Firenze e i toccasana della regina Vittoria
Veniva in maggio, come tutti i reali inglesi Veniva in maggio, come tutti i reali inglesi Firenze e i toccasana della regina Vittoria Amava anche Bordigh re come buona propaganda turistica. Vittoria regnò sull'Inghilterra e sull'impero britannico dal 1837 al 1901, assistendo a un profondo rivolgimento storico e sociale; in' un cosi vasto arco di tempo, compi numerosi viaggi, anche se non attraversò mai l'oceano. Amava la Costa Azzurra, le passeggiate a Mentone, prolungandole in territorio italiano, a Ventimlglia, a Bordighera, località predilette anche dalla regina Margherita, vedova di re Umberto I. La pace di un lago le pareva tuttavvia ideale, soprattutto qualche angolo abitato da pescatori, case grigie, con le pareti scrostate un po' nascoste dall'edera, viottoli che s'arrampicano su, con scalini scolpiti nella pietra, come a Baveno. Qui Vittoria venne spesso. Risiedeva di solito a Villa Branca. Tra le gente del posto si sentiva a casa propria. I ragazzi riconoscevano -la signora» e la salutavano con deferenza. Lei domandava come si chiamassero, quale scuola frequentassero. Piccoli dialoghi che facevano parte della giornata, come i disegni che Vittoria tracciava su fogli color crema: una ragazza, un paesaggio, il lago. Nel maggio del 1879 - maggio è il mese preferito dai sovrani inglesi per i viaggi all'estero - la Bettina, una ragaz-. za del luogo, le offri un mazzolino e Vittoria esclamò: • Oh, questi si, sono veri fiori era e Baveno: dipingeva e parlava con la gente italianU. Cuor di Leone nel 1190, che, diretto alle Crociate, visitò Ostia, Napoli, Salerno e Catania. All'alba del 23 marzo 1893, Vittoria, che viaggiava con il nome di contessa di. fiatinomi, giunse a Torino con un treno.di, undici vetture. Proveniente da Modano, il convoglio sostò a Borgone cinque ore per consentire alla regina di riposare. Poi da Torino prosegui per Firenze, dove abitò a Villa Palmieri. A Torino, Vittoria ^espresse rammarico per non poter visitare la città dove «nisse anche quel simpatico conte di Cavour, cosi fedele a re Vittorio Emanuele». E fu commossa quando in suo onore venne illuminata a festa Pai lanza; «Mi piace tanto stare qui con voi, ma non vorrei che vi disturbaste tanto per me». La città preferita dalla regina rimaneva tuttavia Firenze, forse per quel sottile filo d'amore che lega da sempre la città agli inglesi. Vittoria apri, sul finire dell'Ottocento, la «via delle vacanze inglesi in Italia», e Firenze fu sempre una méta ambita. Altri sovrani inglesi prima di lei avevano seguito tale itinerario, ma non può certo dirsi una vacanza, per citare un esempio famoso, il travagliato viaggio di Riccardo Renzo Rossotti I.a regina Vittoria come appare in una celebre incisione su legno eseguita da Sir William Nicholson (1899, particolare)
Persone citate: Cavour, Modano, Riccardo Renzo Rossotti, Villa Palmieri, Vittoria, Vittorio Emanuele, William Nicholson
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