Forse estremisti arabi i responsabili della strage nel ristorante di Madrid di Tito Sansa

La bomba potrebbe anche essere una intimidazione verso il governo spagnolo La bomba potrebbe anche essere una intimidazione verso il governo spagnolo Forse estremisti arabi i responsabili della strage nel ristorante di Madrid Il ministro degesclude altre pi DAL NOSTRO INVIATO MADRID — «E' stato un criminale attentato» si è deciso ad ammettere ieri a mezzogiorno il ministro degli Interni spagnolo José Barrionuevo, ponendo line alle speculazioni sulle cause dell'esplosione che venerdì sera in un ristorante alla periferia orientale di Madrid aveva ucciso 18 persone e ne aveva ferito 82. La «tragedia», ha confermato 11 ministro, è stata provocata dallo scoppio di un esplosivo poco conosciuto in Spagna — la doratila o clorltita — una mistura artigianale di clorato di potassio, zolfo e polvere di alluminio, che è possibile trasportare con facilità anche perché i cani addestrati nella ricerca di esplosivi non sono preparati a scoprirla. Sugli autori dell'attentato e sull'obiettivo che essi si prefiggevano il ministro degli Interni é stato più vago. Ha detto che la rivendicazione latta sabato pomeriggio a Beirut dagli oltranzisti di Jihad islamica (guerra santa islamica) è «la più affidabile» tra le molte telefonate anonime giunte nelle ultime venti- Humana Hospital li Interni accredita ste - Ridda di ipote Quattr'ore a giornali, agenzie di stampa e stazioni radio. Barrionuevo, sempre prudente, ha tuttavia aggiunto che «la polizia non scarta altre possibilità», lasciando intendere (senza peraltro fare nomi) che gli attentatori possano appartenere al cosiddetto «euroterrorismo» di marca franco-tedesca che negli ultimi mesi ha preso di mira con bombe installazioni Nato. In quanto all'obiettivo che i dinamitardi si prefiggevano, il ministro non si è espresso. Sulla ipotesi, diffusasi fin dal primo momento a Madrid tanto fra la popolazione quanto fra gli inquirenti, che i terroristi mirassero a fare una strage tra i soldati americani della base aerea di Torrejon de Ardoz che il venerdì e il sabato sera frequentavano in gran numero il ristorante El Descanso saltato in aria. Barrionuevo non ha detto neppure una parola, benché richiesto. E' interessante, a tale proposito, far notare che gli americani di Torrejon (4500 soldati più le loro famiglie) sono rimasti imperturbati e che i dispositivi di vigilanza Le forze armate la rivendicazione di Guerra santa islamica, ma non si: i militari Usa non erano l'obiettivo dell'attentalo? uscirne, e inoltre che fra tre settimane il presidente americano Ronald Reagan verrà in visita ufficiale per tre giorni a Madrid. L'intimidazione sarebbe stata rivolta al governo spagnolo, per indurlo ad allentare i legami con gli Stati Uniti. Questa la tesi di coloro che presumono un attentato da parte degli «euroterroristi». Coloro che hanno abbracciato la tesi dell'azione di fanatici musulmani ritengono anch'essi che si volesse fare pressione sul governo di Felipe Gonzales, ma per altri motivi. A rigor di logica, poiché la Spagna è l'unico Paese dell'Occidente a non aver riconosciuto lo Stato di Israele, Madrid dovrebbe venire rispettata dagli attentatori. Ma qualcosa — si dice — si sta muovendo nella politica madrllena verso Gerusalemme, si presume che ci si avvi! verso un riconoscimento ufficiale, che sarebbe il «pedaggio» che la Spagna ha dovuto pagare per entrare il prossimo primo gennaio nella Comunità economica europea. Nella disputa sulle origini degli attentatori e sui loro intorno alla base aerea più grande d'Europa e intorno alla enclave residenziale degli statunitensi sono rimasti quelli di sempre. Nel quartiere di Moraleja. alla periferia di Madrid, abitato da centinaia di famiglie americane, la sorveglianza è addirittura inesistente. «Se i terroristi avessero voluto prendere di mira 7ioi — ha detto un cittadino americano — avrebbero avuto a disposizione almeno cento obiettwi migliori di un ristorante frequentato più da spagnoli clic da americani. Qui a Moraleja, per esempio. Per questo sono convinto che a noi non succederà nulla». Ma quale allora era l'obiettivo dei tuttora misteriosi attentatori?, si domandano i commentatori politici spagnoli. E avanzano l'ipotesi che l'esplosione fosse diretta proprio contro la Spagna, per seminare panico e per diffondere odio contro gli americani e la Nato, la cui presenza è motivo di insicurezza. Osservano che la Spagna è tuttora incerta nella Nato e che l'anno prossimo con un referendum il popolo dovrà decidere se rimanere nell'Alleanza o sono in allerta scopi si è inserito anche l'ambasciatore di Spagna a Beirut, Pedro Aristegui. Ha spiegato clic cos'è Jihad islamica (non una organizzazione, ma una «targa» che di volta in volta viene presa in prestito da diversi gruppi), per cui non esclude che la bomba nel ristorante vicino all'aeroporto internazionale di Barajas sia ^iniziativa personale» di qualche fanatico sbandato e anche male informato. L'ambasciatore ritiene che. se gli attentatori sono libanesi, non abbiano voluto prendere di mira il governo di Madrid. Lo comproverebbe il fatto che Aristegui, rapilo alla fine di febbraio a Beirut da estremisti islamici, fu liberalo alcuni giorni dopo e — l'ho accertato di persona — adesso addirittura frequenta e va a cena con i suoi fanatici rapitori. Quali che fossero gli obiettivi degli attentatori di venerdì, un risultato é stato raggiunto: gli americani sono ancora più malvisti dalla popolazione c tanto sabato quanto ieri giovani soldati Usa sono più volte venuti alle mani con cittadini spagnoli. Tito Sansa

Persone citate: Barrionuevo, Felipe Gonzales, José Barrionuevo, Pedro Aristegui, Ronald Reagan