Sconterà 20 anni il tossicodipendente che assassinò il cestista Paolo Chirion

Sconterà 20 anni il tossicodipendente che assassinò il cestista Paolo Chignon Sconterà 20 anni il tossicodipendente che assassinò il cestista Paolo Chignon La corte d'assise ha riconosciuto l'imputato seminfermo di mente, al termine della pena dovrà ancora rimanere per 3 anni in casa di cura, : XI perito: «La droga annullava in lui ogni volontà» - Il pni aveva chiesto 30 anni -La seconda corte d'assise ritiene l'imputato responsabile dei reati ascritti e lo condanna a 20 anni di reclusione c 3 anni di casa di cura-. Sono le 12.30. Il presidente Bonu legge la sentenza contro Claudio Troffei, il tossicodipendente che, nel settembre scorso, ha ucciso il cestista Paolo Chiarion al Centro Europa. Nell'aula cala 11 silenzio, la tensione accumulata nell'attesa svanisce, la decisione dei giudici sembra non scontentare nessuno. Claudio Troffei, pallidissimo dietro le sbarre, non batte ciglio. Gabriella Davico, la fidanzata di Paolo, ha l'espressione quasi serena. Solo Antonietta Chiarion, la madre del giovane ucciso sembra cedere al pianto ma si riprende subito e si stringe al marito. Impietrita, tra il pubblico. Germana Valierl, la madre dell'imputato, un'altra vittima di questa tragedia. La sentenza accoglie in pieno la tesi del difensore Geo Dal Fiume che, con vigore, aveva chiesto la concessione delle attenuanti generiche e della seminfermità (riconosciuta al giovane dal perito d'ufficio dottoressa Fagiani). II pm Tinti l'altro giorno aveva proposto 30 anni di reclusione: -E'un omicidio per rapina, un reato da ergastolo. A Troffei si possono concedere solo le attenuanti generiche, non di più-. Una tesi condivisa anche dall'avv. Volante, patrono di parte civile per i genitori di Paolo Chiarion: -Troffei ha messo il colpo in canna ed ha avvicinato la pistola alla testa del povero Paolo. Sapeva benissimo quello che poteva accadere-. Per eliminare ogni dubbio, la Corte (pres. Bonu, pm Tinti, cane. Riccio) ieri ha chie-' sto chiarimenti alla dottoressa Fagiani. La psichiatra ha confermato le conclusioni della sua perizia spiegando al giudici: -Occorre distinguere il tossicodipendente abituale dallintossicato cronico, come Troffei. Nel primo caso la persona conserva integra la sua volontà di decidere, ha ancora la possibilità di scegliere e, se lo desidera, può dire di no alla droga. L'intossicazione cronica invece annulla ogni volontà, esclude la possibilità di fare delle scelte, la capacità di critica sul proprio comportamento. Siamo di fronte ad un'effezione mentale-. La sera del 18 settembre scorso, quando con una pistola in pugno si avvicinò alla Golf di Paolo Chiarion che ninni ni mimmi iiiiii stava parlando con la fidanzata, la capacità d'intendere e di volere dell'assassino era grandemente scemata per la droga. Claudio Troffei è seminfermo di mente: una condizione che se da un lato gli smtcsuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii i limili unn riduce il carcere, dall'altro comporta un ricovero in casa di cura dopo la detenzione in cella. -Troffei è anche lui una vittoria, scliiavo di quel dio del male che sta distruggendo i nostri giovani- ha detto l'altro giorno 11 difensore Dal Fiume. E ieri, ancora più duro, ha ribadito: «C'è qualche folle che parla di liberalizzazione. Vogliamo trasformare il nostro Paese nel centro cosmico delle droga?-. Resta, drammatica, la domanda posta dal pm Tinti: «/ drogati sono vittime della società. E Paolo Chiarion e tante altre persone uccise da queste 'vittime' cosa sono?-. Quando è stato arrestato Claudio Troffei raccontò: •Avevo deciso di costituirmi ma pensavo di passare fuori il mio compleanno. Sapevo che poi avrei fatto 25 anni in galera-. Il giudici hanno rispettato quasi in pieno la previsione del giovane. Ma difficilmente l'assassino resterà tanti anni in una cella: se si comporterà bene in carcere, scontata metà pena potrà usufruire della semilibertà. Nino Fietropinto nni i imi immillili min i