Dollaro ancora in caduta (1906) Monito degli Usa a Tokyo e Europa di Ennio Caretto

Dollaro ancora in caduta (1906) Monito degli Usa a Tokyo e Europa FONDO MONETARIO/ I «grandi» si impegnano a collaborare sui cambi Dollaro ancora in caduta (1906) Monito degli Usa a Tokyo e Europa Il ministro del Tesoro Baker richiama i partner della superpotenza a risanare le loro economie WASHINGTON — In un clima reso mollo più inquieto di quello della vigilia dal calo del dollaro ai livelli più bassi degli ultimi cinque mesi, e dal cospicuo rallentamento dell'economia americana, i lavori del Fondo monetario e della Banca Mondiale si sono chiusi ieri con un preciso impegno dei Paesi industrializzati a collaborare per la stabilizzazione dei cambi e l'espansione economica mondiale. Dalla settimana di riunioni del gruppo dei 10. del comitato a interim e di quello per lo sviluppo, sono emerse indicazioni precise: Eia volontà di assegnare al Fondo la sorveglianza del coordinamento delle politiche economiche ; la convergenza sulle proposte dei 10 per il mi¬ glioramento del sistema monetarlo internazionale; la disponibilità a un Reagan round» per la liberalizzazione del commerci, i cui preparativi, ha detto il ministro del Tesoro Baker, potrebbero incominciare in seno ai Gatt già il 22 luglio. Ma i fitti incontri, in cui l'Italia è stata rappresentata da Goria, hanno anche messo in luce profondi contrasti tra le grandi, soprattutto sugli aiuti al Terzo mondo. La sensazione che fosse iniziata un'inversione di tendenza del dollaro, in seguito a una battuta d'arresto della ripresa economica statuni tense, era netta fin dal primo giorno. Ma ieri, la divisa americana è scesa per la prima volta da dicembre sotto i 3 marchi tedeschi, 2,99 per l'esattezza, e a 1906 lire. Ha provocato la caduta l'annuncio che nel primo trimestre dell'85 il prodotto nazionale lordo è salito solo dell'1,3 per cento in termini reali, anziché del previsto 2,1 per cento. Nel suoi interventi — i più importanti dei lavori — il ministro del Tesoro Usa Baker ha sdrammatizzato la situazione. Baker ha fatto capire ciré una discesa morbida del- la propria valuta sarebbe gradita agli Stati Uniti e utile alla ripresa economica mondiale, ma a una condizione: che il Giappone e l'Europa assumano ora la funzione di «locomotiva» permettendo a quella americana di prendere fiato. Il senso dell'appello di Ba¬ ker è stato questo. Gli Stati Uniti risaneranno a poco a poco il deficit del loro bilancio statale, che è la fonte di molti guai internazionali: ma Il Giappone e l'Europa devono limitare le loro esportazioni sul mercato americano, e Importare pia prodotti americani nel propri. A tale scopo, occorre migliorare il sistema monetarlo, ad esempio affidando al Fondo il compito di sorvegliare che Paesi come la Germania dilazionino la loro economia, e occorre liberalizzare 1 commerci. Il ministro del Tesoro Usa ha fatto alcune grosse concessioni. In particolare, Il rapporto dei 10 sulla cosiddetta riforma delle monete — che non è affatto tale j— in preparazione per Tokyo per 11 21 giugno dovrà essere perfezionato in una conferenza apposita e poi rinviato per la sua applicazione al comitato ad interim. Ma Baker si e altresì dimostrato irremovibile sugli aumenti di capitale della banca mondiale o sul nuovi diritti di prelievo per il Terzo mondo e i Paesi più indebitati. Il ministro del Tesoro italiano Goria, che ha invano perorato la causa terzomondista insieme con la Francia, ha manifestato una cauta soddisfazione per l'esito dei lavori, osservando che maggiori progressi potranno essere compiuti al vertice dei sette Paesi più industrializzati a Bonn ai primi di maggio. Goria ha notato che le previsioni del «World economie outlook» sono ottimistiche, e ha posto in rilievo i passi avanti compiuti dall'Italia, dove l'inflazione è scesa all'8,6 per cento, ma ha espresso qualche riserva sulla possibilità che la Germania o il Giappone ottemperino 'alle richieste degli Stati Uniti, e qualche inquietudine per le nazioni più Indebitate. Il nostro ministro ha infine ribadito l'opportunità di passare dai cambi fluttuanti alle fasce dl oscillazione delle monete, osservando che lo Sme ha retto bene a molte pressioni, e potrebbe essere preso a modello per un «serpentone, che coranrendesse ll-t\pllaro e lo yen giapponese. . Ennio Caretto Così cresce l'Occidente (Variazioni % del prodotto nazionale lordo) 0 1 2 3 4 5 6 7 -I, i ., i i » .i i, Canada Francia Gran Bretagna 1079-73 D1005* Italia Fonte: Ocse (•) Previsione