Arrestato in cascinale il killer di Epaminonda

Arrestato in cascinale il killer di Epaminonda Salvatore Paladino, ricercato per 13 omicidi Arrestato in cascinale il killer di Epaminonda MILANO — Sono state le diverse rapine eseguite ultimamente e concentrate in Veneto, a mettere gli inquirenti sulla pista di Salvatore Paladino, 25 anni, arrestato all'alba di giovedì in un cascinale della frazione Campese, a Bassano del Grappa. Il giovane, noto con il soprannome di «Turi il biondo», è considerato uno dei «killer» della banda di Angelo Epaminonda ed era ricercato per 13 omicidi, oltre che per 11 reato di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Paladino, dopo l'arresto del capo della banda Epaminonda e la notizia che costui aveva cominciato a confessare e denunciare gli altri membri .del suo clan, si era allontanato da Milano ed era cosi riuscito a sottrarsi agli arresti eseguiti la sera del 20 febbraio. Aveva scelto come «rifugio., il Veneto e dal casolare semldiroccato di Bassano (all'interno però era stato parzialmente ristrutturato) aveva, con l'aiuto di alcuni complici, diretto ed eseguito una serie di rapine, prendendo particolarmente di mira banche e gioiellerie. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nel casolare, Paladino era insieme alla moglie, Palmira Maccarone, anche lei arrestata per de¬ tenzione di armi e stupefacenti. Nella casa sono state infatti trovate due rivoltelle (una calibro 38 e una «357»), un centinaio di proiettili e un «pane» di hashish. Nel corso dell'operazione sono state arrestate altre cinque persone: tra queste Giuseppe Sabister, 30 anni, bloccato a Cittadella (Padova) in casa di un'amica. E' il cugino di Francesco Sabister, ucciso a colpi di pistola durante un regolamento di conti in una pizzeria di Milano. Paladino è sospettato di essere l'autore di numerose esecuzioni compiute per ordine di Epaminonda di cui era uno degli uomini di fiducia. Il suo lavoro di killer lo eseguiva prevalentemente assieme a Nuccio Asero, già arrestato. Ancora latitante è invece un altro dei sicari: Angelo Fazio, l'ultimo personaggio di spicco della banda in libertà. Oltre agli omicidi di singole persone (come Corrado Manfredi, assassinato a Milano nella hall di un albergo, e Orazio Clienti, membro di una banda rivale, torturato e strangolato) si attribuisce a Paladino anche la strage dì via Selvanesco, avvenuta il 29 giugno dell'anno scorso. Quel giorno, in un campo di mais che costeggia la strada, furono trovati i cadaveri di tre giovani: Antonio Milito. Leonardo Terranova e suo cognato Cosimo Pincheri. Avevano le mani legate dietro la schiena, la bocca era chiusa con nastro adesivo e tutti, uccisi a rivoltellate, presentavano dietro la nuca i segni del «colpo di grazia». Un'esecuzione di cui le indagini attribuirono quasi subito la responsabilità alla banda di Epaminonda. Le confessioni del «tebano» hanno poi permesso di individuare i sicari e tra questi appunto il Paladino.

Luoghi citati: Bassano Del Grappa, Milano, Padova, Veneto