarsi combattendosi, c'erano odi, invidie, ambizioni secolari che cercavano 11 loro appagamento approfittando della guerriglia che opponeva gli ebrei agli inglesi, protettori degli arabi. Dipanando con grande maestria la complicata matassa, l'autore incomincia il suo romanzo fin dagli incerti inizi del primi ebrei in fuga dagli stermini hitleriani, e imita in certa misura .Ladri nella notte- di Koestler. Ma ben presto 11 libro prende la sua direzione verso 11 mondo arabo che presenta com'era durante gli anni del mandato inglese in Palestina e la guerra del 1948. Conclude con 11 conflitto franco-anglo-israeliano del 1956 e la sconfitta di Nasser nel Sinai, la sua insperata salvezza ad opera degli Siali Uniti. Chi ha seguito la storia insanguinata di questo settore in parte affacciato al Mediterraneo, ritrova nel libro di Uris tutto quanto si conosce sulla mentalità araba. Nel 1948, ad esemplo, con la scusa di potersi muovere in campo libero, i comandanti arabi indussero milioni di palestinesi ad abbandonare le loro case rifugiarsi in luoghi di fortuna, fetidi campi profughi, specie attorno a Gerico. Protagonista di questa diaspora, voluta dal capi arabi con motivi poco plausibili, è 11 capo di un villaggio, Hagi Hibraim, uomo di grande buon senso, venerato ed amato dai suoi. Egli è presentato come il simbolo dell'Islam antico, contro le nuove Mario Becchis, Tregua appartata. All'insegna del pesce d'oro, 161 pagine, s.i.p. pietre», per ricercarne tutta la loro attualità. Domani i critici Lorenzo Mondo. Gigliola De Donato e Carlo Caltagirone parleranno di ..Quaderno a cancelli», l'ultimo libro che Levi scrisse ormai quasi cieco. Per lunedi sono previsti gli interventi di Francesco Rosi. Glauco Pellegrini, Giovanni Russo, Antonello Trombadori: al centro della discussione l'opera più celebre di Levi. «Cristo si è fermato a Eboli», la testimonianze del suo confino In Lucania per le sue idee antifasciste, che rimane una delle letture più incisive sulla «questione meridionale». I tre giorni d'Incontro sono organizzati dalla Fondazione Carlo Levi Convegno a Alassio
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