Conflitto a fuoco in via XX Settembre tra carabinieri polizia e 4 rapinatori

Conflitto a hioto in via XXSettembre tra carabinieri^ polizia e 4 rapinatori Assalto all'oreficeria Lux: un bandito ferito, catturati i complici tra cui una donna Conflitto a hioto in via XXSettembre tra carabinieri^ polizia e 4 rapinatori Legati i proprietari e una dipendente, qualcuno preme il segnale d^Ilarme - Irrompono gazzelle e volanti La solita folla sui marciapiedi, davanti alle vetrine. D'improvviso due colpi di pistola, poi gente che s'accalca, urla e sirene. Attimi di fuoco e paura alle 18,15 di ieri in via XX Settembre, nella gioielleria Lux. Bilancio: una rapina sventata, tre banditi presi da carabinieri e polizia, un quarto ricoverato alle Molinette con una ferita al braccio. Era il quarto assalto ad opera di bande scatenate che i negozi di Torino subivano nella giornata di ieri: una boutique di piazza Emanuele Filiberto a mezzogiorno, pochi minuti dopo il supermercato Conti di via Arnaldo da Brescia, alle 17.50 un'oreficeria di corso Francia 227. Infine, poco dopo le 18. le sequenze più drammatiche: quelle in via XX Settembre 7. rimasta poi paralizzata in quel tratto per oltre un'ora. I nomi dei banditi del centro sono già tutti noti alla cronaca nera (favoreggiamento, rapina, droga). E' finito all'ospedale Luigi Cipriani. 25 anni, residente in via Riccio 71 a Torino, evaso dal carcere di Fossano durante un permesso. In carcere: Carmelo Faldelli. 40 anni, via Brofferio 111, Asti; Nedo Rovani, 40 anni, corso Alfieri 422, Asti; Ivana Buzzegoli, 24 anni, via Vipacco 2, Torino. Sono le 18.10. Nella gioielleria Lux — un locale abbastanza piccolo — all'altezza di piazza Paleocapa, ci sono la titolare. Maria Massola. 48 anni, e i figli Angelo, di 28. e Costantino, di 30. Una dipen- dente. Filomena Pica. 41 anni, è nel retro. Il socio dell'oreficeria, Romolo Forte, 57 anni, è fuori per una commissione. Entrano tre uomini e una ragazza, hanno i volti scoperti. Non perdono tempo, spianano subito i revolver dalle canne cromate. Maria Massola riesce a far scattare l'allarme collegato con la centrale operativa dei carabinieri. Poi tutti sono in balia dei banditi. I rapinatori hanno portato legacci a chiusura automatica, come quelli che si usano per i tesserini delle stazioni sciistiche. Spingono tutti nello sgabuzzino, dov'è la Pica. li legano. Racconterà il figlio della Massola. Tino: -Sentivo lì vicino il tatàc del combinatore telefonico che aveva inserito l'allarme. A t'ero paura che lo sentissero anclw loro. che perdessero la testa...*. Ma i malviventi non lo sentono, razziano oggetti per 200 milioni. E' il momento della fuga. Proprio in quell'attimo, davanti al negozio si ferma la prima gazzella, scende un carabiniere. Nel negozio lo vedono, arretrano armi In pugno. Un agente della Digos passa per caso in auto, intuisce quello che succede, abbandona la vettura e si unisce al militare. Il bandito Cipriani. all'uscita posteriore, si fa scudo di Angelo. Si trova davanti i due uomini armati, l'ostaggio si divincola, il rapinatore è scoperto, il carabiniere spara. Luigi Cipriani. ferito al braccio, arretra urlando ai compagni: •Arrendiamoci, per una rapina ci danno poco-. Gli altri buttano le armi. Accorrono altre gazzelle dei carabinieri e le volanti, con il maggiore Alberto Mellano. Tutti gli uomini si lanciano sui banditi, li bloccano, li ammanettano. La folla curiosa invade marciapiedi e strada. Un'ambulanza porta il ferito alle Molinette. Cominciano gli interrogatori. Si scava nel loro passato. Emergono storie lontane: di Cipriani salta fuori l'evasione dal Ferrante Aporti, di Faldelli e Rovani si scoprono le spedizioni da Asti a Reggio Emilia per compiere rapine. Ivana Buzzegoli. con storie per droga, è invece cognata di Turi Ercolano, il braccio destro di Nitto Santapaola (uno degli accusati per l'assassinio Dalla Chiesa). l lii Muro di folla per la cattura di Ivana Bu/zegoli. Carmelo Faldelli e dei loro complici

Luoghi citati: Asti, Fossano, Reggio Emilia, Torino