Piano anti-referendum di Carniti ne ha già discusso con Cgil e Uil

Piano anti-referendum di Camiti ne ha già discusso con Cgil e Uil Lo lancia oggi a Torino (mentre la Confcommercio dice: pagheremo i decimali) Piano anti-referendum di Camiti ne ha già discusso con Cgil e Uil ROMA — Una proposta nuova anti-referendum sarà lanciata oggi a Torino da Pierre Camiti di fronte a mille delegati della Cisl piemontese riuniti nel teatro Carignano. Sarebbe stata esaminata, in via preliminare ed assolutamente riservata, con Cgil e Uil ed avrebbe già avuto qualche riscontro positivo in campo imprenditoriale, ma è difficile prevedere se essa avrà la forza di coagulare consensi sufficienti per bloccare il ricorso alle urne sul reintegro dei quattro punti tagliati di scala mobile. Si articolerebbe su quattro punti: aun accordo di un anno, dal giugno 1985 al giugno 1986, dovrebbe indicare la lotta alla disoccupazione come obiettivo prioritario anche rispetto alla battaglia anti-inflazione; di conseguenza, potrebbe slittare di sei mesi il raggiungimento del tetto del 7%; la riduzione dell'orario di lavoro, pur considerata dalla Cisl come richiesta centrale, dovrebbe essere definita non più in termini generalizzati, ma flessibili e selettivi; la riforma del salario dovrebbe introdurre il salario minimo (intorno alle 700.000 lire mensili) completamente indicizzato: l'innovazione consentirebbe di superare il referendum in seguito all'abolizione dell'attuale sistema di scala mobile prevista dalla riforma; sul recupero del fiscal drag il governo dovrebbe compiere altri passi avanti: il ministero delle Finanze ipotizza uno sgravio di 1500 miliardi, il sindacato ne chiede 3100 per il 1985. Il .piano Cisl. anti-referendum costituisce forse l'ultima possibilità di tentare una intesa prima delle elezioni am¬ ministrative del 12 maggio. D'altra parte, ha avvertito ieri Luciano Lama nel suo intervento al direttivo della Cgil. lo scavalcamento di questa data senza accordo sulla scala mobile e la riforma del salario -ridurrebbe quasi a zero le probabilità di evitare il referendum^. Lama ha confermato la volontà dell'organizzazione di agire -fino all'ultimo minuto per trovare una soluzione, ma purtroppo i minuti passano e i giorni anche e non c'è nulla di nuovo-. Ha aggiunto: -Non credo che Lucchini voglia conoscere il risultato elettorale, non credo clic le scelte della Con/industria dipendano dall'esito delle urne. Secondo me, Lucchini non desidera una soluzione legislativa sostitutiva del referendum'. Ed ha sottolineato la «indispensabilità» di una so- luzione per la questione fiscale insieme agli impegni positivi di De Michelis sull'occupazione, perché altrimenti sarebbe impossibile passare, nelle trattative con le controparti che pagano i decimali, •da ipotesi senza certezza ad un negoziato vero e proprio*. Chi ha pagato e paga le frazioni insiste perché si giunga ad una conclusione. Ieri, il consiglio generale della Confcommercio, nel deliberare la corresponsione (con riserva di recupero) del punto che dovrebbe scattare dal primo maggio con accumulo dei decimali, ha ribadito l'urgenza di una modifica del meccanismo di scala mobile che annulla ogni spazio per i rinnovi contrattuali e penalizza il terziario .unico capace di creare nuovi posti di lavoro». Appena appresa la notizia, il ministro De Michelis ha dato atto ala Confcommercio di aver dato un contributo di indubbia utilità al comune impegno di trovare una soluzione concordata sui problemi del costo del lavoro. Non ci sarà, comunque, un provvedimento legislativo per evitare il voto: lo ha detto Craxi in un'intervista al •Secolo XIX»: -Un intervento legislativo — dice il presidente del Consiglio — ìia bisogno di molti requisiti di ordine giuridico e di ordine politico. Allo stato delle cose non se ne sono create, o non se ne sono create ancora, le condizioni. Se il referendum comunista non potrà essere evitato attraverso una soluzione ragionevole, allora cercheremo la via migliore per sconfiggerlo^. Se il referendum si dovesse svolgere, altre due organizzazioni, il sindacato nazionale lavoratori della scuola (Snals) e il sindacato inquilini (Sunia). hanno deciso di lasciare liberi gli iscritti di votare come credono. -Non daremo nessun ordine di scuderia*, ha precisato il prof. Gallotta. segretario generale dello Snals. mentre il Sunia non parteciperà alla campagna sul referendum perché riguarda disposizioni di legge che non interessano direttamente i rapporti di locazione. La Confapi. intanto, ha scritto al pretore di Bologna, che si sta occupando di una causa sui decimali, per dare ragione all'azienda che non ha pagato. Gian Carlo Fossi Pierre Camiti (a destra) con Giorgio Benvenuto

Persone citate: Craxi, De Michelis, Gallotta, Gian Carlo Fossi Pierre, Giorgio Benvenuto, Lama, Lucchini, Luciano Lama

Luoghi citati: Bologna, Roma, Torino