Mesina sparito a Vercelli
fi/lesina sparito a Vercelli fi/lesina sparito a Vercelli (Segue dalla 1* pagina) donna, Caterina Pinna, è stata a Crescentlno qualche mese fa, ma poi è ripartita per la Sardegna. A questo punto sorgono mille interrogativi sulla concessione del permesso e sulla permanenza del fuorilegge a Crescentino. D'altronde la storia di Mesina è costellata di evasioni. E questa sembra, senza dubbio, la sesta. La prima avvenne quando l'ergastolano aveva 17 anni, nel 1959. Denunciato per porto abusivo di armi e per oltraggio a pubblico ufficiale il giovane era stato inviato dai fratelli nella penisola. A Spoleto Graziano era stato nuovamente sorpreso in possesso dì armi ed arrestato. Dal carcere di Spoleto effettuò la prima evasione per la quale il pretore lo condannò ad un anno di carcere. La seconda fuga avvenne nel maggio del 1962: Mesina riuscì ad allontanarsi dalla stazione ferroviaria di Macomer (Nuoro), mentre veniva accompagnato alle carceri di Sassari, gettandosi dal treno in corsa. In quella circostanza venne però ripreso dopo un lungo inseguimento. Nel settembre dello stesso anno «Grazianeddu» fuggi dall'ospedale di Nuoro, dove era ricoverato, lasciandosi cadere dal quarto piano. La quarta volta Graziano Mesina fuggi dal carcere di «San Sebastiano» a Sassari. Era l'il settembre del 1966 e «Grazianeddu». seguito dall'ex legionario spagnolo Miguel Albert Atienza.dopo essersi arrampicato sul muro di cinta alto sette metri si lasciò cadere con un salto acrobatico nella sottostante via Cavour, allontanandosi verso la via Roma. Da allora Mesina rimase alla macchia fino al 26 marzo del 1968 quando venne catturato, sul Supramonte. La quinta evasione avvenne 11 20 agosto del 1976 quando nessuno riteneva il giovane orgolese in grado di riprendere gli episodi di «valentia» degli Anni Sessanta. Nel periodo della latitanza ebbe contatti con la malavita lombarda e milanese, in particolare il boss Epaminonda. Di recente le rivelazioni di Epaminonda ed il nuovo mandato di cattura per un sequestro effettuato durante la latitanza seguita alla fuga dal carcere di Lecce lo avevano profondamente scosso in quanto rischiavano di compromettere tutte le decisioni per tagliare definitivamente con il passato. Per questi motivi i familiari sono preoccupati per il mancato rientro. Anche perchè si affaccia un'ipotesi inquietante: quella della vendetta. Mesina a Novara nell'80 avrebbe ricevuto confidenze da un compagno di cella sull'attentato all'avvocato delle Br Giannino Ouiso, Avrebbe dovuto parlarne fra pochi giorni al processo in corso a Nuoro. In carcere, secondo questa Ipotesi, avrebbe saputo che le br volevano «punire» Guiso per aver tentato di salvare la vita a Moro. Daniele Cabras
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