Il giudice Palermo fa arrestare i grandi costruttori della Sicilia di Giuseppe Zaccaria

Il giudice Palermo fa arrestare i grandi costruttori della Sicilia Accusati di frode fiscale per 17 miliardi (in carcere anche due Rendo) Il giudice Palermo fa arrestare i grandi costruttori della Sicilia DAL NOSTRO INVIATO TRAPANI — «Vengo subito...', ha risposto ieri per telefono Mario Rendo. 59 anni, cavaliere del lavoro, dalla sua abitazione romana. Erano le 8: un collaboratore lo'avvertiva che in via di Villa Patrizi, negli uffici del Ciem, il perno del suo impero, c'era la Guardia di finanza. Un'ora dopo, i polsi coperti da un impermeabile ripiegato, uno dei più noti imprenditori siciliani è stato condotto prima in una caserma, poi in carcere, sotto l'accusa di frode fiscale. Quasi nello stesso momento, la stessa imputazione stava provocando fra Catania c Trapani l'arresto di altre venti persone: grandi costruttori, piccoli appaltatori, faccendieri. E anche un mafioso. Un terremoto nell'imprenditoria calanese. Un'iniziativa del giudice Carlo Palermo, scampato due settimane fa ad un sanguinoso attentato di mafia e rientrato a Trapani da appena tre giorni. La sera di giovedì scorso, col procuratore capo uscente. Giuseppe Lumia, e due colleglli della procura. Salvatore Barresl e Bernardo Petralia. Palermo ha firmato una lunga scric di ordini di cattura. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata all'emissione eli fatture ialsc. Grazie alla complicità di alcune piccole aziende di Trapani, gl'imprenditori catahesl avrebbero utilizzato questi documenti per -aumentare fittiziamente i costi di gestione e procurarsi notevole disponibilità di fondi r.itra-bilancio». La tredicesima Legione della Guardia di Finanza sintetizza l'accusa in queste laconiche righe. A Trapani Carlo Palermo, raggiunto per telclono nella caserma-bunker dove ormai alloggia, risponde secco: -Non posso dire nulla: continuiamo a lavorare». Quel poco che si può aggiungere, lo si ritrova negli archivi. Due anni la. la Finanza aveva inviato alla pro¬ cura di Trapani un lungo rapporto sul vertiginoso .giro- di false fatture che una sene di piccole aziende avevano organizzato nel Trapanese. In gergo, venivano definite .cartiere.: società zoppe, o esistenti solo sulla carta (una. che continuava ad emettere fatture, risultava tallita addirittura dui '76): loro unica ragione sociale era la falsa giustificazione di spese per conto di gruppi più grandi. La frode, scriveva la Finanza, si poteva quantificare per la sola provincia di Trapani in 15-17 miliardi E a controllare questo enorme castello di carte c'era un uomo della malia: Francesco Pace. 44 anni, da Paceco. legato al clan elei Minore (e. si sarebbe scoperto più tardi, amico di quel Gioacchino Calabro che oggi è in carcere per la strage di Pizzolungo). Francesco Pace, adesso apre l'elenco degli arresll nel Trapanese: con lui sono finiti in carcere proprietari di cave, piccoli costruttori, l'exsindaco repubblicano dì Enee. Ma i personaggi di maggior spicco sono slati raggiunti a Catania: Ugo Rendo. 63 anni, lratello di Mario; Giuseppe Costanzo, figlio di un altro cavaliere del lavoro. Carmelo; e poi ancora Giuseppe Ciaurelli. costruttore, il suo collega Francesco Alonzo. 52 anni. Franz Amato. 50 anni. Gli uomini In divisa ieri mattina si sono presentati anche nella villa di un altro «cavaliere-. Gaetano Oraci: si sono sentiti rispondere che non c'era, ed .assente- da Catania risulta anche un altro costrutlore. Giovanni Parassiti. L'impero di Rendo ruota attorno al Ciem. Tra le maggiori realizzazioni del gruppo in Italia e all'estero ci sono il centro nazionale delle ricerche ad Adrano (Catania) e la centrale autofertilizzante Superphoenix di Lione in Francia... -Siamo costernati, sconcertati, perplessi...-, dicono adesso alla sede romana del gruppo Rendo. -L'accusa è incomprensibile: parlano di false fatture emesse tra II 77 e l'Sl. Ma le nostre aziende edili si sono avvalse, nell'82, della legge sul condono fiscale». E' stato diffuso un comunicato che, formalmente, si limita ad esprimere fiducia per • un rapido ed esauriente esame della pratica-, ma 1 legali del grupjxi già esprimono •perplessità per un provvedimento che appare eccezitnale, in relazione ad un fenomeno che ha coinvolto migliaia di imprese in Italia-. Fuori dall'ufficialità, gli uomini del cavaliere fanno notare che questo è il primo, clamoroso provvedimento di arresto adottato dopo la legge 516, quella sul condono. Ed aggiungono che. già ieri, gli oltre quattromila dipendenti del cavaliere del lavoro volevano manifestare la loro solidarietà con uno sciopero. I giudici, per ora. rispondono col silenzio. Dalle firme degli ordini di cattura si può solo ricavare una constatazione: Carlo Palermo non ha assunto questa Iniziativa in prima persona. Giuseppe Zaccaria