Bocciati in Ungheria (brogli?) i dissidenti candidati alla Camera

Bocciati in Ungheria (brogli?) i dissidenti candidati alla Camera Bocciati in Ungheria (brogli?) i dissidenti candidati alla Camera BUDAPEST — Laszlo Rajk e Miklos Tamas-Kaspar, i due dissidenti ungheresi che tentavano di conquistare la candidatura alla Camera per le elezioni dell'i giugno, non sono riusciti a ottenere appoggi sufficienti. Un portavoce della Bibo Press, un'organizzazione dei dissidenti con sede a Vienna, ha parlato di possibili irregolarità e ha annunciato che altri due critici del regime, Tamas Bauer e Janos Toth, avrebbero tentato in serata di avere la designazione. Il portavoce della Bibo Press di Vienna ha lamentato che il conteggio dei voti sia stato alquanto irregolare e che, nel caso di Rajk, personalità del regime abbiano affollato la sala prima che cominciasse la riunione, impedendo l'ingresso a molti sostenitori dell'aspirante candidato. I sostenitori di Rajk, cui sono mancati pochi voti, stanno considerando l'opportunità di presentare appello o di chiedere un nuovo ballottaggio. L'architetto Rajk, che ha 35 anni, è figlio del ministro giustiziato dopo il processo stalinista del '49 e riabilitato sette anni più tardi. E' la prima volta che si vota in Ungheria in base alla nuova legge, approvata dai 352 membri della Camera due anni fa, che prevede almeno due candidature per ogni circoscrizione. Secondo i dati ufficiali, Rajk ha ottenuto lunedi, alla seconda votazione, 380 voti — espressi per alzata di mano — su 13S8. Considerando anche le preferenze manifestate nella prima votazione, ha sfiorato il 30 per cento necessario per ottenere la candidatura. Tamas-Kaspar aveva avuto poche preferenze nella prima votazione, e soltanto 88 su 600 nella seconda. Ex cittadino romeno, il filosofo è fautore di un atteggiamento di maggior fermezza nei confronti dell'oppressione delle minoranze ungheresi in Romania e in Cecoslovacchia.

Luoghi citati: Budapest, Cecoslovacchia, Romania, Ungheria, Vienna