«Pensavo ch'era facile scippare»

«Pensavo ch'era faille scippare» Roma, parla uno dei due giovani che fecero morire una donna «Pensavo ch'era faille scippare» ROMA — Con l'interrogatorio degli imputati, ha preso l'avvio in corte d'assise il processo contro i due tossicodipendenti che 11 9 aprile scorso provocarono la morte della signora Lucia De Palo, di 55 anni, trascinandola con 1' auto per sottrarle la borsa. Massimo Palombini, 29 anni, e Rocco Verrini. 28, giudicati con il rito direttissimo per omicidio preterintenzionale, rapina aggravata e, il solo Verrini anche per il furto della autovettura «Fiat 131» usata per lo scippo, han¬ no ammesso le loro responsabilità. Palombini. figlio di un pensionato, tossicodipendente da otto anni, è il responsabile materiale dello «strappo» conclusosi con la morte della De Palo, che si stava recando in banca per un deposito. Il giovane ha sostenuto che ad organizzare il colpo è stato Verrini, il quale la mattina del 9 aprile gli avrebbe detto, incontrandolo in un bar: «Lascio la tua auto e r'ieni con me: andiamo a rimediare un po' di soldi-. Palombini, nel tentativo di attenuare le proprie responsabilità, ha sostenuto che non fu lui a trascinare la donna ma sarebbe stata la donna ad aggrapparsi all' auto, finendo poi in terra. «Pensavo che uno scippo fosse una cosa semplice. L'avevo risto fare al cinema ». Rocco Verrilli. figlio di un portantino di ospedale, ha dato ai giudici una versione diversa. Ha sostenuto che tulli e due si erano trovati d' accordo nel compiere il -colpo, per procurarsi il denaro

Persone citate: De Palo, Lucia De Palo, Palombini, Rocco Verrilli, Rocco Verrini, Verrini

Luoghi citati: Roma