Carlo e Diana scoprono la folla

Carlo e Diana scoprono la folla Conclusa la visita di tre giorni a Milano, i principi di Galles da ieri sera sono ospiti di Firenze Carlo e Diana scoprono la folla Gente in attesa da ore, strette di mano, tifo calcistico - Visita al «Cenacolo» di Leonardo - La principessa ai monaci delle Grazie: «Lavorate molto? Pregate molto?» - Al gruppo Agusta «Lady D» ai comandi del nuovo elicottero anglo-italiano - Carlo: «Per questa volta guida mia moglie» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE '• MILANO — Sabato e domenica c'erano state corte•sla, gruppi non molto numerosi In attesa, attenzione divertita. Ieri mattina, all'uscita dalla chiesa delle Grazie, l'accoglienza per 1 principi di Oalles Carlo e Diana è stata tanto calorosa che la coppia ha deciso di violare il cerimoniale ed andare a stringere le mani di chi, malgrado la giornata lavorativa, si accalcava da oltre un'ora dietro la transenne. Breve incontro caratterizzato da un tifo di tipo calcistico, con gii studenti del liceo San Carlo che. affacciati alle finestre, intonavano un «ale, oh-oh» più da stadio che da visita reale. Poco prima, accompagnati dal sindaco, dal priore domenicano padre Celeghin e da Carlo De Benedetti, presidente della Olivetti, l'azienda sponsor del restauro dell'affresco vinciano, 1 principi avevano visitato «L'ultima cena». La responsabile del restauro, Pinin Brambilla, ha illustrato agli ospiti tecniche seguite e risultati ottenuti raccontando che anche l'antenata del principe, Vittoria, ammirò il dipinto. -Che cosa avrà visto?» ha chiesto il principe quando ha appreso in quali condizioni fosse il dipinto aggiungendo che ha intenzione di andare a Windsor per vedere i disegni di preparazione dell'affresco. Lady Diana, in tailleur grigio azzurro, si è trattenuta a parlare qualche istante con i monaci. -Lavorate molto? Pregate molto?, ha domandato. • Certo, così vuole la nostra regola* è stata la risposta. Alla chiesa delle Grazie è seguita, secondo programma, la visita alla basilica di Sant'Ambrogio. Anche qui i principi si sono avvicinati alle transenne per salutare la gente e la principessa, notata una bimbetta bionda che non riusciva ad avvicinarsi, a causa del servizio di sicurezza, le si è fatta incontro per prendere dalle sue mani un mazzolino di fiori. Folla meno estatica a Ca- sclna Costa, per la visita dei reali allo stabilimento della A gusta elicotteri, azienda prescelta perché è partner della Gran Bretagna nella realizzazione di un nuovo mezzo medio-pesante, l'EH 101, che sarà pronto per il 1986. Rinunciando all'intervallo di mensa gli operai si sono assiepati davanti ai cappannoni e lungo i viali della fabbrica (4000 dipendenti) accogliendo la coppia regale con un applauso vigoroso. C'è stato anche qualche grido, poco protocollare magari: • Bravo!' diretto al principe, addirittura un «viva gli sposi- che In realtà non c'entra¬ va nulla e ha suscitato qualche ilarità. Raffaello Teti, presidente dell'Efim, l'ente di cui il gruppo Agusta fa parte, ha fatto gli onori di casa e non ha fatto fatica a mettere a suo agio il principe che è voluto salire a bordo del modello in grandezza naturale dell'EH 101. Istintivamente si è seduto al posto del primo pilota, ma questo non andava bene agli scatenati fotografi britannici che, per averlo piti vicino, gli hanno imposto di mettersi al posto del secondo. «Va bene, vorrà dire che per questa volta piloterà mia moglie- ha acconsentito il prin- cipe scoppiando in una risata. Dopo una manifestazione aerea un po' scombussolata dal fotoreporter che invadevano la pista costringendo i principi In disparte, nella palazzina della direzione agli ospiti è stata offerta una colazione in piedi, organizzata, ovviamente con un menù particolare, dalla stessa ditta che gestisce la mensa della fabbrica. A Carlo è stato offerto in ricordo un modello in argento dell'elicottero italo-inglese, a Diana una spilla di Bulgari fatta con una moneta siriana del settimo secolo. Erano le 14,43 quando 11 turboelica Andover, della Corona britannica pilotato personalmente da Carlo d'Inghilterra, si è levato in volo dalla pista dell'aeroporto della Malpensa alla volta di Firenze, dove prosegue la visita dei principi. Marzio Fabbri FIRENZE — «Benvenuti a Firenze.: con questa frase il sindaco Landò Conti ha accolto all'aeroporto dì Peretola Lady Diana e il principe Carlo d'Inghilterra per il loro soggiorno fiorentino di tre giorni. La visita avviene tredici anni dopo il viaggio a Firenze della principessa Margaret e un quarto di secolo dopo quello della regina Elisabetta e del principe consorte Filippo del maggio del '61. Un centinaio di persone dal limite della vicina autostrada Firenze-Mare sono riuscite a superare le reti di recinzione avvicinandosi all'aereo, tenute a distanza dalle forze di sicurezza. Sotto 11 fuoco di fila del fotografi e delle macchine di ripresa delle televisioni. Diana e Carlo hanno raggiunto la Maseratl • che sostava all' esterno per proseguire con scorta verso villa di sir Acton, dove risiederanno durante la permanenza fiorentina. . fcvv I principi sono stali accolti da sir Harold Acton nella sua residenza fiorentina, villa «La Pietra». L'edificio prende 11 nome dalla pietra miliare posta dinanzi al suo ingresso che segna il miglio di distanza dalla porta San Gallo di Firenze (ora Piazza della Libertà). I principi di Galles sono rimasti a riposo, nell'antica vil¬ la, che sorge su una collinetta alle pendici della collina di Fiesole. A villa «La Pietra» — che nell'arco degli anni ha avuto ospiti molto Illustri — 1' appartamento riservato ai principi di Galles è sul retro All'ingresso della villa o meglio del viale che porta alla residenza, agenti di polizia e vigili urbani impediscono"1 l'àMessò*»'afeli- V&tforret MUano. Dopo la \isit a nUaftnsitic&di Sant'Ambrogio, Carlo d'Inghilterra staYVicma.aUwtriuisenne per risponda* ni soluti .della foHa Cascina Costa. Carlo e Diana arrivano agli stabilimenti Agusta