La Jotti insiste: trattenere la diaria ai deputati assenti di Giuseppe Fedi

La Jotti insiste: trattenere la diaria ai deputati assenti Nella riunione dell'ufficio di presidenza della Camera La Jotti insiste: trattenere la diaria ai deputati assenti In sede di giunta per il regolamento, inoltre, solleciterà la definizione dell'organizzazione dei lavori per sessioni - «Sulle misure da adottare non c'è ancora accordo» ROMA — Meno soldi al parlamentari assenteisti? Nilde Jotti, dopo l'ultima, clamorosa fuga di massa del deputati da Montecitorio, ha formalizzato l'altro ieri, nella riunione dell'ufficio di presidenza della Camera, la sua proposta di ripristinare forme di controllo delle presenze dei deputati per procedere a trattenute sulla diaria nei giorni di assenza non giustificata. L'esame della questione continuerà in una prossima riunione convocata per il 15 maggio. L'ufficio, informa una nota della presidenza della Camera, ha dato mandato a Nilde Jotti di sollecitare, «in sede di giunta per il re¬ golamento, la definizione di alcuni problemi — in particolare l'organizzazione del lavori per sessioni — che rivestono particolare rilevanza per la migliore funzionalità della Camera e dell'attività dei singoli parlamentari». «Non c'è ancora un accordo sul tipo di misure da prendere — spiega Vincenzo Longi, segretario generale della Camera —. Molti collegano questo problema all'andamento del lavori parlamentari, ad una revisione del tipo dei lavori. Le proposte praticabili sono diverse. Come è noto, l'indennità parlamentare è stabilita per legge e non è toccabile. Si può intervenire sul¬ la diaria di presen che è di quindici giorni al se roma stabilisce la legge e che si dovrebbe dare a chi viene. Poi ci sono altre indennità di cui godono i deputati su 'ili si potrebbe intervenire Parlo del rimborsi che la ... età dà per gli avvicinamenti ugli aeroporti, alle stazioni, indennità che non si dovrebbero applicare per chi non le usa». «Si tratta di singole misure di cut si dovrà discutere per vedere se applicarle o no o se applicarle in parte — continua Longi — tutte però collegate con un punto pregiudiziale che è quello del collegamento di queste eventuali sanzioni con un diverso andamento dei lavori parlamentari». E 1 diretti interessati? Come reagiscono alle misure contro l'assenteismo che la presidenza e la giunta per il regolamento della Camera stanno elaborando? Felice Gorgoglio, socialista, ricorda ci." alcuni tentativi sperimentati in passato sono falliti. «Il registro delle firme — di e — non risolve il problema delle presenze. Un deputato può firmare e poi assentarsi al momento delle votazioni. Il vero problema è organizzare l lavori della Camera per sessioni, in modo die ci siano del giorni stabiliti e fissati in cui l'obbligo di presenza è vincolante». In questo caso, aggiunge Borgoglio, «ben vengano le sanzioni pecuniarie per i deputati assenteisti. Ma nello stesso tempo va garantita ai deputati la possibilità di svolgere il lavoro nel loro collegi elettorali. Quando si convoca la Camera alle 9 del lunedi si è scelto di mostrare al Paese die il deputato non è presente. Non è un mistero che l'assenteismo si verifica al lunedi e al venerdì, quando i parlamentari, non prevedendo votazioni, si assentano per impegni di collegio». Paolo Battistuzzl, vicesegretario del pll, dopo aver premesso di essere il numero uno del partito in fatto di presenze a Montecitorio, lancia una proposta che «potrà suscitare qualcfie polemica: accorpare le votazioni. Ad esempio — dice — dedicare cinque giorni al mese alle votazioni». «Sostanzialmente — conclude Battistuzzl — propongo un po' quello che avviene adesso In casi eccezionali, come In questi giorni, quando la Camera stava per chiudere per le elezioni amministrative di maggio, o come aptilene ogni anno alla fine di luglio,' prima delle ferie. Potremmo fare sistematicamente questa cosa ogni mese». Giuseppe Fedi

Persone citate: Borgoglio, Jotti, Nilde Jotti, Paolo Battistuzzl, Vincenzo Longi

Luoghi citati: Roma