A Venezia l'opera omnia di Pina Bausch
A Venezia l'opera omnia di Pina Bausch Dal 14 maggio al 15 giugno 8 spettacoli della grande coreografa: 20 sere alla Fenice A Venezia l'opera omnia di Pina Bausch 11 ciclo comincia con «Blaubart» e termina con «Kontakthof» - La danzatrice apparirà in «Café Mueller >> VENEZIA — Quasi un'opera omnia di Pina Bausch a Venezia per un mese. Dal 14 maggio al 1T> giugno si avranno otto spettacoli per un complesso di 20 serate alla Fenice. E sarà probabilmente l'ultima occasione per vedere la compagnia della prestigiosa esponente della post-modern dance nella sua declinazione tedesca. Il contratto con il teatro di Wuppertal sta scadendo e il Tanztheater è già virtualmente sciolto. Proprio per questa occasione 11 complesso si ricostituirà, con l'intervento della stessa Bausch che danzerà unicamente in uno dei titoli più signilicalivi della stia creatività. Cu fé Mueller, che e del l!i"8 ed e già noto in Italia e nella slessa Venezia. Ma ci saranno anche 4 titoli inediti, alunno da noi: la Sn.ora della primavera. I sette jieccati calatali. Auf dem gebirge e Bandoneon. il ciclo, che é definito «Antologia di Pina Bausch-, e comprenderà circa il settanta per cento della produzione della caposcuola tedesca, é stato presentato ieri a Milano da esponenti dei due enti veneziani organizzatori, la Fenice c la Biennale. Per il teatro. il sovrintendente Lamberto Trczzini e il direttore artistico Italo Gomcz hanno ricordato 1 meriti che la Fenice ha avuto nel promuovere la danza contemporanea, da Béjart alla Carismi e alla stessa Bausch. Gomcz ha addirittura avanzato l'idea di costituire un Teatrodanza europeo da affidare alla Bausch in Ilaiia. Quadri, del settore teatro della Biennale, dal canto suo. ha sottolinealo l'iute rdisciplinarità di questi spettacoli, che valgono — con il Kabuki che inizierà a giorni sempre a Venezia — come preludio alla Biennale Teatro che si svolgerà in ottobre, lutine Adriano Donaggio. semine per la Biennale, ha detto che si tratta di una retrospettiva per la prima volta realizzata nel settore teatrale e quindi viva e non soltanto di tipo documentario. E' la prima volta, con la sola eccezione di Colonia, che viene attuata una cosi vasta rassegna dedicata a Pina Bausch. Il costo sarà di 800 milioni, riparliti al 70 per cento a carico della Fenice e al 30 per cento alia Biennale Il ciclo inizierà con Blaubart che é del 1977. e prende spunto dal .Castello di Barbablù' di Bela Barlòk. Siamo già all'idea dello • drammaturgia totale^ che non era ancora presente invece nella precedente I.d sagra della primavera su musica di Stravinski pure compresa nella rassegna e programmata in abbinamento con Café Mueller. La Sacre fu nel 1975 il primo grande successo della Biniseli ed era ancora unicamente legato alla dimensione della danza Café Mueller sarà runico spettacolo che si avvarrà della carismatica presenza scenica della stessa Bausch che vi appare, leggera e spettrale, in una foresta di sedie e tavolini destinati a diventare quasi un paesaggio obbligato della sua creatività. Qualcosa di analogo si avrà anche nell'allucinato Kontakthof che chiude la rassegna ed è stato visto già anche alla Scala. J9SV. uno spettacolo di Pina Bausch e anche il titolo che le é più caro per struggenti motivi persoitojf In quell'anno infatti moi+auo'niarlto, lo scenografo Rolf Borzik. qui rievocato in uno struggente rituale, che in un simbolico giardino rappresenta sicuramente la vita e la morte riunite in uno spazio magico. Nuovi invece per noi Bandoneon e il recente Auf dem gebirge liat man ein Gcsschrei gchort (Sulla montagna si é sentito un urlo). Il primo é basato sullo strumento tipico che accompagna il tango e ci riporta a una musica oggi molto utilizzata in varie dimensioni dello spettacolo. Auf dem gebirge e un assemblaggio di materiali soggettivi dei vari danzatori (che potranno utilizzare proprie improvvisazioni) che percorrono un tragitto . In progress- nel mistero di tilt sogno a mosaico. Pina Bausch lo considera una dichiarazione d'amore verso la natura che muore e uno stra zianie appello all'esistenza e ai suoi misteri. Iaiìrì Rossi
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