Boniperti sente in pugno la Coppa Campioni

Boniperti sente in pugno la Cappa Compio Boniperti sente in pugno la Cappa Compio L'entusiasmo dei tifosi al rientro a Torino contagia il presidente: «La dolorosa esperienza di Atene non va dimenticata, ora però siamo vaccinati» - «La vittoria sugli inglesi nella Supercoppa non ci illude. Li rispetto, non ho paura» - Come mantenere la concentrazione sino a Bruxelles? «Puntando alla zona Uefa in campionato» „- Boniek, Rossi e Lardelli se ne vanno? «Per i primi due non dipende da noi, ma il contratto di Marco scade nell'87» I TORINO — C'erano oltre duecento tifosi all'arrivo della Juventus a Caselle l'altra notte. •E'ora, è ora. la Coppa alla Signora*, intonavano in coro, incitando a gran voce 'Platini e gli altri reduci da Bordeaux e accompagnando II pullman della squadra in città con un rumoroso carosello di auto Imbandierate. 'Non me l'aspettavo*, ha confessato Giampiero Boniperti dopo aver smaltito la tensione per il durissimo incontro con i Girondlns. Ne aveva vissuto il finale lontano dallo stadio, dove era rimasto soltanto 11 primo tempo in un settore laterale della tribuna, dietro una grata. Aveva saputo del raddoppio di Battiston davanti ad un ristorante, sentendo un avventore urlare di gioia. E sino all'ultimo istante ha sofferto. Neppure in Belgio, come a Basilea in Coppa delle Coppe, resisterà al suo posto per l'intera finalissima per scaramanzia (ma non accontenterà Boniek che. pure per scaramanzia, vorrebbe giocare in gialloblù anziché con I colori tradizionali). . Adesso tutti i sostenitori juventini guardano a Bruxelles convinti di bissare il successo di Torino in Supercoppa con il Liverpool, come guardavano ad Atene sicuri di piegare l'Amburgo, poi ci fu la tragedia greca...«L'esperiema di Atene non va dimenticata — ha ribattuto Boniperti —. E' stata dolorosa ma utile ed importante. Forse, se avessimo ripetuto l'incontro con i tedeschi, avremmo vinto*. — Si disse che anche lei, con la sua ansia di vittoria, contribuì a trasmettere alla squadra una carica negativa come negativo fu l'eccessivo ottimismo dei 40 mila tifosi al seguito per i quali 11 trionfo era scontato. E' vero? «Non credo d'aver influito. Ci fu un rilassamento inconscio, ritenendo che il match fosse facile. Stavolta i tifosi possono fare e pensare quello che ritengono più opportuno: la Juventus è ormai vaccinata*. — Quali sono gli errori da non ripetere il 29 maggio? •Dico solo die sarà una gara difficile, ma ho molta fiducia. Più che ad Atene. Perche? Sensazioni». — Due anni fa la Juventus era la grande favorita. Adesso questo ruolo spetta al Liverpool: sarà un vantaggio psicologico per i bianconeri? .Certamente è favorito, ma sarebbe meschino insistere su questo tasto. Il Liverpool è il detentore del trofeo che ha già conquistato quattro volte». — La conoscenza fatta in Supercoppa a gennaio servirà più alla Juventus o al Liverpool? «Sappiamo che il Liverpool può anche perdere ina abbiamo un rispetto eccezionale, in campo c fuori, per questa grossa squadra, sana come il suo club. Rispetto, non paura*. — Platini dice che il Bordeaux è superiore al Liverpool. E' d'accordo? • No. Lo Sparta Praga è stato l'ostacolo più severo. Sono soddisfatto della prova di Bordeaux. Si è perso ma potevamo segnare in contropiede e c'era un rigore su Boniek. La Juventus ha sfoderato determinazione. E' approdata alla sua terza finale europea consecutiva. Siamo riconoscenti a questi giocatori, compresi i due stranieri, che hanno saputo mantenere cosi a lungo valori fondamentali: tecnica, ritmo, mentalità e nervi saldi pur disputando belle gare come a Zurigo ed altre un po' meno come a Bordeaux». — Conerveranno sino a Bruxelles questi valori? .Sicuramente faranno bella figura. Ho già detto che preferisco affrontare il Liverpool in una sola partita. L'importante sarà mantenere la stessa condizione psicofisica. Toccherà a Trapattoni questo compito, lo non mi sono mal... allenato quando giocavo e non saprei quali consigli dare». — Cosa deve fare la Juventus per evitare che la terza finalissima diventi un incubo? «Continuare a lottare in campionato per la zona Uefa». — Bruxelles potrebbe rappresenterà per Tardelli. Rossi e Boniek il capolinea. La filosofia del denaro, come sostiene Rivera, sta uccidendo 11 calcio? Questi ed altri interrogativi peseranno sulla Coppa «proibita»? •Speriamo vada tutto a buon fine. E' un discorso lungo, un problema che non si può liquidare in poche parole. Con lo svincolo, per Rossi e Boniek non dipende più da noi. Tardelli può dire che se ne va, ma ha un contratto che scade nell'87. Andiamo avanti e se dovesse succedere vedremo di scegliere bene i sostituti. In campo non ci sono riflessi: tutti dimostrano grande professionalità. E in una finale, che potrebbe darci il primo storico tris di Coppe, non si pensa al soldi o ad altre cose. Caso mai lo si fa dopo». — Dopo Atene teme più il Liverpool o la Juventus? «Il Liverpool... Bruno Bernardi JUVENTUS La sconfitta nella battaglia di Bordeaux non intacca la fiducia per la finale col Liverpool