La Centrale si fende con il Nuovo Banco

La Centrale si fende con il Nuave Sante AMBROSIANO / Arriva un partner straniero? La Centrale si fende con il Nuave Sante MILANO — Fusione tra Centrale e Nuovo Ambrosiano; quotazione immediata del titolo in Borsa; nascita del maggior gruppo bancario privato italiano che. coniando anche la controllala Catlolica del Veneto, disporrà di oltre 300 sportelli. 8000 miliardi di raccolta e un cash-flow di oltre 200 miliardi. Insomma, tra scossoni In Borsa, polemiche tra 1 soci e complessi passaggi giuridici prende il via. finalmente, la soluzione del problema Ambrosiano. Ieri il consiglio di amministrazione del Nuovo Banco, che ha confermalo i vertici dell'istituto (Giovanni Bazoli presidente e Ruggero Ravenna e Fabrizio Gianni vice) ha approvato il progetto di ristrutturazione del gruppo che, In forma ufficiale (ma già si sono avuti avalli di massima) sarà sottoposto -al più presto, probabilmente in settimana, all'attenzione della Consob e della Banca d'Italia. Il progetto prevede: la fusione fra Centrale e Banco Ambrosiano, la creazione di una controllata, con capitale di 50 miliardi aperta ai privati, che svilupperà l'attività di mcrchant banking; il conferimento nella quotata Fiscambi di tutte le alliviia parabancarie, ivi compresa la Centrale fondi e la Centrale servizi, attiva nel carni» dell'automazione. Non è stato annunciato però l'aspetto più rilevante dell'operazione, ovvero il prezzo di concambio tra le azioni del Nuovo Ambrosiano (a maggio partirà la conversione dei warranls nelle mani dei soci privati che porterà il Nuovo Banco a un capitale di 750 miliardi di lire) e quelle della Centrale. In piazza Affari il rapporto più accreditato secondo gli osservatori e di 5 azioni Ambrosiano contro 2 Centrale ma ogni stima è prematura, solo a luglio i periti concluderanno le stime dei vari patrimo¬ ni e solo entro la fine dell'anno nascerà la nuova società. Il titolo Centrale, sulla base di illazioni. C scivolato in chiusura del 2.5% per poi crollare sotto le 3000 lire nella versione ordinarla e del 4%. in quella risparmio. Ma gli scossoni più clamorosi si sono registrati fuori mercato nelle contrattazioni dei warrant-s del Nuovo Banco, scivolati a un prezzo Intorno alle 400 lire (contro 1000 di line 84) Va rilevato che da pochi giorni si scambiano anche warrants di categoria (cioè quelli riservati ai grandi azionisti del vecchio Banco di Roberto Calvi) trattali intorno alle 220 lire. Tutto crea un clima di incertezza che potrebbe essere placato, soprattutto per quanto riguarda la Centrale (su cui si avvertono azioni di smobilizzo da parte di gruppi speculativi) dall'azione dei gruppi di pronto intervento costituiti dalla Consob. Questo, soprattutto in considerazione di un problema evidente nel complicalo intrico giuridico legato all'operazione. Va detto Infatti che le banche che controllano il Nuovo Banco disporranno della maggioranza della nuova società con la conversione sola delle azioni della banca di via Clerici (dando per buono un rapporto di 2 a 5, risulta una quota del 54% circa). Ma resta il pacchetto pari al 467, del capitale con cui il Banco controlla attualmente il capitale della Centrale. Che fare di queste azioni? L'Ambrosiano si e ventilato in consìglio è di fronte a due possibilità: o azzerare il valore di queste azioni (cosa che non conviene a nessuno); oppure all'atto della iusione. cedere contestualmente questi titoli (in via di ipotesi il 15%. circa) a una banca. Il compratore (probabilmente straniero) pare che ci sia ed è disposto a pagare 200 miliardi di lire circa per l'operazione. iTgo Bertone

Persone citate: Fabrizio Gianni, Roberto Calvi, Ruggero Ravenna

Luoghi citati: Milano, Veneto