Due precedenti
Due precedenti L'avv. Prisco comunque è cauto aspettando il verdetto di Berna dal nostro inviato MILANO — l.'avv. Prisco, incaricato dal presidente Pellegrini di tutelare gli interessi legali dell'Inter nel • caso della biglia», non è apparso per la verità molto ottimista sull'esito positivo della vicenda, anche se esistono precedenti che. dovrebbero far bene sperare: la lattina di Mocnchengladbach. 1971, ripetizione della partita col Borussia, e la bottiglia di Glasgow, 1984, ripetizione dell'incontro Celtic-Rapid Vienna. Ma il problema, ha spiegato Prisco, è un altro: «I tempi sono serratissimi. Domenica o lunedi a Berna la riunione della commissione, la sentenza, poi subito l'appello. E un calendario difficile da mutare. L'impossibilità di decidere con calma può influenzare il verdetto. Senza contare che l'Inter ha precedenti, bisogna mettere sulla bilancia anche questo... Come pure le dichiarazioni di Fraizzoli sul pedinamento di un giudice nell'affare Gronmgen e le affermazioni pubbliche di italica furberia? ..Anche, forse». Anche il medico del Real Prisco, che sa di leggi, probabilmente ha ragione nel predicare cautela. Nell'intera vicenda, molto complicata, esistono i prò e i contro, e non scmjne l'evidenza significa verdello favorevole. Dipende da quel che l'arbitro e il delegato Uefa hanno visto e scritto nel rapporto. L'Inter può contare su alcuni dati certi: il fatto che Bergomi sia stato colpito, nessun dubbio: il referto medico condiviso dallo stesso sanitario del Real; il tentativo di far rientrare in campo il difensore, 5' di attesa prima della sostituzione: il risultato a suo favore, nel computo totale, al momento dell'incidente; i precedenti: il danno oggettivo subito dall'Inter, costretta a sostituire il terzino della Nazionale. Poco tempo per l'appello Ma contro giocano altri fattori, primo dei quali il rapporto di Valentine e Schneider che costituiranno la base per la sentenza di primo grado. Valentine non ha visto il lancio, e questa forse è l'unico particolare davvero decisino. L'ipotesi più probabile è che la Commissione disciplinare dell'Uefa, convocata in gran fretta, scelga la strada semplice della conferma del risultato sul campo. In tal caso l'Inter farà ricorso, e solo allorapotrà addurre tutte, le prove in suo possesso, sperando, come ha escluso Pellegrini ma lasciato intuire Prisco, die il potere politico del Real non abbia il sopravvento. Del resto, l'omologazione del risultato nel giudizio di primo grado pare essere la prassi della Disciplinare. Cosi accadde per Celtic-Rapid, ad esempio, e soltanto in appello gli austriaci ottennero la ripetizione della partita: per questo quelli dell'Inter, ieri, parlavano già di ricorsi. L'Inter ieri ha spedito un telex all'Uefa per ufficializzare il reclamo, mentre Valentine ha mandato il suo rapporto da Madrid e Schneider lo lia presentato peronaìmenle in' Svizzera al segretario dell'Uefa Eberle. La Disciplinare si riunirà domenica pomerìgggio o lunedi mattina, sarà composta da 8 giudici e presieduta dal cecoslovacco Petr oppure dal novegese Johansen, al posto dell'avv. Barbe Un rinvio delle finali? Alle difficoltà giuridiche si aggiungono anche i problemi di calendario. Nel caso si giungesse alla ripetizione della partita, come sarebbe possibile far coincidere le date? Dato per scontato che mercoledì prossimo non si possa comunque giocare, e considerando die mercoledì 15 è in programma la finale di Coppa Coppe, non resterebbe altra soluzione che spostare le due date della finale Uefa: 22 maggio andata, 5 giugno ritorno, con la ripetizione di Reul-Intcr il giorno 15. E ammettendo die sia l'Inter a disputare la finale, ecco un altro problema per Bearzot, costretto a lasciare in Italia, oltre ai bianconeri (die comunque vorrebbe avere) anche>i nerazzurri. c. co. I «casi» di Borussia e Celtic Due precedenti
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