Sparito da Vercelli il bandito Mesina Gli inquirenti: «E' la sesta evasione»

Sparito da Vercelli il bandito Mesina Gli inquirenti: «E' la sesta evasione» Ha approfittato di un permesso concesso per motivi di famiglia dal giudice di Livorno Sparito da Vercelli il bandito Mesina Gli inquirenti: «E' la sesta evasione» VERCELLI — Questa volta è fuggito con la «ventiquattr'ore». Graziano Mesina non ha avuto bisogno di lanciarsi dal treno in corsa, di scalare muri di cinta delle carceri o di sequestrare agenti di custodia. E' scomparso nel nulla, approfittando del permesso speciale ottenuto dal giudice di sorveglianza di Livorno. Il bandito sardo ha riabbracciato i parenti che vivono a Crescentino e, ieri sera, non è rientrato nel carcere di Billiemme a Vercelli. Gli ultimi dubbi sembrano fugati. Il questore Carmelo Bonsignore assicura: 'Ormai' dobbiamo considerarla un'evasione in piena regola*. La sesta, nella storia di Mesina. Il nuovo capitolo della tormentata vicenda del fuorilegge di Supramonte si è aperto venerdì alle 9, quando è uscito dal carcere di Billiemme. Avrebbe dovuto rientrarvi 12 ore dopo, com'era previsto dal permesso speciale rila¬ sciatogli dalla magistratura livornese. Mesina è arrivato a Vercelli giovedì scorso. Proveniva dal penitenziario di Porto Azzurro dove sta scontando l'ergastolo. Il giorno dopo avrebbe dovuto raggiungere Crescentino per incontrarvi i familiari clie vivono nel paese: il fratello Salvatore, 53 anni, la nuora Maura Lovicu, 52 anni ed i tre nipoti Pasqualina, Antonio e Giovanni. Per questo motivo i giudici gli hanno concesso perciò un permesso «appoggiandolo» al carcere vercellese. L'autorizzazione per «gravi motivi di famiglia» non prevede alcuna misura di sorveglianza e cosi Mesina ha potuto muoversi indisturbato. Le tracce di «Grazlaneddu» (come lo chiamavano i suoi compagni di latitanza ad Orgosolo) si perdono ai cancelli di Billiemme. Spiega la direzione del carcere: «Graziano Atesina è salito su un'auto, probabilmente di amici, o parenti, e si è allontanato*. Erano 1 familiari che vivono a Crescentino? L'incontro del cronista con la famiglia Mesina si esaurisce in una frase: «Afi spface, ma non riceviamo. Non abbiamo visto nessuno*. Lo dice una delle nipoti del bandito, che si affacela sull'uscio dell'appartamento di via Colombo, in un villaggio dell'Istituto case popolari. In paese corre voce, però, che rincontro fra I due fratelli ci sia stato. Anzi pare che Salvatore Mesina abbia accompagnato venerdì pomeriggio Graziano a Casale Monferrato. Una volta arrivati, Graziano gli avrebbe detto: «Lasciami qui e torna pure indietro; lo proseguo per mio conto-. Questa versione non ha però trovato la conferma degli investigatori. C'è pure chi sostiene di averlo visto, attor-, no alle 12, tra 1 suol conterranei al circolo «Grazia Deledda» deve si riuniscono 1 sardi che risiedono a Crescentino. Pare, inoltre, senza fondamento la notizia di una don¬ na che avrebbe atteso Mesina all'uscita del carcere. L'allarme a Billiemme è scattato dopo le 21. Al detenuto rimane un breve lasso di tempo, dopo lo scadere del termine, per presentarsi: poi è considerato evaso. Carabinieri e polizia hanno istituito posti di blocco, ma sinora tutte le ricerche sono state vane. Quali sono stati i «gravi motivi di famiglia» che hanno spinto il giudice di sorveglianza toscano, Antonietta Fiorillo, a firmare il provvedimento? Il magistrato avrebbe detto a Mesina: se vuoi incontrare tua madre nel Continente ti darò l'autorizzazione, in Sardegna no. E in un primo tempo sembrava che Graziano Mesina fosse venuto nel Vercellese per incontrarla a casa del fratello. La Daniele Cabras (Continua a pagina 2 In quinta colonna) Graziano Mesina