Bingo comincia il gran finale

Bingo, comincia il gran finale Bingo, comincia il gran finale La «mutua» compie 150 anni In palio una «Prisma» e numero della fortuna e Per l'ultima settimana, la 24" del Bingo, la «A112» è stata vinta da Piero Gioiosano, un parrucchiere da uomo che abita in corso Bernardino Telesio 39, con bottega in via Paolini 12, in borgata Cenlsia. Sposato, padre di un bimbo di 20 mesi che si chiama Giacomo, il signor Gioiosano si è dichiarato felicissimo di aver vinto la macchina nuova, ma ha confidato che sarebbe stato anche più contento se avesse trovato casa, poiché da più di un anno è in giro alla disperata ricerca di un appartamento e non è ancora riuscito a cavare un ragno dal buco. Il nostro coiffeur è siciliano; ha sposato un'insegnante di Magenta, chissà se qualche lettore potrà aiutarlo? Non è meglio avere un inquilino fortunato che un inquilino qualsiasi? GII altri premi del Bingo di questa settimana sono andati a: Luciano Guglia, via Tevere 9. Cascine Vica che vince un buono premio da un milione della Rinascente. Vanni Nano, via Galimberti 15, Alessandria, che vince un buono da 400 mila lire. Flavia Ùngarelli, via privata Chiuso 6, Moncalieri. e Natalina Vanore. via Mazzini 2, Pavone Canavcse, vincono entrambe buoni da 300 mila lire. Carlo Pera, invece, che abita in corso Roma 100. a Spigno Monferrato (Alessandria), e Cate¬ una valanga di buoni acqui riportarlo su tutti i taglianrina Davitto Boccia, via Roma, condominio Tirreno interno 4, San Bartolomeo al Mare, si sono aggiudicati i premi di consolazione da centomila lire. Questa settimana invece comincia Bingo Gran Finale; in palio premi per oltre 45 milioni di lire. Una Lancia «Prisma 1600» e una valanga di buoni acquisto della Rinascente di Torino, il grande negozio boutique di via Lagrange 15. Per vincere al Bingo Gran Finale non occorre mettere tutti i numeri della fortuna delle schede cartoline in proprio possesso: è sufficiente sceglierne uno e ri¬ Intervenuta per dividere due sposini che litigavano furiosamente in strada Schiaffi, calci e la vigilessa finisce k.o. In via degli Abeti - L'aggressore, che stava picchiando la moglie, si e avventato anche su di lei - Arrestato per oltraggio - La vittima in ospedale: otto giorni di guarigione Schiaffi, calci, insulti irrlpetlbili e otto giorni di pro- te, passegglando in via degli Abetl. Lui urla. lei rlsponde, gnosi: la domenica, per la vigilessa n" 1381 della diclan- lui urla piU forte, lei fa altrettanto. finche 11 Tazio non noveslma sezione .Rebaudengo., e trascorsa davvero perde definitivamente la calma e alza le maul: strattomale. E per Rosario Tazio. 24 anni. via delle Querce 87,11 namenti prima e sonori ceffoni poi. E la vigilessa decide giorno di festa non e stato plu divertente, visto che e fi- di intervenire. Cerca di togliere la giovane donna dalle nito nelle camere di sicurezza della questura con l'accu- man! di quel marlto furioso, ma mal gliene lncoglie: Rosa dl oltraggio a pubblico ufficiale. Ma lui, almeno, se l'e sario Tazio mena come un disperato anche la tutrice voluto. dell'ordinc. assestandolc un calcio alia caviglia, schiaf- Di servizio alia Falchera insieme con un collega, la fegglandola e insultandola senza rltegno. Fortunatabionda, avvenente e ventiquattrennc vigilessa n" 1381 a mente, il collega in servizio con la vigilessa arrlva di cormezzogiorno di ieri si lmbatte in una coppia di glovani sa ed evlta il peggio. sposi alquanto nervosl: Rosario Tazio, appunto. e la mo- All'ospedale, la giovane vigilessa se la cava con una glie Maria Napoli, 22 anni. I due discutono animatamen- medicazione e otto giorni di prognosi. La prima società fu fondata a Pinerolo nel 1848 - Scopo fondamentale: assistere i lavoratori e favorire l'istruzione - La situazione oggi sto - Basta scegliere un di che verranno spediti portarlo su tutti i tagliandi che verranno spediti. Ciò che conta è quindi spedire tanti tagliandi con il proprio nome e indirizzo, che si possono spedire anche tutti insieme in una medesima busta, o essere inseriti nelle apposite urne. Vincere è più facile che azzeccare un tredici al Totocalcio: le probabilità (che si possono aumentare inviando più tagliandi) sono circa mille volte di più. Infatti se si volesse essere certi di far tredici, bisognerebbe giocare più di tre milioni di schedine, mentre i tagliandi che arriveranno a Stampa Sera saranno ovviamente molti di meno. delle Cooperative e dalla «Cooperativa di Consumo e Mutua Assistenza Borgo Po e Decoratori- con uno scopo ben preciso: riscoprire un grande patrimonio di umanità per troppo tempo dimenticato. Che cosa siano slate le «Società» noi passato lo ha spiegato la professoressa Renata Alilo dell'Università di Torino dopo il saluto dell'assessore alla Cultura della Regione. Ferrerò. Sono state le prime forme di assistenza malattia e previdenza organizzate e gestite direttamente dai lavoratori (non per nulla il termine ..mutua», con cui anco- ra oggi si designa l'ente pubblico di assistenza, trae origine dalla denominazione di queste società che ne furono antesignane efficienti). Secondo obiettivo fondamentale: promuovere la cultura e quasi tutte le «società» organizzarono scuole serali di istruzione elementare e biblioteche. Finché non nacquero le casse statali di previdenza sociale e finché l'Istruzione primaria non divenne obbligatoria in Italia, le società di mutuo soccorso svolsero funzioni essenziali. Nel prossimo futuro potranno ancora avere un ruolo importante? Paolo Bignoli. direttore del Consorzio Mutue di Novara, e Mario Cucchiarati, dirigente della Lega cooperative e mutue, hanno risposto di si, rispettivamente con una relazione sulla «mutualità volontaria integrativa» e sulle «prospettive delle Cooperative e Società di Mutuo Soccorso». Oggi i tempi sono cambiati rispetto a quando un operaio ammalato non aveva diritto ad alcuna indennità e assistenza (se non a quella prestata «nell'ospedale dei poveri») tuttavia i timori per il futuro del sistema pensionistico — ogni anno che passa il deficit aumenta — stanno sempre più rilanciando le infinite proposte di «integrazione volontaria- offerte da compagnie private. Nate più di cento anni fa e diffusesi velocemente — nel secolo scorso se ne contavano più di mille solo in Piemonte — le «società di mutuo soccorson stanno vivendo una seconda giovinezza. Ieri a Palazzo Reale si è svolto il primo convegno regionale sulla «solidarietà organizzata»; nella sala degli Antichi Chiostri, in via Garibaldi 25, è aperta da una settimana una mostra che documenta l'attività passata e quanto si è conservato sino ai nostri giorni. Il convegno è stato promosso da Regione. Provincia, Comune, dalla Lega Nazionale