Presto vigili di quartiere di Ezio Mascarino

Presto! vigili di quartiere Positivo resperimento in centro del maggio scorso Presto! vigili di quartiere 11 questore: «Per arginare la delinquenza occorre una costante presenza sul territorio» - L'esperimento del Comune nella 1" Circoscrizione: «Le guardie hanno trovato molta disponibilità al colloquio» - Proposta di legge in Regione L'esperimento è durato solo quindici giorni, ma qualcuno crede che la figura del •vigile di quartiere» (sul tipo del Bobby londinese), sarà presto realtà. Il questore Fariello la propone da anni: • Per arginare la delinquenza bisogna ricorrere a una strategia a livello zonale, con una costante presema sul territorio, stabilire relazioni con la comunità, recepire le eventuali situazioni di pericolo prima che diventino emergenza». Per lare questo occorre * esaminare la possibilità di definire il ruolo e le funzioni dei vigili di quartiere, in modo da potere, nel quadro delle loro attribuzioni istituzionali, inserirli meglio negli scìiemi operativi della pubblica sicurezza». Nel maggio dello scorso anno, dopo una serie di incontri tra il questore, il sindaco Novelli e gli ufficiali del corpo, si passò ai fatti. Si scelse la V CircoscrizioneCentro, vennero convocati 20 vigili, fu loro spiegato che avrebbero dovuto stabilire un contatto con i cittadini, a ciascuno fu affidata una zona determinata. Il questore ricorda: «Occorrerà stabilire il comportamento del vigile nell'approccio con il cittadino. Negozianti e cittadini avrebbero compreso il motivo della insita, cogliendo la figura nuova del vigile, interprete dei bisogni della comunità e del singolo-. L'esperimento durò una quindicina di giorni. Quali i risultati? .Ogni figilc scoprì che la zona a lui affidata era un piccolo mondo, con tanti problemi da esanimare e da risoh'ere. Emerse che la gente ha un'ansia di parlare, di confidarsi, derivanti forse proprio da un continuo senso di insicurezza-. I vigili commentarono cosi il loro lavoro: -Gli agenti hanno trovato molta disponibi¬ lità al colloquio da parte delle persone avvicinate. Tutti sono favorevoli all'iniziativa, soddisfatti di avere un vigile che si interessi da vicino dei problemi del quartiere». In quella fase, -le discussioni sono state in prevalenza sull'ordine e il decoro della zona, con la segnalazione di piccoli inconvenienti facilmente risolvibili... Gli stessi vigili dissero che «é aumentato il rapporto di fiducia che la stessa cittadinanza richiede-. Secondo i programmi concordati, la figura del «vigile di quartiere.' doveva divenire familiare ai torinesi entro pochi mesi. Ma, dice il questore Fanello, -sorsero difficoltà connesse ai compiti ammini- strativi-burocratici affidati ai vigili urbani. Per quanto mi risulta la media mensile di documenti notificati (su richiesta di uffici finanziari, giudiziari e dello stesso Comune) si aggira sul milione e mezzo. Un notevole numero di vigili viene poi impegnato per gli adempimenti amministrativi connessi alle 350 mila contravvenzioni mensili per divieto di sosta in città, di fronte alle poche migliaia per violazioni alle norme sul traffico di particolare gravità, quali eccesso di l'elocità, semaforo rosso, sorpasso in curva-. L'esperimento, i progetti, furono accantonati. Il gruppo de ha presentato in Regione una proposta di legge sul «Nuovo assetto della polizia locale» (di competenza, per legge, regionale). Vi si legge: «Oggi molti problemi interessano i Comuni, altri si affacciano propotentemente alla ribalta e chiedono una soluzione. Ad esempio la droga, le varie forme di delinquenza urbana. Gli enti locali debbono svolgere opera di controllo e prevenzione, utilizzando anche lai'oro e impegno dell'agente locale. Con un miglior coordinamento a livello zonale e in collaborazione con le altre forze di polizia, al servizio dello Stato, dei cittadini-. E' il discorso del civich di quartiere: un vigile per amico. Ezio Mascarino

Persone citate: Fanello, Fariello