Ortega offre pace a Reagan se blocca gli aiuti ai contras

A poche ore dal decisivo voto del Congresso a Washington A poche ore dal decisivo voto del Congresso a Washington Ortega offre pace a Reagan se blocca gli aiuti ai contras Ma il tentativo deha subito risposto NEW YORK — A due giorni da! cruciale voto del Congresso sugli aiuti al contras o ribelli antisandinisti, 11 presidente nicaraguense Ortega ha Ieri proposto un nuovo plano di pace. Se II Congresso boccerà gli aiuti e se il governo Reagan riprenderà i negoziali bilaterali interrotti a gennaio a Manzanlllo in Messico, ha detto Ortega, il regime sandinlsta sospenderà I combattimenti e ripristinerà i diritti civili, compresa la liberta di slampa. La risposta dell'amministrazione repubblicana 6 stata immediata: «Ato». Il portavoce della Casa Bianca Sims ha spiegato che i ribelli hanno già proposto da temi» la cessazione delle ostilità, che Ortega non l'ha accettata, e che gli Stati Uniti vogliono trattative diretta tra i sandinisti e i contras. .Se Managua ha intenzione serie — ha concluso Sima — perché non prende in esame il piano di pace dei ribelìi? Il suo è un tentativo di condizionare il voto di martedì al Congresso». Il sondaggio sandinista sembra cosi destinato a naufragare prima ancora di divenire ni fidale. Ortega lo ha compiuto tramite due parlamentari del Massachusetts in visita in Nicaragua, il senatore Kcrry e il deputato Hawking. A quanto riferito Ieri dal Boston Globe, il presidente nicaraguense ha consegnato loro un messaggio per Reagan. Sabato però, nel Consuelo discorsetto radiofonico settimanale, Reagan. clic aveva avuto sentore dell'iniziativa, l'aveva denunciata come «una manovra propagandistica dell'undicesimi ora». Il Presidente americano ha agito ieri come se Ortega non avesse avanzato il nuovo piano di pace, convocando alla Casa Bianca i leaders del Senato per discutere un compromesso sugli aluti ai contras. Reagan ha chiesto inizialmente 14 milioni di dollari (circa 28 miliardi di lire) da devolversi «a fini umanitari sino al 1" giugno, in attesa che i sandinisti rispondano alle offerte del ribelli, ma da Impiegarsi militarmente se le trattative non avessero inizio. La massima concessione a cui 11 Presidente sembra disposto 6 una proroga di due o tre rilesi di questa scadenza. Secondo gli osservatori, in tale modo Reagan rischia di perdere il voto al Congresso. Mentre il Senato, che è a a maggioranza repubblicana ha indicato di volergli andare incontro, la Camera infatti, che è a maggioranza demo cratica, ha ribadilo pubblicamente che rifiuterà gli aiuti Parlando alla radio sabato, il Presidente ha In pratica accusato il leader della Camera O'Neill di resa: si prepara, ha asserito, a permettere la trasformazione del Nicaragua -in un arsenale del terrorismo comunista» e a mettere in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti Non è escluso che il Presidente rivolga un appello televisivo alla nazione, affinché gli elettori premano sui parlamentari per un «si» agli aiuti. Nel messaggio consegnato al senatore Kerry e al deputato Hawkins. Ortega ha assicurato che in caso di pace 11 Nicaragua non ospl terà basi straniere, soprat Dopo Tasta del l Nicaragua è già fallito - L'amministrazione americana no: «Vogliamo trattative dirette tra sandinisti e ribelli» tulto nucleari, e che allontanerà I consiglieri militari del blocco comunista. Reagan però 6 deciso a dimostrare che mente. Tra le accuse più gravi fatte sabato dal Presidente vi è quella che 1 sandinisti hanno installato presso Managua un centro di spionaggio elettronico e un aeroporto per supercaccla e bombardieri dell'Urss; e che ufficiali sovietici accompagnano le truppe sandlnislc tri combattimento al confini con l'Honduras. ..Nei sei mesi in cui noi abbiamo sospeso gli aiuti — ha osservato Reagan — non solo Cuba e l'Urss hanno riempito il Nicaragua di armi, ma Khomeini e Ghcdda/i vi hanno anche mandato i loro terroristi^. Rispetto a un mese fa, comunque, il Capo di Stato americano ha introdotto un elemento di moderazione nel suo confronto con 1 sandinisti. Mentre prima dichiarava di volerne la caduta, adesso si pone come obiettivo 11 loro ritorno alla democrazia. Il mese scorso, egli si è appropriato delle proposte del vari gruppi di ribelli, riuniti nel movimento di resistenza democratica capeggiata dall'ex candidato alla presidenza nicaraguense Arturo Crus, per suggerire una politica di riconciliazione nazionale. Qualora, grazie a un compromesso, Reagan riuscisse a superare lo scoglio del voto di domani, le prospettive in Centro America migliorerebbero sensibilmente. Il Presi¬ dente si troverebbe infatti da un lato vincolato a una soluzione negoziale del conflitto; e Ortega dall'altro verrebbe sottoposto a forte spinte dall'opinione pubblica mondiale e dagli altri Paesi centroamerlcani per incontrare «il nemico» a metà strada. Prospettive del genere sono tuttavia lontane: è probabile che se si verificherà qualche svolta, ciò sarà dovuto a discussione ad alto livello tra gli Stati Uniti e l'Urss. che dirige dietro le quinte le attivila cubane e nicaraguensi. A tale fine, diventa estremamente imporlanle l'incontro di metà maggio tra il segretario di Stalo Shullz e il ministro sovietico degli Esteri Gromyko a Vienna. Ennio Carello