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Il paese ligure decorato ieri Il paese ligure decorato ieri La medaglia d'oro non placa Bargagli L'ombra delle morti ha La polemica sull'uccisi GENOVA — Gloria, amarezza, sospetti attorno al gonfalone del Comune di Bargagli (3000 abitanti, ad una decina di chilometri da Genova), decorato ieri con la medaglia d'oro nel quarantesimo della Resistenza. Alla cerimonia qualcuno ha preferito non intervenire. Si lia la sensazione che la gente di Bargagli preferisca isolarsi nel suoi ricordi più belli, percossa com'è da accuse, paure che continuano nel tempo; da sentenze che suscitano perplessità e polemiche, come quella di sabato in base alla quale la parola «reo» viene incollata su Francesco Pistone, 75 anni, presunto assassino di una coetanea, Giulia Viacava, una notte di 11 anni fa. Ha affermato il giudice istruttore, Bernardo Di Mattel, che il caso deve considerarsi estinto «per sopravvenuta morte del reo». Protesta il difensore di Pistone, avvocato Stefano Savi: «Avevo presentato una Singolare iniziativa rovinato la cerimonia one di un appuntato richiesta di proscioglimento, ora ricorrerò in Cassazione. Non ritengo che gli indizi raccolti sul mio cliente possano portare ad una affermazione di responsabilità». Sì torna a Carmine Scotti, l'appuntato ucciso poco prima della liberazione. Per l'uccisione del carabiniere la scorsa estate furono arrestati sci ex partigiani, poi rimessi in libertà per un decretoamnistia del 1953 che dichiarava non punibili i crimini compiuti in tempo di guerra. Ma i sei scarcerati combatterono davvero nelle formazioni dei partigiani? Il dubbio viene avanzato dallo stesso giudice istruttore Di Mattel, che. avrebbe raggiunto elementi determinanti sui sei arrestati del luglio scorso: alcuni di essi non avrebbero affatto impugnato le armi contro gli invasori. Sarebbero quindi sul punto di essere contestati i certificati esibiti per poter uscire di prigione. Guido Coppini ad Agliano (Asti)