Il «mostro» porta lo Shuttle

Il «mostro» porta lo Shuttle Arrivano da Cuneo i carrelli da mille tonnellate Il «mostro» porta lo Shuttle L'ultimo «mostro» è uscito dagli stabilimenti Cornetto di Borgo San Dalmazzo due mesi fa: è un carro ferroviario lungo 65 metri, con 32 assi, capace di trasportare 500 tonnellate. Progettato e costruito a tempi record (meno di otto mesi, da quando il ministero per l'Energia bulgaro l'aveva ordinato) ha preso la strada per i Paesi dell'Est. Pochi mesi prima, nell'ottobre '84, era Invece partito (questi volta via Usa) uno speciale carrello, un supervclcolo battezzato Columbus (un semovente di 32 metri di lunghezza, in grado di trasportare 1200 tonnellate) che a gennaio è stato utilizzato 'dalla Nasa e dalla Usa AifTiorceper far viaggiare a Van Dcr Berg, In California, nientemeno che la navicella spaziale Challenger, nota anche come Shuttle. Due anni prima, sempre dallo stesso stabllilmento, era uscito un altro «mostro» capace di trasportare 3500 tonnellate, un millepiedi capace di spostare montagne, denominato Mazinga, un gigante che non ha precedenti nella storia mondiale del trasporto. Costruito con il principio del Lego (costo due milioni di dollari; un anno di lavoro) Mazinga, acquistato dalla Nippon Express, inizialmente doveva servire a trasportare a Al Juball, Arabia Saudita, gli elementi precostttuiti di un impianto per la desalinizzazione dell'acqua. Ora. compiuto il lavoro nel deserto arabico, opera suddiviso in varie parti in Arabia, in Giappone, in India. A rileggere alla moviola la storia della Cornetto, c'è persili da stupirsi. Ogni mezzo che è uscito dagli stabilimento di Borgo San Dalmazzo (dai rimorchi a 900 ruote ai carri ferroviari lunghi 49 metri) è un «mezzo-record», piazzato sul mercati di tutlo il mondo, battendo spesso la concorrenza più agguerrita (americana, giapponese, francese, tedesca). Tutti mezzi che all'estero definiscono «capolavori di potenza e di Ingegneria», ma che a Borgo San Dalmazzo. con umiltà, tendono a ridimensionare: «Solo esperienza», dicono. Certo, di •esperienza», alla Cornetto ne hanno maturata molta. Quando tu creata (negli Anni 50) da Giuseppe Co¬ rnétto; cuneesè di Borgo San Dalmazzo, figlio di contadini, self-made-man della Bassa Langa, l'azienda era poco più di una • botta»: occupava una decina di persone specializzate nella manutenzione del materiale rotabile delle Ferrovie dello Stato. Il decollo vero e proprio avvenne nel '56. quando un big del settore, Giuseppe Peyrani, avendo bisogno di trasportare un dragamine completo (300 tonnellate), si rivolse appunto a Cornetto. Dalla boita usci un mostro di 112 ruote e per l'azienda fu il boom. Da quell'anno ad oggi la Cornetto ha sfornato più di 5000 rimorchi che viaggiano in 64 Paesi. Cornetto, tanto per citare un caso illustre, era il rimorchio che nel '61 riuscì a trasportare in tutta l'Unione Sovietica l'imponente rampa che era servita a lanciare nello spazio la navicella di Yuri Gagarin. Cornetto è anche il mastodontico «talpone» usato dalla metropolitana di New York per liberare dagli smarini (detriti) gli immensi e accidentati tunnel. Sempre Cornetto è il gigantesco semovente (112 ruote, tutte sterzanti) usato per trasportate nel '63 un reattore dalle banchine del Po alla prima centrale nucleare. Grazie a questi successi la Cornetto oggi è una holding (con 650 dipendenti e quasi 100 miliardi di fatturato) di tutto rispetto, dove a capo c'è la Cornetto industriale, da cui dipendono cinque società operative e una finanziaria. Il tutto supportato da tecnologie sofisticatissime (domina incontrastato il computer) in un habitat (servizi sociali, scuole professionali) che ricorda il «modello olivettiano». Ma soprattutto e un'azienda che non conosce limiti nel produrre .mostri flessibili e intercambiabili», capaci persino di spostare le montagne.

Persone citate: Cornetto, Giuseppe Co, Giuseppe Peyrani, Van Dcr Berg, Yuri Gagarin