De Mita dice «no» al referendum attacca i comunisti e critica il psi

INTERNO INTERNO De Mita dice «no» al referendum attacca i comunisti e critica il psi La consultazione pei è conservator PALERMO — In una sala che si è andata riempiendo stentatamente nel corso di un assolato mattino, a Palermo, Ciriaco De Mita ha concluso il convegno nazionale della de su -Sviluppo ed occupazione nella nuova società* al termine di tre giorni di dibattito. Duro con il pei e con una parte del sindacato, riservando qualche frecciata alla Confindustria, polemico sul referendum, il segretario de ha detto che -la disoccupazione è la questione centrale del nostro sviluppo- e ha aggiunto: «E' improponibile la contrapposizione tra chi a/fida le prospettive di soluzione del problema occupazionale a un'ipotesi solidarista e chi invece immagina necessaria una logica neoliberista-. Non può bastare per De Mita lo sviluppo di proporzioni modeste, né si può attendere una msoluzione spontanea-, limitandosi a garantire le condizioni complessive di una ulteriore piccola crescita dell'economia. Scarseggiano le proposte mentre, specie per l'occupazione giovanile, non si intravedono soluzioni facili. Intanto, ha avvertito De Mita, mille e mille situazioni di lavoro non ufficiale danno corpo a un sommerso dequalificato e precario. -La battaglia per il referendum — ha attaccato De Mita — è oggi il caso più evidente di una linea politica ed economica diversa e alternativa che non ha al centro lo sinluppo dell'occupazione. Si tratta di una scelta di incremento salariale ovviamente per i soli occupati-. (Sabato il segretario confederale della Cisl, Sergio D'Antoni, in proposito aveva detto: -Bisogna evitare pasticci-). «Ci jogliono poche e chiare regole del giuoco-, un invito che De Mita ha rivolto specialmente a -Stato, Partecipazioni statali e alle venti grandi aziende italiane che ^ debbono semplì/icare appunto le regole del giuoco rendendole operanti, assicurando le coerenze e le compatibilità in termini macro-economici, badando a investire in settori e arce direttamente rivolti a sostenere l'occupazione-. Il segretario democristiano ha indicato l'esigenza di non cedere a posizioni di -assoluta liberalizzazione-, di sforzarsi di assicurare al sistema un elevato tasso di flessibilità per favorire una maggior dinamicità tra domanda e offerta di lavoro. Ha aggiunto che la lotta all'inflazione per aumentare l'occupazione è finalizzata al risanamento del Paese. «Ci sono attualmente due rigidità — ha rilevato —: più che preoccuparsi del nuovo ci si occupa dell'esistente e si lasciano fuori il Sud e i giovani mentre non bisogna irrigidire i partiti in equilibri predeterminati-. E il jici? -Prevale nel pei — ha sostenuto De Mita — la logica del partito di minoran■ za vagamente alternativo, ma in realtà incapace di sviluppare mia cultura di governo SU cui costruire possibili e solide allearne e anzi sembra impegnato in un'azione che può portare alla rottura definitiva dell'unità del movimento sindacale-. Rincarando la doso. De Mita ha notato che -la linea attuale del pei e oggettivamente conservati ice e immobilista-. Anche sul psi, del resto, in una pausa del convegno il segretario democristiano ha dichiarato tagliente: -Quel che dispiace del psi è che incassa i voti senza stabilire prima le «Stampa Sera» di oggi 1 aprile 1985 è uscita in 530.148 esemplari STAMPA SERA Michele Torre direttore responsabile Carlo Bramardo vicedirettore Editrice LA STAMPA SpA Presidente Giovanni Agnelli Amministratori: Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica • Giorgio Fattori Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presid ) Luigi Demartini Giovanni Peradotto Direttore Generale Paolo Paloschi * Stabilimento tipografico La Stampa Via Marenco 32, Tonno Stampa in fac-simile G E C SpA via Tiburtina 1099. Roma Stampa in tac-simlle. S.T.S. SpA. Ou.nla strada 35, Catania 1985 Edlt. LA STAMPA SpA. Registfuione Tribunale di Tonno n. 613/1926 CERTIFICATO N. 735 DEL «-12-1SM popolare sulla scala me e immobilista, mentr regole-. Sulle liste de nell'agitata Sicilia il segretario ha assicurato: -Saranno radicalmente cambiate-. Moltissimi gl interventi tra venerdì e ieri: Guido Bodrato, Enzo Scotti, Romano Prodi, Calogero Mannino, Sergio Mattarella, Alberto Garocchio. e tanti altri, assieme a manager come Cesare Annibaldi, il presidente del Formez, Sergio Zoppi, docenti universitari. Si è parlato molto di Nord e Sud. delle «due Italie». -La differenza fondamentale — ha affermato l'onorevole Scotti — é che le nuove leve di lavoro sono essenzialmente avoro sono essenzialmente \ mobile favorirebbe solo re i socialisti incassan .nel Sud. Nei prossimi dieci anni i nove decimi della disoccupazione giovanile saranno meridionali. Si può dire allora che ponendo il problema dell'occupazione si pone automaticamente quello del Mezzogiorno-. E l'onorevole Calogero Mannino. neosegrelarlo della de siciliana: -La questione dell'occupazione in Italia ha due facce che rivelano il persistente dualismo dello sviluppo dell'economia. Le due facce hanno comunque bisogno di una ricetta che per la prima parte è in comune: lotta all'inflazione, equilibrio nei conti con l'estero, moneta nei conti con l'estero, moneta \ incrementi salariali per o i voti senza stabilire stabile, eioò ripresa dello sviluppo. Quando però i segni dello sviluppo si affermano — ha proseguito l'ex ministro dell'Agricoltura — la ricetta si deve diversificare perché al Nord bisogna conservare quanto c'é e per riuscirvi lo si deve migliorare, ma al Sud occorre creare il nuovo. E tanto per incominciare bisogna dare risposte chiare a problemi antichi-. Renzo Lusetti. delegato nazionale del movimento giovanile, ha ricordato: -La disoccupazione e il nemico del Paese. Rivolgiamo un appello ai giovani pcrcìu' si impegnino in politica per entrare lid¬ no in politica per entrare nel- |

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