Crimini di passione per Ken Russell

Crimini di passione per Ken Russell PRIME FILM: «China blue» con Kathleen Turner - «Assisi underground» Crimini di passione per Ken Russell Le fantasie sessuali nella società di massa - Da una seduta di psicoterapia emergono ipotesi su cui non viene fatta vera satira CHINA BLUE di Ken Russell, con Kathleen Turner, Anthony Perkins, Jeff Laughlin. Produzione americana a colori. Erotico. Grand'Eliseo c Charlle Chaplin 1 di Torino, Quirinale di Roma. Ken Russell sa bene che esistono cassetti dell'anima che si aprono con lo scricchiolio di una risata apprensiva: tutto-quel che c'è dentro può eccitarci, ma può far male. Russell lo sa perché, per suo conto, è una vera cassettiera e paga il suo male di vivere con lo sperpero di miraggi, col talento visionario che gli viene riconosciuto. Qui si tratta delle fantasie sessuali nella società di massa. Per capire China blue oltre le intemperanze e la voglia di esibizione, supponete che Russell abbia fatto la parodia serissima di una seduta di psicoterapia di gruppo e che abbia dato ai suoi spettatori-complici questo tema: «Dite quali sono le vostre fantasie sessuali e come usarle per essere felici». In effetti. China blue comincla e finisce con le battute di una seduta di autocoscienza; è un marito che si confessa, anche per conto di moglie e amante. Tutto il resto avviene nel segno dell'ipotesi, dell'immaginazione. Il marito Jeff Laughlin è scontento della moglie frigida, l'irreprensibile stilista di moda Kathleen Turner è scontenta del propri buoni (troppo buoni) costumi. Quando per caso le due esistenze si incontrano (Jeff fa a tempo perso il detective privato) si confrontano due frustrazioni, due furibonde infelicità. La stilista di moda si traveste ogni sera da prostituta (o si immagina di farlo, è lo stesso) e va ad esercitare in un alberghetto-postribolo nel quartiere del vizio: preferisce t clienti masochisti, ferisce e. punisce, si vendica. Ma il buon Jeff. in una notte di amplessi totali, le fa conoscere la realtà, il piacere dell'amore die è dare e ricevere. I due po¬ trebbero, dopo la folgorante rivelazione, mettersi insieme e ricominciare una vita, se non ci fosse il senso di colpa che perseguila Kathleen nelle vesti del prete guardone Anthony Perkins, incarnazione del peccato, memoria ulicrala di una educazione cattolica. Bisogna ammazzare Perkins, dopo si potrà essere veramen- \ te felici. Russell ondeggia ira deformazione grottesca e intensa partecipazione, è sempre molto bravo perché tratta i fantasmi come suoi e la platea di spettatori adulti entra senza saperlo in psicoterapia. Giudicato ìnorboso (mentre si tratta di undiscorso sulla morbosità), itjilm, col titolo originale-:'di Pritfrè of pksslon, liO dl'u&T"*SJb< guai-in America e Ita subito tagli. Certo, ha dato fastidio il fatto che Russell mette un piede nelle fantasie reali, senza fare completa satira o caricatura. La Turner è un'ottima padrona del suo corpo, Perkins porta con umiltà il marchio di Psycho, il più vero è Jeff, l'Uomo Banale Americano, disposto a guarire, ad essere felice. s. r. * * ASSISI UNDERGROUND, di Alexander Ramali, con Ben Cross, Maximilian Schell, James Mason, Irene Papas. Drammatico, colori (Usa, 1985). Cinema: Ambrosia, Torino. J7 film, prodotto dalla -.Camion Group- di Menahem Golan e Yoram Globus (gli acquirenti della Gaumont italiana), è una derivazione del romanzo di A. Ramati Assisi clandestina: testimonianza storicamente autentica — precisala anche da un titolo di testa — della coraggiosa collaborazione dala da frati e suore della città umbra per portare in salvo gli ebrei che Q.vì$va,iio_. trovato rifugio nei convenite che, dopo l'armistizio dell'i settembre 1943. videro la loro situazione peggiorata dall'accresciuta minaccia della persecuzione nazista. Affluiti ad Assisi, gli ebrei si trovarono presi di mira dalle SS, alle cui ricerche vennero sottratti ad opera, appunto, del frati e delle Clarisse in base alle istruzioni impartite dal vescovo Nicolini che ebbe, nella rischiosa impresa, un animoso collaboratore in padre Rufino Nicacci, frate guardiano del convento di San Damiano. Ampio nel racconto, articolato in episodi diversi, tutti veri nelle circostanze e nei personaggi, ben fotografato da Giuseppe Rotunno. il film dà spettacolare rilievo ai drammatici momenti che portarono i fraticelli e le suore a sfidare l'arroganza nazista, arrivando addirittura a infrangere la clausura imposta dalla regola d'un monastero fem minile. La regìa, pur non manifestando particolari ambizioni, conferisce al film una sua cronistica efficacia. Tra gl'interpreti si distinguono James Mason (il vescovo). Ben Cross (padre Rufino). Maximilian Schell (colonnello Mùller), Irene Papas (madre, superiora). a. v. Kathleen Turner è in «China blue» una irreprensibile stilisia

Luoghi citati: America, Assisi, Roma, Torino, Usa