Rambaldi: «Questa è la vera storia di E.T » di Susanna Marzolla

Rambaldi: «Questa è la vera storia di EX » Il «mago» degli effetti speciali del cinema ieri in tribunale a Milano Rambaldi: «Questa è la vera storia di EX » Aveva giudicato diffamatori alcuni articoli su di lui - «Una sola scena è stata girata con un bimbo focomelia): la madre era presente alle riprese» MILANO — Carlo Rambaldi. «iliaco, degli effetti speciali a Hollywood, ieri era a Milano In un luogo piuttosto insolito per un uomo di cinema: un'aula di tribunale. Era venuto qui a tutelare la propria fama di professionista e i! buon nome della sua «crealura- E.T.. il mostriciattolo extraterrestre, brutto ma buono, che ha entusiasmato i ragazzi di mezzo mondo. Nel gennaio dell'83 dopo l'uscita del film, sulla 'Domenica del Corriere» era uscita una serie di articoli che Rambaldi ha giudicato diffamatori. Non cosi la corte che per un articolo ha deciso di «non dolersi procedere- perché la querela è stata presentata in ritardo, per un altro ha assollo il giornalista -per non aver commesso il fatto-, e ha condannato Rambaldi a pagare le spese processuali. Negli articoli si raccontava che E.T. non era un capolavoro della meccanica e dell'elettronica, ma un semplice pupazzo che si muoveva perché al suo interno si alternavano un attore nano e un bambino di 12 anni, nato senza gambe. A questo E.T. Rambaldi deve tenerci proprio molto se dagli studios della California è arrivato di persona fino al grigio palazzo di giustizia milanese, è rimasto tutta la mattina seduto su una panca ad aspettare che la Corte esaurisse i processi preceden-1 ti, per poter poi finalmente raccontare anche ai magistrati Italiani quali siano i «scordi: del suo celeberrimo pupazzo. ■ Innanzitutto — dice Rambaldi — preferirci non chiamarlo pupazzo ma piuttosto attore elettronico o robot espressilo- e spiega che quelli costruiti per il cinema sono solo i •■precursori- di macchine che potremo utilizzare comunemente nel futuro: ■ Come ci sono robot clic risotl'ono problemi tecnici, cosi ci saranno robot capaci di farci divertire-. Nell'attesa del futuro cerchiamo di capire come ha funzionato questo E.T. Sopra c'é una maschera di gomma, quella che tutti conosciamo con la faccia rugosa, i grandi occhi, il naso schiacciato («mi sono ispirato al mio gatto himalayano, immaginato sema orecchie e con il naso rialzato- racconta Rambaldi) il corpo rattrappito, le lunghe braccia. E dentro? Il suo creatore mostra le foto: tutto un intri¬ co di strutture metalliche, cavi, circuiti elettronici. -E.T. — spiega — ha 85 punti di movimento azionati attraverso un computer. E' costalo 3 miliardi e sette vtesi di lavoro, altro die una semplice masch.cra-. Di E.T. ne sono stati costruiti quattro esemplari, custoditi nel suo studio di Los Angeles, uno totalmente elettronico, uno elettronico e meccanico, uno solamente meccanico, e la maschera. Ciascuno di essi è stato utilizzato a seconda delle esi¬ genze del film. Rambaldi quindi non nega l'uso della maschera dentro cui agiva un attore nano: -Serviva per le scene in campo lungo quando per la distanza era impossibile servirsi di cavi c del computer e la faccia poteva restare un'espressione fissa. Si tratta però, in totale, del 9 per cento delle inquadrature.. E il bambino foconiclico? -L'abbiamo usato in una scena soltanto, quando ET. si ubriaca-. Rambaldi spiega quindi ad un presidente di tribunale piuttosto stupito (-In Italia — commenta il giudice — non credo possa avvenire-) che non si è trattato del sordido sfruttamento di un' bambino sfortunato, ma di un rapporto di lavoro instaurato tramite un'associazione che a Los Angeles raccoglie gli handicappati e cerca di in-i serirll nel mondo del cinema. -Tanto è vero — dice — che la madre è stata sempre presente sul set-. E aggiunge che non vi era nulla di segreto perché 11 ragazzino era ripreso proprio accanto a E.T. nella foto di gruppo fatta al termine delle riprese e distribuita per pubblicità a tutte le agenzie. E.T. è stato uno dei film che ha Incassato di più (400 miliardi) consolidando la fama e le fortune del suo regista Steven Spielberg. A Rambaldi ha fruttalo un Oscar per gli effetti speciali, il terzo da quando otto anni fa é approdato a Hollywood: i primi due erano stati per King Kong e Alien. Con tanta gloria era poi cosi importante querelare un settimanale italiano? -Non potevo tacere — spiega — e poi mi spiacc che ad attaccarmi sia stato proprio un mio connazionale-. Ma dal tribunale del suo Paese questo *mago* di Hollywood ha ricevuto ben poca soddisfazione. Susanna Marzolla À À Carlo Rambaldi con il patrono, avvocato Àrmaiii: ha spiegalo come- è sialo realizzalo il filili di Spielberg - À destra K.T.

Luoghi citati: California, Hollywood, Italia, Los Angeles, Milano