Platini, una difficile campagna di Francia

Platini, una ditiicile campagna di Francia Platini, una ditiicile campagna di Francia A Bordeaux ha giocato la sua partita più sofferta e delicata TORINO — Da Bordeaux \ abbiamo scritto il falso: alla fine della partita non c'è stato un grande abbraccio «fra» Platini e Giresse, bensì «di» Platini a Giresse. Ha precisato a noi Michel Platini: «Giresse ha rifiutato il mio abbraccio, sono stato soltanto io a stringere lui. E già prima, durante il match, aveva rifiutato una mia mano tesa, dopo uno scontro». A un giornalista francese che gli proponeva immediatamente l'atmosfera di 'allons enfants de la patrie» per l'imminente Bulgaria-Francia, Platini ha detto: «Adesso torno in Italia, penso alla gara con la Fiorentina, poi penso alla partita della Nazionale francese». E quando gli abbiamo chiesto se tutto andrà a posto con Giresse e in fondo con la Francia alla prossiìiia convocazione internazionale, non ci ila risposto. Il francese ha forse giocato a Bordeaux la sua partita più difficile e delicata. Non sempre è necessario scomodare etnia, psicologia, nazionalismo eccetera per spiegare un tackle mancato o riuscito, ma ci pare che questo sia il caso. Platini, che fra l'altro riceverà in questi giorni la Legion d'Onore da Mitterrand, si sente profondamente francese, come quasi lutti quelli che vivono in Francia, o vivono la Francia, dopo essere partiti, attraverso i loro avi, di lontano, ed averla conquistata. La Marsigliese dava i brividi, per restare allo sport, agli oriundi polacchi Kopa, Jazy, Stablinski, li dà all'oriundo italiano Platini. Sentirsi contro, in maniera feroce, tutta Bordeaux, e soprattutto avvertire la voglia altrui di insufflargli un sen¬ di Platini in caso di suo gol. e alla controreazione della folla: che ad un certo punto sembrava avere quasi esaurito l'overdose di rabbia ed essere prossima, come alla fine di un giro vizioso, all'applauso, sol che ci fosse stata la prodezza assoluta, anestetizzante —, e die magari altre volte pesano e crescono sempre più. Crediamo che, superala Bordeaux, la Juventus riavrà in Coppa, per la partita che conta più di tutte Ir. altre messe insieme, il pio cafore ottimo massimo che si sa. Fra l'altro Platini sic. assumendo una leadership totale della squadra (e per questo pensiamo che il rapporto suo con la Juventus continuerà oltre il 1986 contrattuale): nel ritorno da Torino a Bordeaux ha dialogato a lungo con Boniperti e Trapattoni. e insomma il punto di riferimento, non solo per passaggi e tiri, è adesso lui. Questo in una Juventus che presidente e allenatore dovranno tenere bene insieme sino al 29 maggio usando tutta la loro classe: le partenze annunciale di Tardelli e Rossi e Boniek sono grossi problemi, e parliamo dal punto di vista psicologico (per qisdlo tecnico, c'è tempo, c'è sempre rimedio a tutto). Un consiglio, accompagnato dai migliori auguri per Bruxelles: far viaggiare la squadra da sola, al massimo con i giornalisti, non con i tifosi, anclie sa fedelissimi e disposti a pagare cifre vertiginose per il viaggio collettivo nell'aereo «vip»: potrebbero far scoppiare l'incidente, già all'imbarco a Torino èrano pesanti a parole con Boniek. Gian Paolo Ormczzano so di colpa per avere rimesso in discussione, colpendo il Bordeaux a Torino, tutto il football francese col suo titolo europeo, lo ha turbato. Probabilmente la partita di mercoledì sera gli è servita da tranquillante, anche se l'Ita giocata in una situazione d'inferno: la tecnica, il divertissement del calcio francese hanno avuto il sopravvento, e intanto la Juventus si è qualificata. Platini ha fatto un buon affare^ e con molte sfaccettature: professionale, economica, morale, psicologica. Ha fatto la differenza con il match di Torino, tutto è salvo: la Juventus, il calcio francese, lui. Però è stata dura. Fra l'altro Platini ha giocato con l'incubo dell'ammonizione, che avrebbe significato squalifica, perché lui già aveva «addosso» un cartellino giallo. Ha preso tante botte, e la gente pareva felice di questo. Insomma la partita lo ha messo davanti a problemi complessi: che magari si risolvono, nel calcio, con un tiro di punizione —- e sarebbe stalo interessante assistere alla reazione