Cioccolato cibo degli dei

Cioccolato «ciba 5 Ci degli dei Cioccolato «ciba 5 Ci degli dei brillante scrittrice di soggetti -epicurei-, come il tè e il caffo. Adesso tocca al cioccolato, alla sua storia, ai suoi riti, ai suoi pettegolezzi. L'azteco Montezuma offrì Ritorna il «Trattat masse la sua fedeltà allo zio re ed imperatore, dichiarava apertamente che lo forma più sicura per reggere un popolo è il regime repubblicano. Catturato, trattato con l'onore delle armi, confinato in Kenya, il duca d'Aosta visse come tanti altri ufficiali prigionieri e sono forse queste le pagine più vive ed emozionanti del libro. Borra, che fu accanto al viceré fino all'untino, dev'essere considerato il testimone più attendibile di quella vicenda umana e politica che descrive senza enfasi. L'autore riferisce a memoria la cancellazione di frasi nel diario del duca che avrebbero potuto nuocere all'Italia ed ai suoi familiari, cancellazioni l'olute da Amedeo stesso in punto di morte. Sono toccanti le pagine sugli ultimi momenti di vita del viceré, quando Amedeo scelse fra le sue carte e le fece incendiare perché non cadessero nelle mani dgìi inglesi. Non c'è piaggeria, è un medico che assiste alla morte di un paziente ed amico, che era anche il duca d'Aosta. E patetiche sono le ultime pagine del libro dedicate alle figlie ed alla moglie del viceré, che possedevano quel dono del riserbo un po' mancante ai loro cugini. Francesco Rosso Edoardo Borra, 'Amedeo di Savoia», Mursia, 337 pagine, 25.000 lire. IL successo, di cui si è tanto parlato, di grammatiche della lingua italiana e di libri che trattano questioni che riguardano il nostro modo di parlare e di scrivere non dovrebbe mancare ad oliere che hanno per oggetto la stilistica e la retorica. Fermiamoci sulla seconda, prendendo lo spunto dal Trattatello di rettorica (si notino i due t) di Leo Pestelli, per moltissimi anni autore di una rubrica linguistica su La Stampa c che fu, dunque, un mio seguito predecessore. La retorica, che nobilmente designò l'arte e la tecnica del parlare e dello scrivere con ornatezza ed efficacia secondo norme ben codificate nelle varie stagioni culturali fin dai temi)! più antichi, era nel Medioevo una delle tre arti liberali (le altre erano la grammatica e la dialettica) che formavano il cosiddetto trivio, passaggio obbligato per chi voleva essere letterariamente colto. Ma ha poi acquistato un significato spregiativo, quello di modo di esprimersi ampollosamente stucchevole, che cura gli ornamenti a scapito della sincerità, la formalità al posto della sostanza. E' stata tale l'avversione per la retorica che si è arrivati a parlare di retorica dell'antiretorlca. dimostrando cosi che il concetto di retorica non si poteva eliminare. Leo Pestelli ebbe coraggio nello scrivere un Trattatello di rettorica quando tutti ne parlavano male e di svolgere l'argomento con eleganza e in un modo molto leggibile e piacevole. Questo non significa che tutte le sue posizioni debbano essere condivise ma 11 libro è godibile anche se in certi punti mette alla prova le conoscenze lin> gulstiche del lettore. Nel capitolo sulla Proprietà (gli altri riguardano la Purità, la Convenienza, il Parlar figurato, il Perlo-

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Francesco Rosso Edoardo, Leo Pestelli

Luoghi citati: Aosta, Italia, Kenya