Pelle «coltivata» per grandi ustionati

Pelle «coltivata» per grandi ustionati Rivoluzionaria tecnica messa a punto in Usa e perfezionata a Lione Pelle «coltivata» per grandi ustionati PARIGI — Per la prima volta in Europa dei grandi ustionati sono stati curati con trapianti di pelle ottenuta attraverso coltura in laboratorio di cellule cutanee. Il procedimento era stato messo a punto un anno fa. a Boston, dall'equipe del professor Howard Green, ma negli Stati Uniti è stato applicato soltanto in due casi. In Francia la tecnica è stata perfezionata e. ieri, l'ospedale Edouard-Herriot di Lione ha annunciato che dodici pazienti sono stati già dimessi, completamente guariti con il nuovo trattamento. Poter disporre di «pelle artificiale» è decisivo per curare le persone che hanno subito ustioni estese su gran parte del corpo. Le tecniche di rianimazione consentono da tempo di mantenere in vita questi pazienti. Il problema è realizzare una «copertura cutanea» definitiva e senza rigetti quando non sono sufficienti trapianti di pelle sana prelevata da altre parti del corpo. Il sistema di riproduzione in laboratorio sperimentato dai medici di Lione consente di ottenere un metro quadrato di epidermide a partire da un solo centimetro quadrato prelevato al malato. La coltura delle cellule di cheratinociti richiede dai 20 ai 25 giorni. Il professor Jean Thivolct del centro Edouard-Herriot ha precisato che la pelle nata in laboratorio è più sottile e trasparente di quella normale. Non consente In sudorazione e non trasmette gli stimoli sensori come la naturale. In realtà la riproduzione riguarda la sola epidermide e non il derma, cioè 11 «secondo strato» della pelle. Tuttavia i casi trattati hanno dimostrato che non ci sono pericoli di cattiva cicatrizzazione. «Per dicci anni — ha detto Thivolet — abbiamo vissuto nella convinzione che la sola epidermide non era adatta a sostituire la pelle. L'esperiensa ha rivoluzionato la vecchia tesi: il derma, in definitiva, non è indispensabile». Un ulteriore perfezionamento della tecnica potrebbe anche permettere la riproduzione del tessuto cutaneo completo (epidermide e derma). Ma i risultati già ottenuti sono rivoluzionari: secondo l'equipe di Lione superano gli esperimenti per ottenere una pelle davvero artificiale partendo da collagene animale tentati in altre parti del mondo. In Francia ci sono ogni anno circa 3500 casi di grandi ustioni (su un totale di 400 mila persone che riportano bruciature) ai quali si potrebbe applicare la nuova tecnica terapeutica. Lo sviluppo della coltura in laboratorio potrebbe, inoltre, trovare applicazione in chirurgia plastica. Ma esistono ancora molte difficoltà. La prodigiosa accelerazione della crescita delle cellule cutanee avviene grazie a procedimenti sofisticati e molto costosi. Ci sono quindi problemi di finanziamenti anche perché i «centri di produzione» della pelle devono essere impiantati negli stessi ospedali: l'epidermide riprodotta non sopporta che due o tre ore di trasporto fuori del suo ambiente di coltura, almeno con gli attuali sistemi. e. s.

Persone citate: Herriot, Howard Green, Jean Thivolct