Lea collina inquinata dalle antenne

Lea collina inquinata dalle antenne Oltre a deturpare il paesaggio, i ripetitori emettono radiazioni non ionizzanti Lea collina inquinata dalle antenne Allarme dei tecnici sui pericoli dei «campi elettromagnetici intensi», i cui effetti sull'uomo sono ancora sconosciuti - Il responsabile degli impianti Rai spiega quando c'è rischio - Un'indagine a Trieste Nessun rispetto del paesaggio e dei moiuP menti circostanti. La selva delle antenne delle stazioni radiotelevisive deturpano l'ambiente, cambiano sostanzialmente la fisionomia della collina torinese. All'Eremo, alla Maddalena, a Supcrga sono talvolta più fitte della vegetazione e il verde del parchi si confonde con i colori sbiaditi delle strutture metalliche, delle costruzioni in cemento armato. Di fronte a tale scempio si pone un Interrogativo. Sono stati rispettati i vincoli monumentali, paesaggistici e ambientali? Al problema se ne aggiunge un altro più grave: l'inquinamento elettromagnetico provocalo dall'emissione dei programmi radiotelevisivi. Sono radiazioni non ionizzanti (vale a dire che non si accumulano come quelle dell'uranio) i cui effetti sull'uomo sono ancora sconosciuti. Nessun allarme per ora, ma i futurologi si chiedono se la società nel 2U00 non debba affrontare seriamente le conseguenze dell'esposizione ai .campi elettromagnetici intensi-. Hanno però destato sorpresa a Trieste 1 risultati di una perizia ordinata dal pretore, dott. Raffaele Morwey, su 27 persone che abitano sulla collina di Conconello dove vi è un'alta concentrazione di ripetitori. Gli esperti sono giunti alla prima conclusione che i campi magnetici delle sorgenti radio sono responsabili di disturbi neurovegetativi. La situazione dell'Eremo, di Supcrga e della Maddalena è diversa da Conconello (I ripetitori sono stati installati nel mezzo dell'abitato), ma esiste una concentrazione che può costituire un potenziale pericolo. Sulla collina torinese ci sono, infatti. 33 antenne per i lllllllllllMliiiliiiini prbgVamiri'I tM'isf'vi e 9\à'aioft1rilcl* *** Ecco 11 parere dell'ing. Enrico Pieri, responsabile degli impianti trasmittenti della RaiPiemonte: «C'è un potenziale pericolo se coincidono tre fattori. Apparati di potenza 7ticdio-alta (tali sono definiti da 1 a 10 chilowatt) concentrati nella stessa area, la poca distanza sta verticale che orizzontale delle antenne dalle case c l'esposizione prolungata degli abitanti alle radiazioni-. Alla Rai garantiscono che le loro antenne dell'Eremo sono sicure, tanto che sono state prese 'precauzioni anche per gli operatori addetti-. Ma le altre, quelle delle emittenti private, quali garanzie offrono? La foresta di tralicci è cresciuta in pochi anni, senza alcuna regolamentazione -poiché in materia non esistono leggi-. Mancando una legislazione, gli impianti sono stati, infatti, installati con differenti criteri. Una diversità che non esime, però, i proprietari dal rispetto delle leggi vigenti e diventa lecito chiedersi quanti di loro sono in regola. Fa notare il pretore Guarinlello: -C'è ti Dpr numero 303 del 19 marzo '56 che impone l'uso di sistemi adeguati contro ogni forma di radiazione, comprese radiofrequenze e microonde. Si applica alle attività in cui sono adibiti l lavoratori e la non osseranza costituisce reato-. Cosi la collina torinese, già deturpata dall'abusivismo edilizio e da scelte urbanistiche non corrette, rischia adesso, per insufficienza di norme, anche l'inquinamento elettromagnetico. Un primo danno i tralicci lo hanno già fatto: hanno modificato il paesaggio. Emanuele Monta minine cresciuta sul colle della Maddalena

Persone citate: Enrico Pieri, Raffaele Morwey

Luoghi citati: Trieste