La smania di novità su Colombo fa spuntare la quarta caravella di Guido Coppini

Una studiosa di Urbino rimette in discussione il viaggio Una studiosa di Urbino rimette in discussione il viaggio La smania di novità su Colombo fa spuntare la quarta caravella L'assessore alla cultura di Genova: «Lasciatilo perdere, erano tre: un'infinità di documenti» - Taviani parla della sua passione per trasti sulle nomine del Consiglio d'amministrazione. Rivalità che già s'intravedono, potrebbero complicare la realizzazione dei progetti. 11 proposito di coinvolgere il mondo universitario è a mezza strada: per ora. solo quattro docenti hanno assicurato la loro collaborazione. Ma vi sono altri problemi giganteschi: l'insufficiente capacità ricettiva di Genova (durante il Salone Nautico, espositori e visitatori devono andare a dormire a Sestri Levante da una parte o ad Alassio dall'altra) è il maggiore. C'è la speranza di avere, nel 1992. un forte afilusso di italo-americani oriundi italiani ma la domanda assillante è questa: se verranno, dove li metteremo? GENOVA — Ma è possibile che quasi ogni mattina qualcuno, svegliandosi, spari una sua rivelazione su Cristoforo Colombo? E' possibile. Il caso più recente è quello di Carla Mazzanti. docente di Storia moderna all'università di Urbino, secondo la quale le caravelle non erano tre, ma quattro. -La verità è che Colombo è stato tolto dalla storia e collocato 7ir'(a leggenda», ritiene di aggiungere la professoressa. Gli studiosi della grande avventura colombiana preferiscono non replicare. Si scopre solo un po' Attilio Sartori, assessore alla Cultura del Comune: -Ma abbiamo il diario di Colombo, un'infinità di documenti, il frutto di studi estremamente rigorosi. Ma dov'è il posto per le novità? Lasciamo perdere». Il sospetto è che nei sette anni che ancora ci separano dal cinquecentenario della scoperta dell'America, molti abbiano la tentazione di pascolare nei grandi prati colombiani. Del supernavigatore ha parlato Paolo Emilio Taviani tornando al liceo D'Oria di Genova, dov'è stato allievo: la platea gremita ha dimostrato il grande interesse dei giovani, non tanto verso un mito, quanto nei confronti della grande avventura e dell'avvenimento storico più importante dell'era post-cristiana. Una domanda circolava fra gli allievi: -Senatore Taviani, coni 'è nata in lei questa passione per Colombo?». La risposta: -Rimasi affascinato da un atlante scolastico clic ancora conservo, e dalle suggestioni che l'uomo e l'impresa esercitai'ano sulla mia fantasia». Sulla genovesità di Colombo: -Non può essere minimamente messa in dubbio, lo attestano ventuno scrittori del suo secolo. Suo padre era di Genova Quinto, suo nonno di Moconesi, un paesino sulle alture vicino alla città». Il cinquecentenario scade dunque nel 1992. ma già la Liguria che (con Chicago e Siviglia) è una delle sedi principali della celebrazione, è in pieno fervore. Ma si ha la sensazione che a tanto entusiasmo, a tanta attesa, a tanti progetti, faccia riscontro una realtà più modesta. Intanto, si è scatenata la corsa all'America, quasi una cartina di tornasole: Colombo scopri gli States, noi andiamo a scoprire il Nuovo Mondo. Un numero notevole di amministratori ha preso l'aereo, cercando contatti per il business delle celebrazioni. -Mi pare — osserva maliziosamente un assessore — che sta in atto uva gara su chi arriva più vicino alla Casa Bianca». Polche siamo alla vigilia delle elezioni, era inevitabile che ognuno cercasse di coltivare il suo orticello politico. E cosi è stato. La situazione è questa. C'è una Fondazione colombiana nazionale presieduta da Taviani che dovrà occuparsi della parte culturale e scientifica. Per ora. è finanziata con 40 miliardi erogabili in tre anni. La cifra è modesta oltre ogni limite: basterà ricordare che Italia '61 a Torino ebbe un sostegno finanziario per 20 miliardi di lire di allora. A livello locale esiste una Fondazione del Comune (ma con un finanziamento per ora simbolico) che si è posta, spiega l'assessore Sartori, due obiettivi. Il primo, la trasformazione del porto vecchio in un porto turistico per ospitarvi una «città navale» che consolidi il rapporto di Genova col mare. Dovrebbero trovarvi posto laboratori, musei, un centro di cartografia. Secondo obiettivo la parte cosiddetta moderna che prevede un centro congressi nella zona della Corta Lambruschini. oppure alla Foce, su uno studio di Renzo Piano, l'architetto che ha firmato il Bcaubourg parigino. Poi c'è la Fondazione della Regione (dotata di un finanziamento di due miliardi) rimasta perù bloccata da con¬ sulla spedizione c'è il grande genovese E si affastellano le proposte. Giusta l'attenzione agli Stati Uniti, si dice: ma perché dimenticare l'America Latina, dove milioni sono gli oriundi italiani? Non si subisce forse troppo il fascino dell'area del dollaro? Il professor Fausto Cuotolo, presidente del Consiglio regionale, propone la fondazione in Liguria di una Università internazionale. Infine. Genova stenta a trovare una sua immagine che superi quelle logore del passato. Alle soglie del Duemila, questa città mostra ancora i suoi simboli nella Lanterna e nel cimitero di Stagliene Non sarà facile trovare ed Imporre, a tempi brevi, una nuova cultura. Guido Coppini