Pan tv, un network da trenta miliardi di Ugo Bertone

Pan tv, un network da trenta miliardi L'ultima nata fra le grandi tv commerciali vuole estendersi entro l'anno in tutto il Paese Pan tv, un network da trenta miliardi La nuova emittente è sostenuta da un gruppo finanziario lombardo - Politicamente in area de, vuol diventare una tv per famiglie MILANO — Lo formula? Una tv per la donna e la famiglia. I programmi? .Avremo presto — dice il direttore Francesco Cetrangolo — un'importante collega della Carrà». La carta segreta? .Quando sarà pronta la legge — anticipa Cetrangolo — partiremo immediatamente con sei telegiornali locali arricchiti da una parie comune nazionale che sarà preparata da uno staff di professionisti che, con un contratto di collaborazione, lavoreranno a rotazione per il nostro network ... £" da queste premesse che muove l'avventura dell'ultimo nato del complesso universo televisivo italiano: Pan tv. per il momento jmeo più die una sigla (ma da alcuni mesi diverse emittenti trasmettono in Piemonte. Lombardia e Liguria con questo marchio/ ma dalle ambizioni dichiarate. Finora, infatti, secondo i calcoli /non sconfessati dai promotori) t'avventura televisiva di Pan ù costata almeno trenta miliardi di lire. Questi capitali sono serviti per assicurarsi una rete di emittenti in Piemonte, Liguria e Lom¬ gspszSp bardia. Tra breve, anche il Trivencto dovrebbe aggiungersi al sistema. Ma i programmi non finiscono qui; a settembre, secondo le proiezioni del network, la rete potrà trasmettere fino a Roma grazie a emittenti di proprietà. Entro la fine dell'anno saranno, infine, sottoscritti contratti di collaborazione coìi varie stazioni del Sud fino a raggiungere la copertura dell'intero territorio nazionale. Per il momento, però, gli avversari potenziali (da Berlusconi a Eurotv) guardano al nuovo nemico con una certa sufficienza; lo stesso mistero che avvolge la struttura societaria del nuovo network avvalora l'immagine di un'iniziativa estemporanea. .Tutte stupidaggini — spiega Cetrangolo — se penso all'impegno finanziario a lungo termine che è stato profuso nell'iniziativa.. Eppure il nascente impero di Pan tv non sembra cristallino; al fondo dell'iniziativa c'è una società a responsabilità limitata (con un capitale versato di 50 milioni di lire) che fa capo alla finanziaria Cofile per il 9-1 per cento (composta da finanzieri c imprenditori lombardi non meglio precisati, anche se si parla di alcuni tra i maggiori inserzionisti dei principali network) e per il 6 per cento all'industriale edile Angelo Mascìieronk ; ; ^ Va' fitevaio' clìe". in qualità di amministratore unico, figura Paolo Lazzati (nipote dell'ex rettore dell'Università Cattolica), tra i più noti commercialisti dell'area cattolica lombarda. Inoltre, i ìnezzi finanziari non sono per il momento mancati al network di Pavia: in pochi mesi è stala acquistala Rta di Aosta (per una cifra vicina al miliardo e mezzo), Antenna tre Piemonte, Nuova Rete Piemontese, Savona tp, Video Milano, Telestudio Milano e, dal curatore fallimentare, Telemontepe- nfc*. te r ''Ècsta'ì'vhpressione di un'iniziativa maturata nell'area della de ("-Tutte sciocchezze — spiega il giornalista del Corriere della Sera Metrangolo — perché i nostri finanziatori sono mossi soprattutto dalla volontà di ripetere il successo di Berlusconi..; e destinata come tale a soi>rap- porsi all'azione di Eurotv (controllala da Callisto Tanzi, proprietario della Parmalat, assai ricino ad ambienti cattolici) per contrastare le iniziative del network di Canale cinque. Per ora si tratta-di supposizioni che meritano*di 'essère messe alla prova del confronto con i fatti (l'obiettivo sussurrato di Pan tv è di montare una struttura pubblicitaria in grado di raccogliere ordini per cento miliardi di lire già ncll'86) soprattutto se, accanto alle iniziative per la donna e la famiglia e i telefilm acquistati in proprio. Pan tv saprà far partire i telegiornali. ..Crediamo in questa scelta — conclude Metrangolo — anche perché è la legge che dovrebbe spingere in questa direzione. All'origine, infatti, noi siamo nati come tv locale, poi i decreti ci hanno fatto sperare in una dimensione più ampia-. Per il momento, però, il confronto ìion è con Berlusconi ma con la più modesta Antenna tre che si è rivolta alla magistratura (con un iniziale successo) per problema di frequenze. Ugo Bertone