«Picchia il giudeo e salva la Russia»

«Picchia il giudeo e salva la Russia» «Picchia il giudeo e salva la Russia» E' russa la parola pogrom (designa saccheggi e massacri ai danni di comunità allogene, soprattutto di quelle ebraiche dal Medio Evo a oggi): vuol dire distruzione ed è legata alle persecuzioni subite dagli ebrei dell'Impero russo negli anni a cavallo tra il XIX e il XX Secolo. Aizzata da gruppi sciovinisti come le «Centurie nere», la plebaglia assaliva i ghetti di città a forte densità ebraica (Kiev, Odessa, Gomel, Kishinev) saccheggiando botteghe, laboratori artigiani, case, picchiando e uccidendo: spesso sotto gli occhi compiacenti degli ispravnikl (funzionari di polizia) e con la benedizione dei pope; si levava allora il grido fatidico: •Picchia il giudeo, salva la Russia.. Stati d'animo antiebraici erano ampiamenti diffusi, nell'impero moscovita, specie nella seconda metà dell'800: non ne furono immuni grandi scrittori come Dostoevskij e Cechov. E' per questo che il movimento sionista nacque e ricevette il suo maggiore impulso tra gli ebrei dell'Impero russo; e che tra di loro si annoverarono i militanti più attivi dei movimenti rivoluzionari e socialisti all'alba del nostro secolo (come il Partito socialdemocratico russo di Plechanov e Lenin). Tra i capi bolscevichi protagonisti della Rivoluzione dell'ottobre '17 troviamo gli ebrei Bronstejn-Trotskij, Kamenev-Rozenfeld, Zinovev-Radomylskij. Anche nella polizia politica (Ceka, poi Ghcpeu) e, successivamente, ai vertici dei dipartimenti economici del Gulag troviamo non pochi quadri d'origine ebraica. La storia degli ebrei sovietici è complessa; l'Ottobre garanti loro un ampio ventaglio di diritti: fiorirono negli Anni Venti giornali, riviste, teatri, case editrici e scuole in yiddish, la lingua degli ebrei dell'Europa centro-orientale. Con le fobie antitrotskiste di Stalin e, soprattutto, con la rinascita (strumentale) dello sciovinismo grande-russo, l'antiebraismo ricomparve in Urss nel secondi Anni Quaranta e nei primi Cinquanta (la campagna zhdanoviana contro gli intellettuali «cosmopoliti»; il «complotto» del medici del Cremlino, quasi tutti ebrei, accusati di voler uccidere Stalin); furono travolti dal processi di Budapest e Praga prestigiosi dirigenti comunisti ceki e magiari di origine ebraica (Rajk, Slansky...). La morte del tiranno impedì una deportazione In massa degli ebrei dalle grandi città russe (Mosca, Leningrado). Da allora, più che di antiebraismo si dovrà parlare di an-

Persone citate: Cechov, Dostoevskij, Kamenev, Lenin, Rajk, Slansky, Stalin, Zinovev

Luoghi citati: Budapest, Europa, Leningrado, Mosca, Odessa, Praga, Russia, Urss