Di Bartolomei non si commuove davanti ai guai dell'Avellino

Con una doppietta dell'ex romanista, i rossoneri rientrano nel gruppone delle seconde alle spalle del sempre più lontano Verona Con una doppietta dell'ex romanista, i rossoneri rientrano nel gruppone delle seconde alle spalle del sempre più lontano Verona PS Bartolomei non si commuove davanti m guai dell'Avellino L'eroe di San Siro Liedholm progetta (e Angelillo spera) La squadra di Angelino ha giocato meglio di la posizione in classifica è drammatica - As Milan-Avellino 2-0 MILAN (all. Liedholm): Terraneo C,5; F. Baresi 6,5, Galli 6,5; Tassotti 6,5, DI Bartolomei 7, leardi 6; Vcrza 6,5, (76' Giunta s.v.|, Wllklns 7, Virdls 6, Incocciati s.v., (13' Manzo 6,5), Scarneechia 7,5. AVELLINO (all. Angelino): Paradisi 7; A. Terroni 6,5, Cianiti 6, (46' Lucarelli 6,5); De Napoli 6,5, Amodio 6,5, Zandonà 6; Faccini 7, Tagliaferri 6.5, Colomba 6,5, (76' Casale s.v.), Colombo 6, Pecoraro 6,5. Arbitro: Leni 7. Reti: 21' Di Bartolomei rig., 78' Di Bartolomei. dal nostro Inviato GIANNI PIGNATA MILANO — L'Avellino ha giocato meglio, si è battuto per 90 minuti senza alcuna soggezione nel confronti dei rossoneri, ma i gol li ha fatti il Milan. Niente da dire sul risultato (2 a 0) propiziato da una doppietta di Di Bartolomei (rigore al 21', ribattuta su respinta del portiere al 78') se non che i verdi irpifii (hanno inaugurato senza fortuna una fiammante divisa giallooro con pantaloncini verdi) non avrebbero meritato una punizione tanto netta. Il fatto è che quando si è poveri (di punti e di panchina) la mancanza dello stretto necessario si sente subito; quando si è ricchi le disavventure si assorbono più facilmente. Il Milan ha potuto rinunciare, senza risentirne troppo, agli infortunati Evani, Battistini e Hateley; l'Avellino, pur con un eguale numero di assenti per acciacchi vari (Vullo, Barbadillo, Diaz) ha pagato un prezzo assai più alto perché nella rosa alquanto ristretta a disposizione di Angelino non v'erano i mezzi per ricostituire al cento per cento la potenzialità di un attacco orbato dei due assi stranieri. La squadra campana si è battuta col massimo impegno, ha coperto diligentemente tutte le zone, operan¬ do con una punta unica — il grezzo, ma insidioso Faccini — e con l'esperto Colomba in appoggio, ma ha pagato inesorabilmente in fase di conclusione l'assenza di chi avrebbe potuto dare ben altra concretezza a una manovra tutt'altro che disprezzabile. Il Milan cosi, senza troppi sforzi, pur disputando una partita su un piano collettivo appena sufficiente — con qualche nota di merito in più per Scarneechia, protagonista indiretto del secondo gol e più continuo degli altri nel sostenere l'offensiva — è riuscito a reinserlrsl nella bagarre sempre più intensa per il secondo posto. E l'Avellino rimane sempre più invischiato nella lotta per la salvezza perché, alla concomitante battuta d'arresto del Como a Cremona, si è aggiunto il brillante pareggio dell'Ascoli a Napoli. C'è poco da recriminare, comunque, perché i rossoneri di Liedholm, sia pure senza brillare, non hanno certamente rubato nulla. Tanto più che, già costretto a rinunciare a Hateley per il noto incidente alla caviglia, il Milan è rimasto con una punta sola dal 13' quando In- ' cocciatl, intontito per una botta alla testa dopo uno Militilo. Di Bartolomei festeggialo da un giovanissimo tifoso quella di Liedholm, ma senti da una parte Batt scontro aereo con Amodio, ha dovuto lasciare il posto al centrocampista Manzo. I rossoneri hanno attaccato senza scoprirsi troppo, badando soprattutto a presidiare il centrocampo e sono passati in vantaggio al 21', quando la prima incursione di Verza sulla sinistra, con dribbling a rientrare In area, è stata interrotta dal libero Zandonà con un Intervento di dubbia volontarietà, che ha mandato comunque per le terre l'attaccante milanista, senza che venisse toccato il pallone. L'arbitro Leni ha indicato senza esitazioni il dischetto del rigore e lo specialista Di Bartolomei non ha avuto' problemi a battere Paradisi con la solita, imparabile botta dritta. L'Avellino, dopo qualche attimo di comprensibile, non è stata premiata dal risultato - E adesso istini e Hateley, dall'altra Barbadillo e Diaz smarrimento, ha intensificato la sua azione alla ricerca del pareggio, ma all'evidente superiorità dinamica dei gialli soprattutto a centrocampo non ha mai fatto riscontro un'adeguata capacità di concretizzare in zona di tiro. Salvo un gran tiro di Faccini al 29'. alzato in angolo da Terraneo, il Milan ha dovuto difendersi, ha dovuto tamponare ai margini della sua area, ma di pericoli veri non ne ha mal corsi. Sostanzialmente identico il tema della ripresa a cui Angelino ha cercato di dare un'impronta più offensiva sostituendo Garuti con un difensore più adatto alla manovra, come Lucarelli. L'Avellino ha continuato a giocar bene, a far ottima impressione fino a metà campo, ma senza riuscire a mordere in zona-gol. I gialli hanno avuto un discreto spunto al 53' con Colomba-Lucarelli e cross fuori misura per Faccini, hanno collezionato calci d'angolo, ma senza mai trovarsi niente in mano. E al 78'. crudelmente, è giunta la punizione che ha chiuso ogni discussione sul risultato. Lo spunto per il due a zero è partito da Scarneechia che è andato via sulla destra, ha resistito alla carica di Ferronl e ha messo al centro un buon pallone rasoterra: il giovane Giunta, appena entrato in sostituzione di Verza, ha costretto Paradisi ad una fortunosa respìnta e Di Bartolomei arrivando dalle retrovie ha ribattuto facilmente in rete. Discorso chiuso in modo un po' crudele per l'Avellino, ma da sempre sono i gol che contano. di FRANCO ORDINE MILANO — Agostino Di Bartolomei, due gol all'Avellino, si presenta con una dedica. «Dedico i miei due gol al pubblico e alla critica. Contro il Torino ho giocato male, ma nessuno mi ha sparato addosso: avevo un corno da saldare, ci sono riuscito». Quei due gol lo hanno rinfrancato, non solo: hanno anche spinto il Milan a ridosso dell'Inter e sulla scia della Uefa. «Oggi il Milan ha giocato in maniera particolare — ha aggiunto l'ex romanista — tirando fuori il vecchio sistema WM, con le due ali larghe, per cercare di aggirare la nutrita difesa dell'Avellino*.. Agostino ha provato anche a fare il tecnico, dettando ai cronisti osservazioni di natura tattica. «E adesso la Uefa è a portata di mano, in sei domeniche non dovremo farcela scappare.', ha mandato a dire, quasi per dare la carica allo spogliatoio e all'ambiente. Il Milan, ormai, punta all'Europa. Solo Liedholm, per questo obiettivo, ha subito identificato l'avversario più pericoloso. .Si tratta della Juventus — ha spiegato — perché con la sua poderosa rincorsa ha praticamente annullato il distacco dell'andata, e sta tornando sotto in maniera determinata. Non bisogna mai dare per morta la Juve, bisogna considerarla più viva che mal da oggi in avanti». Liedholm ha elogiato un paio di giocatori (.Manzo e Scarneechia hanno firmato una prestazione da sottolineare, Baresi ha giocato dopo un'iniezione di novocaina al piede, non stava bene.;. 7jrima di dedicarsi al significato di questo successo: «Cancella la prestazione col Torino, rida fiducia all'ambiente, e ci rilancia verso un traguardo che però non sarà facile da conquistare». Lo svedese si e anche ricordato dell'Avellino: lo ha battuto in campo, non ha voluto stravincere dopo: «Con Diaz e Barbadillo sarebbe stata un'altra partita». E mentre Liedholm stendeva intorno a sé tranquillità e serenità, Farina ritornava sull'argbfnento del calcio mercato. .Non è solo Rush nei nostri obiettivi, ci Interessano altri giocatori: stiamo sondando il terreno per sapere se se la sentono di venire al Milan». spiegava. Coyne per dire che la campagna acquisti del Milan, in materia di stranieri, non è affatto chiusa, ma i contatti ci saranno, e le trattative pure. I giocatori dell'Avellino, naturalmente, non hanno perso le speranze, ma ieri avevano nel volto il dramma di una classifica amarissima. «E per di più, contro il Milan, senza i due stranieri francamente l'Avellino non poteva fare mollo — ha detto rassegnato Angelillo —. Naturalmente, da questo momento il nostro campionato si compljga, ma la salvezza non è affatto compromessa. Se l'Avellino riuscirà a trovare le energie, le forze e il temperamento che l'hanno sempre contraddistinto nel passato, potrà tirarsi fuori da questa situazione critica. Una situazione, nella quale, comunque, il contributo maggiore potrà arrivare solo e soltanto dai giocatori».

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