John Ford dalla prateria alla moviola di Piero Bianucci

John Ford dalla prateria alla moviola John Ford dalla prateria alla moviola di una serie di lunghe e particolareggiate interviste, ma piuttosto il risultato di qualche incontro fugace, di alcuni ampi saggi critici ricomposti, d'uno studio attento (alla moviola) di certi film di Ford particolarmente amati da Anderson (come Alba di gloria, I sacrificati o Sfida infernale) e di dichiarazioni di amici e collaboratori, quali gli attori Harry Carey Jr., Henry Fonda, Robert Montgomery, Donai Donnelly, o gli sceneggiatori Dudley Nlchols, Frank Nugent e Nunnally Johnson. Ne vien fuori una sorta di mosaico, in cui si mescolano ricordi personali e analisi puntuali, dati biografici e proposte interpretative, aneddoti e giu¬ dizi. E' come se Anderson avesse voluto comporre un film critico-biografico servendosi di materiale eterogeneo, mescolando sapientemente le carte, passando dalle scene Idilliche o drammatiche a quelle divertenti e persln comiche, senza trascurare i passaggi documentaristici o le aperture filosofiche e morali. In questa prospettiva un poco inconsueta, è indubbio che 11 ritratto di John Ford appare sfaccettato, con continui risvolti drammatici. E se può lasciarci inappagati su molti punti, certamente ci convince su molti altri, soprattutto laddove Anderson traccia una linea di continuità attraverso la varietà dell'opera fordia¬ g. t. nell'intestino. Ce ne sono di abituati a vivere nei ghiacci polari e altri che prosperano nelle acque termali a 70 gradi centigradi. Recentemente ne è stato scoperto un ceppo che resiste addirittura in acque a 250 gradi. I virus, che stanno sul confine tra gli essere viventi più semplici e la materia inanimata, sono mille volte più piccoli del microbi, ma non meno numerosi. E hanno ancora più fantasia nell'adattarsi a condizioni estreme. Straordinarie storie di microbi ordinari (cioè comu¬ nissimi) sono raccontate in modo affabile e accattivante in un volume di Ulrico di Aichelburg, docente di microbiologia all'università di Torino e notissimo divulgatore, appena pubblicato dall'editore Rusconi: Microbi e virus (206 pagine, 15.000 lire). Il sottotitolo scherzoso, • vita, morte, miracoli», è in realtà molto adeguato. Di Aichelburg spiega infatti non solo tutta la biologia batterica, ma anche la grande avventura degli antibiotici che hanno sconfitto i microbi dannosi e i •miraco¬ li- dei microbi utili: i quali, non dimentichiamolo, sono l'enorme maggioranza, tanto che senza di essi la nostra esistenza sarebbe impossibile e con la nostra quella di tutte le altre forme di vita superiore. Sono infatti i microbi a svolgere il preziosissimo compito di riciclare i prodotti biologici. Per non parlare di quei batteri modificati geneticamente in laboratorio e programmati come altrettanti minuscoli robot in modo da indurli a sintetizzare ormoni e altre so¬ stanze di uso terapeutico (ben noto il caso dell'insulina, indispensabile ai diabetici). Microbi spazzini, dunque, ma anche microbi ingegneri. Né da meno sono certi virus. Anclie qui ce ne sono alcuni molto preziosi: quei .batteriofagi- che attaccano certi tipi di batteri e che ci hanno insegnato tante cose sulla biologia molecolare, regalando, tra l'altro una manciata di premi Nobel a DelbrUck, Theiler, Enders, fino ai nostri Luria e Dulbecco. Piero Bianucci _ IMfì'wf ill'illl iti

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