Ucciso a pugni in mia stupida lite
Ucciso q pugni in mia stupida lite Tragica discussione per uno spinello ai giardinetti di via Castelgomberto Ucciso q pugni in mia stupida lite Un barista di 19 anni - Si era avvicinato alla panchina di altri due ragazzi per chiedere «un po' di fumo», ma tra scoppiato subito.iKdiverbio - Oggi l'autopsia--. Arrestato l'aggressore, è accusato di omicidio-preterintenzionale : t)ft',vragazzo di' 19"'anni è morto dojio una stupida lite, a causa di una gragnuola di pugni, giovedì sera, in un giardinetto pubblico. Un coetaneo è in stato d'arresto nella caserma dei carabinieri di via Piava, accusato d'omicidio preterintenzionale. Mentre Alfredo Dimitri. 19 anni, via Biscarra 9. disoccupato, rispondeva alle domande in caserma, il corpo di Mario Paterno — via Guido Reni 155, barista — veniva trasferito all'Istituto di medi- dna legale, dóve questa mattina sarà eseguita l'autopsia. Nel primo referto, al Martini di via Tofane, è scritto «politrauma da percosse»: stamane il perito accerterà che cosa, in particolare, l'ha ucciso. Giovedì sera, giardini di via Castelgomberto, accanto alla scuola materna, all'angolo con via Nuoro. I ragazzi si ritrovano sempre qui. Con Mario è un amico, Alessandro Molinelli, 20 anni, piazza Basilicata 6. Racconta: «Ci siamo avvicinati alla fontana, poi ci siamo incamminati. Io avevo ancora sete, sono tornato a bere, lui è andato avanti. Al fondo del giardino, sulla panca, c'erano due ragazzi di fuori, non del quartiere». Paterno cammina verso di loro. Li raggiunge, parlano. Secondo le deposizioni raccolte nella notte dai carabinieri, pare che il giovane abbia chiesto ai due «un po' di fumo». L'altro gli nega l'hashish, lui insiste. Molinelli rialza il capo dalla fontana. Vede Dimitri lanciarsi su Mario: lo afferra, lo rovescia sul muretto, una gragnuola di pugni al viso e al torace. Lui accorre, ma il compagno dell'aggressore — E. B., 17 anni, di Grugliasco — lo respinge. Il ragazzo perde gli occhiali, li cerca, quando li inforca vede i due avvicinarsi alla moto, una Malanca 125 rossa: «Il tuo amico sta male, pensaci tu* dicono. Fuggono. Mario rantola, muore sull'ambulanza che lo porta al Martini. I carabinieri del capitano Laghezza e del tenente Dell'Agnello pattugliano la zona, gli amici della vittima sfilano nella caserma di via Piava per dire il poco che sanno. Non conoscono quei due, parlano della moto rossa. Una pista, ipotesi, un nome. Nella notte una pattuglia è a casa di E. B. Il ragazzo non sa che Mario è morto, ammette la «scazzottata», dice che il suo amico «si chiama Aldo e abita in via Biscarra». Poco dopo al 9 della via s'illuminano finestre: i militari suonano, cercano Aldo. Dal penultimo piano un giovane guarda curioso quel movimento. Arrivano al suo alloggio. Non si chiama Aldo, ma Alfredo Dimilrl: è il ragazzo della lite. Non sa che l'aspetta un'accusa d'omicidio. Si avverte un fratello della vittima, titolare di un bar in corso Lione. Sarà lui la mattina, con gli altri due fratelli, a dare la notizia al padre, pensionato, e alla madre. Ai giornali chiede di «non scrivere cose affrettate prima che l'autopsia dica la verità», non vuole «criminalizzare» prima del tempo l'arrestato. E ricorda Il fratello, il lavoro assieme, Il rapporto che li univa: «I miei sono anziani. Ero io a guidarlo: era mio fratello, ma anche un po'mio figlio». Alle spalle della loro casa, nel giardino di via Castelgomberto si radunano amici della vittima: «Fossimo arrivati un po' prima non lo uccidevano, anzi se la filavano». Parlano di Mandino («li jolly del gruppo: era il più mingherlino»), del suo carattere generoso. ' Raccontane del loro quartiere: «Non svecedono fattacci fra noi: mai i carabinieri sono dovuti intervenire. Giochiamo al pallone' la sera, fino a tardi, ina senza disturbare nessuno- Marco Neirotti Mario r.iiirnò. la vittima. Alfredo Dimitri dopo l'arresto
Persone citate: Alessandro Molinelli, Alfredo Dimilrl, Alfredo Dimitri, Dell'agnello, Laghezza, Marco Neirotti Mario, Mario Paterno, Molinelli
Luoghi citati: Grugliasco
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